Ogni carriera è composta da tanti percorsi diversi, ed è difficile scegliere quello giusto fin dall’inizio.
Durante la nostra intervista, Norbert Szabó, Technical Lead di Kinsta, ci ha raccontato la storia di come è arrivato a capire esattamente cosa voleva dalla sua carriera. Ci ha parlato della strada tortuosa che lo ha portato a Kinsta, per poi allontanarsi ma alla fine tornare qui. Proprio come un boomerang.
Nel corso della sua esperienza, Norbert è riuscito a capire a fondo i suoi desideri e le sue aspettative, e probabilmente anche a voi verrà voglia di farvi la stessa domanda che si è fatto lui: “Cosa mi rende felice?”
Chi è Norbert Szabó?
“Mi chiamo Norbert, ma tutti mi chiamano Norby.
Non lasciatevi ingannare dalla mia foto profilo: in realtà preferisco i cani.”
Norbert Szabó, Technical Lead di Kinsta, viene da Kazincbarcika, una città della campagna ungherese, ma vive a Budapest dal 2013.
Il suo percorso professionale inizia in un’azienda chimica ungherese, dove lavora come programmatore. Passa lì quattro anni. Poi si trasferisce a Budapest per stare vicino ai suoi amici.
A Budapest, Norbert trova lavoro come sviluppatore web presso una multinazionale del petrolio. Dopo circa tre anni viene promosso a Lead Web Developer/Web System Architect e rimane in quel ruolo per quasi quattro anni. Durante questo periodo trova molti amici e si rende conto che circondarsi delle persone giuste ha un enorme impatto sulla sua felicità.
Nel 2020, Norbert inizia a cercare una nuova opportunità in un’azienda più piccola perché ha voglia di affrontare le sfide che solo un ambiente dinamico può offrire. Vuole sentirsi di nuovo agile.
Norbert si prepara a questo cambiamento acquisendo quante più conoscenze possibili su React. Si dedica allo sviluppo back-end e alle sue tecniche più sofisticate. Inoltre, frequenta spesso il forum di Stack Overflow, dove cerca di rispondere alle domande di altre persone: questo lo spinge a imparare ancora di più.
L’incontro tra Norbert e Kinsta
Proprio su Stack Overflow Norbert trova un annuncio di Kinsta, un’azienda tech fondata in Ungheria di cui non aveva mai sentito parlare fino a quel momento. Qualcosa scatta dentro di lui: compone un breve curriculum e lo invia.
Prima ancora di rendersene conto, si ritrova a parlare con Kristóf Dombi, che al momento è Head of Development Operations, Daniel Pataki, CTO, e András Gerencsér, Director of Development.
Due giorni dopo la loro chiacchierata, András chiama Norbert per dirgli che Kinsta è molto interessata a lui. L’interesse è reciproco!
Norbert rimane colpito dall’atteggiamento positivo e ottimista di tutte le persone che incontra, dal team Tech alla recruiter che lo intervista, Zsófia Hidas.
“Ho chiacchierato con lei per un po’ e mi ha convinto!
L’aspetto tecnico del lavoro era importante anche per me, ma è stata la cultura aziendale a convincermi a unirmi a Kinsta. E devo dire che la mia sensazione era corretta: qui sono tutti adorabili, non è affatto la solita azienda!
Sono entrato in Kinsta come sviluppatore JavaScript. All’epoca, l’azienda non aveva ruoli senior, come la posizione di Technical Lead che ricopro ora, ma il titolo attuale per quello che facevo a quel tempo sarebbe Lead Developer”.
Un paio di settimane dopo aver iniziato la sua esperienza in Kinsta, Norbert viene contattato su Slack per sondare il suo interesse a dirigere il progetto Kinsta APM. Non aveva nessuna esperienza manageriale, ma le sue straordinarie competenze trasversali hanno fatto emergere il suo potenziale.
Dopo pochi mesi, a Norbert viene fissato un colloquio interno per un’altra opportunità: gli viene offerto il ruolo di Head of Developer Experience. In quel momento Norbert sta lavorando in Kinsta da meno di un anno e quella proposta è un grande passo.
Un nuovo capitolo importante
Norbert è entusiasta di provare questo nuovo ruolo e di mettere alla prova le sue capacità di people manager; è inoltre orgoglioso che gli sia stato offerto il prestigioso titolo di Head of Developer Experience, quindi lo accetta. Quando assume il ruolo, inizia a gestire un team di 30 sviluppatori. L’obiettivo principale è assumerne altri 40 nell’arco di un trimestre. È una sfida incredibile, ma Norbert riesce a portarla a termine.
