Quando il “World Wide Web” fu svelato per la prima volta al pubblico nel 1991, tutti i siti web erano raccolte di documenti HTML statici – ogni file conteneva il markup necessario per rendere una pagina completa in un browser web. Quasi subito, gli sviluppatori pionieri del web si misero al lavoro per creare siti web dinamici, assemblati da codice che girava sui server web e che estraeva i contenuti dai sistemi di database.

Sebbene i siti web statici non siano scomparsi del tutto con l’avvento dei CMS, un approccio più moderno al concetto di sito statico è ora popolare tra coloro che apprezzano la velocità e la sicurezza.

Sulla piattaforma di Hosting di Siti Statici di Kinsta, i siti web sono davvero veloci e sicuri. E sono anche gratis.

Diamo un’occhiata più da vicino ai siti statici e a come Kinsta può aiutarvi a distribuire i voatri su server edge in tutto il mondo.

Un sito statico è adatto al vostro progetto web?

Un sito statico serve file HTML, CSS, JavaScript e multimediali precostituiti.

“Il vantaggio di avere un contenuto statico è che è veloce ed efficiente”, afferma Michael Fuller, sviluppatore JavaScript presso Kinsta e membro del team che ha contribuito al lancio della piattaforma Hosting di Siti Statici di Kinsta. “Invece di dover costruire la pagina dialogando con il database, il server si limita a inviare agli utenti i file già pronti”.

“Se non volete creare interamente a mano i file statici, esistono diversi generatori di siti statici“, spiega. “Si tratta di kit che aiutano a semplificare il processo di creazione e aggiornamento di un sito statico, trasformando i file forniti in un sito web funzionante”.

Che tipo di progetti possono essere distribuiti come siti statici?

“Se non ci sono pagine che richiedono l’accesso, né database o qualsiasi altra cosa che richieda contenuti dinamici, allora probabilmente il vostro è un buon candidato per essere un sito statico”, spiega Fuller. “Sono quindi inclusi siti di tipo portfolio, pagine di marketing o persino blog, se non vi dispiace scrivere nuovi post usando un generatore di siti statici”

Inoltre, quando un sito non ha un server o un database a cui collegarsi, offre meno possibilità di violazione della sicurezza.

“Per i casi più avanzati, potete adottare un approccio misto”, afferma Fuller. “È possibile creare un sito statico che utilizza un framework JavaScript per dialogare con un server gestito separatamente. In questo modo otterrete i vantaggi di velocità nei tempi di caricamento iniziali, combinati con la flessibilità di un sito dinamico”

Panoramica dell’Hosting di Siti Statici di Kinsta

Ecco cosa offre gratuitamente la piattaforma di Siti Statici di Kinsta:

  • 100 siti statici per azienda
  • 1 build simultanea per sito
  • 1 GB di immagine per sito
  • 600 minuti di build al mese per azienda
  • 100 GB di larghezza di banda al mese per azienda

Inoltre, come per le piattaforme Hosting di Applicazioni e Hosting WordPress gestito di Kinsta, sono disponibili certificati SSL gratuiti, supporto per nomi di dominio personalizzati e un’API per la gestione dei siti opzionale.

Kinsta crea e invia i contenuti dei siti statici ai 260+ data center della rete globale di Cloudflare, la stessa piattaforma che supporta il CDN di Kinsta e l’edge caching per i siti WordPress.

Distribuzione di un sito statico su Kinsta

Il primo passo per distribuire un sito statico su Kinsta è collegare il vostro host Git preferito al vostro account in MyKinsta.

“Attualmente supportiamo tre dei principali provider Git: BitBucket, GitHub e GitLab“, spiega Fuller. “Ciò significa che, oltre ai vantaggi derivanti dal fatto che siamo noi a gestire il vostro sito, potete utilizzare i loro strumenti di monitoraggio delle versioni”.

L'Hosting di Siti Statici si collega al provider git
Scegliere un provider Git in MyKinsta.

Dopo aver autorizzato l’accesso di MyKinsta al vostro provider Git, potrete iniziare ad aggiungere il primo sito statico selezionandone il repository e il branch:

Aggiungere un sito statico in MyKinsta
Aggiungere un sito statico in MyKinsta.

Qui sopra abbiamo selezionato la distribuzione automatica su commit, il che significa che Kinsta distribuirà nuovamente il sito quando verranno apportate delle modifiche al branch sull’host Git.

Successivamente, MyKinsta cercherà di determinare le impostazioni di build necessarie per il progetto:

Aggiungere dettagli al sito statico in MyKinsta
Impostazioni di build rilevate per un progetto che utilizza Nuxt.js per generare un sito statico.

“Se siamo in grado di rilevare il generatore e il gestore di pacchetti che state utilizzando, li precompileremo con le convenzioni standard utilizzate”, spiega Fuller. “Per esempio, il comando per le build basate su Node.js è di solito yarn build o npm run build, e la directory di pubblicazione è di solito qualcosa come build, dist, public o out“.

“Potrete anche specificare le vostre variabili d’ambiente se il processo di build ne fa uso”.

“Per la versione iniziale dell’Hosting di Siti Statici, supportiamo solo Node.js per la creazione di siti”, afferma Fuller, “ma stiamo lavorando per offrire altre piattaforme in futuro”.

Tuttavia, è possibile distribuire molti siti statici che non si basano sugli strumenti Node.js per la build. A titolo di esempio, abbiamo descritto come distribuire un sito Jekyll e un sito Hugo, nessuno dei quali ha una build basata su Node.js. In entrambi i casi, le risorse del sito web vengono costruite al di fuori della piattaforma Kinsta e poi aggiunte a una cartella o a un branch di un repository Git per essere distribuite come sito statico.

Potete anche distribuire risorse statiche che non prevedono alcuna fase di build, come ad esempio i siti in HTML.

“Se non si utilizza un generatore, non è necessario specificare alcun comando di build e si presume che il repository contenga file già pronti”, spiega Fuller.

Una volta attivata la distribuzione, questa viene aggiunta alla coda di build del sito.

“Quando il deployment inizia, creiamo un’istanza di build in Google Cloud Platform e preleviamo il codice dal vostro repository”, spiega Fuller. “Se è stato specificato un comando di build, utilizziamo un’immagine basata sulla piattaforma specificata – per ora Node.js – per eseguire il comando. Dopodiché controlliamo le dimensioni dei file nella directory di pubblicazione per verificare che rientrino nei nostri limiti”.

“Il passo finale è l’upload, con il quale inviamo i vostri file a un bucket Cloudflare R2”.

Dettagli dell'Hosting di Siti Statici in MyKinsta
Dettagli della nuova distribuzione di siti statici.

Massimizzare la velocità con le distribuzioni incrementali

Il processo di distribuzione dell’Hosting di Siti Statici ottimizza i tempi di build caricando sui server Cloudflare solo i file effettivamente modificati.

“Conserviamo i file caricati in precedenza per più distribuzioni, in modo che se decidete di distribuire nuovamente una versione precedente, il numero di file che devono essere ricaricati è ridotto a zero”, spiega Fuller. “Per fare ciò, rinominiamo i file con il valore hash del loro contenuto e conserviamo un log dei percorsi originali. Li memorizziamo in un file di mappa per quella distribuzione, con il percorso come chiave e il nuovo nome come valore”.

“Quando una richiesta viene inviata al sito, utilizziamo la mappa dell’installazione corrente per indirizzarla alla versione corretta del file.”

L'infrastruttura alla base dell'Hosting di Siti Statici
L’infrastruttura alla base dell’Hosting di Siti Statici di Kinsta.

Riepilogo

La piattaforma di Hosting di Siti Statici di Kinsta offre una distribuzione dei contenuti rapidissima su una rete di server periferici di livello mondiale, supportata dalla dashboard MyKinsta, che rende la distribuzione un gioco da ragazzi.

Ed è tutto gratis.

Per diventare subito operativi con l’Hosting di Siti Statici di Kinsta, consultate la nostra libreria di esempi di avvio rapido per generatori di siti statici. Gli esempi includono repository Git che potete copiare per avviare i vostri progetti.

Steve Bonisteel Kinsta

Steve Bonisteel is a Technical Editor at Kinsta who began his writing career as a print journalist, chasing ambulances and fire trucks. He has been covering Internet-related technology since the late 1990s.