Eppure questo successo non significa che il ruolo sia quello giusto per lui.
Con il passare dei mesi, Norbert si accorge di avere sempre meno tempo da dedicare allo sviluppo, un’attività che gli dava molta gioia. Non pensava che gli sarebbe importato così tanto poter contribuire individualmente ai progetti.
Si rende conto che gli piace lavorare con un gruppo di persone, ma gestire un intero team non è il suo forte.
“Il management non è per tutti, e va bene così. Ma all’epoca ho faticato a capire quale fosse la mia strada perché mi sentivo schiacchiato dall’aspettativa che una persona di successo dovesse anche gestire un team di persone. Una parte di me è intervenuta per spingermi a ritrovare me stesso e la mia passione”, racconta Norbert.
“Cosa mi rende felice?”, si è chiesto a lungo.
Norbert si prende quindi una pausa da Kinsta e va a ricoprire un ruolo tecnico in una società di consulenza.
Dopo un anno e mezzo, si sente a suo agio con la decisione di non assumere più ruoli manageriali ma di andare controcorrente e rimanere un collaboratore tecnico individuale. Si sente radicato in questa consapevolezza.
Eppure, manca qualcosa. Norbert ha nostalgia dei suoi ex compagni di squadra e inizia a chiedersi se non sia il caso di tornare a Kinsta. Non riesce a scrollarsi di dosso la sensazione di aver lasciato un ambiente unico che non può essere replicato altrove.
È allora che András lo ricontatta. “Ti manchiamo già? Torna come Technical Lead”, gli dice: “Potrai fare esattamente ciò che ami. Nessuno da gestire, solo sviluppo e project management”.
Il ritorno a Kinsta
Durante il periodo trascorso lontano da Kinsta, Norbert si rende conto di aver bisogno di lavorare in una realtà in continuo movimento. A lui piace portare a termine le cose e avere a che fare con un sistema poco gerarchico.
“Mi sono reso conto che dovevo prima allontanarmi per ritrovare consapevolezza e una direzione più chiara per il mio futuro. Il management non è il mio forte e non c’è altra azienda in cui preferirei lavorare che Kinsta.
Ho sempre apprezzato il modo in cui Kinsta abbraccia il cambiamento e il suo ritmo incalzante. È incredibile quante cose si possano realizzare qui nel giro di poche settimane!”
Norbert racconta come il suo collega Előd Kúthy abbia portato a termine una modifica del database engine in poche settimane, un’impresa che sarebbe impensabile in molte altre aziende. “Qui c’è pochissima burocrazia, il che rende molto più facile imparare e apportare contributi di impatto”, aggiunge Norbert.
“Gli sviluppatori trovano molto interessante lavorare con una tecnologia all’avanguardia e questo fa sì che le persone si sentano soddisfatte in Kinsta, ma credo che la cultura aziendale e il team giochino un ruolo ancora più importante nel garantire che vogliano rimanere”.
L’esperienza di Norbert
“Sono molto contento di aver avuto l’opportunità di lavorare su GraphQL, con cui non avevo mai avuto alcuna esperienza”, dice Norbert a proposito delle sue conoscenze.
“Le lezioni più importanti che ho imparato, però, derivano dalla mia esperienza di manutenzione e di gestione di un prodotto che ha un impatto su un’ampia base di utenti. In caso di problemi, tantissime persone sarebbero state colpite. Tuttavia, ci si abitua a questa pressione ed è molto eccitante e rigenerante.
“Mi ci è voluto un po’ per abituarmi a tornare a essere un collaboratore singolo, perché è un po’ una svolta professionale”, dice Norbert, “ma è ciò che mi rende felice. E farlo qui mi piace ancora di più.”
Norbert è ora responsabile del successo e del lancio tempestivo del prodotto su cui lavora e della qualità del codice. Il livello di responsabilità lo fa sentire realizzato e può “sporcarsi le mani” ogni giorno.
Conclusione
Il percorso di Norbert non è stato lineare, però questo lo ha aiutato a rimodellare la sua carriera in un modo che lo soddisfa. Ci ricorda che l’unica definizione di successo che conta è la nostra e che l’esperienza è uno strumento prezioso per la ricerca della felicità.
Norbert ama il coding e il livello di responsabilità che una posizione strategica comporta, ma, nonostante sia una persona a cui piace stare in compagnia, ha scoperto che gestire un team non lo fa sentire appagato. E tu? Hai trovato la tua strada?
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