Tradizionalmente, l’interazione con i servizi di Kinsta si limitava alle interazioni umane attraverso MyKinsta. Ma tenetevi forte perché sta per cambiare tutto!
Stiamo introducendo la rivoluzionaria Kinsta API (Application Programming Interface).
Dite addio alle limitazioni del passato. Stiamo entrando in un’era rivoluzionaria in cui le macchine possono interagire senza problemi con i nostri servizi. Ciò significa che da ora in poi sarà possibile eseguire operazioni sul proprio sito Kinsta senza accedere a MyKinsta.
Cosa si può fare con l’API di Kinsta
È possibile eseguire attività da remoto con una semplicità e un’efficienza senza pari. Ecco i principali casi d’uso dell’API di Kinsta:
1. Reporting
Grazie all’API di Kinsta, potrete integrare perfettamente i servizi Kinsta nei vostri sistemi di monitoraggio interni. Che siate agenzie che hanno bisogno di creare elenchi di tutti i siti WordPress, delle applicazioni e dei database dei propri clienti, o appassionati di dati che desiderano costruire una dashboard personalizzata, la nostra API vi permetterà di recuperare i dati di Kinsta senza alcuno sforzo.
2. Attività Programmate
Basta con le attività manuali notturne che influiscono sulle prestazioni del sito: con l’API di Kinsta potrete creare applicazioni per programmare le attività, assicurando il minimo fastidio ai vostri visitatori. Che si tratti di svuotare la cache o di eseguire operazioni critiche, la nostra API permette di automatizzare le attività senza alcuno sforzo.
3. Creazione di siti WordPress
Utilizzando l’API di Kinsta, potrete creare un nuovo sito/installazione WordPress automaticamente. Potrete anche prendere il controllo delle funzionalità del sito installando i plugin più utilizzati, come WooCommerce e Yoast SEO, direttamente dall’API.
Ma non è tutto! Con l’API di Kinsta è possibile anche creare installazioni WordPress Multisite e configurare un sottodominio (is_subdomain_multisite
TRUE) o una sottodirectory (is_subdomain_multisite
FALSE).
Come iniziare con l’API di Kinsta
Per iniziare a utilizzare l’API di Kinsta, è necessario avere un account attivo su Kinsta con almeno un sito WordPress, un’applicazione o un database in MyKinsta. Inoltre, dovrete generare una chiave API per autenticarvi e accedere all’account.
Autenticazione e accesso dell’Utente
Per generare una chiave API:
- Aprite la dashboard MyKinsta.
- Andate alla pagina delle chiavi API (Nome > Impostazioni azienda > Chiavi API).
- Fate clic su Crea chiave API.
- Scegliete una scadenza oppure impostate una data di inizio personalizzata e un numero di ore alla scadenza della chiave.
- Assegnate un nome univoco alla chiave.
- Cliccate su Genera.
Una volta generata la chiave API, copiatela e di conservatela in un posto sicuro, perché questo è l’unico momento in cui potrete vederla.
Potete generare più chiavi API, che saranno elencate nella pagina delle Chiavi API. Se avete bisogno di revocare una chiave API, cliccate su Revoca accanto alla chiave che volete revocare.
Permessi
Per controllare gli accessi all’API, sono stati implementati più livelli. Il livello di accesso all’API dipenderà dal ruolo dell’utente: possono creare chiavi API i proprietari dell’azienda, gli amministratori e gli sviluppatori.
Ad esempio, una chiave API generata da uno sviluppatore d’azienda non avrà lo stesso accesso di una chiave generata dal proprietario o dall’amministratore.
L’automazione con l’API di Kinsta
Una volta ottenuta la chiave API, potrete automatizzare i vostri processi con l’API di Kinsta. La documentazione di riferimento dell’API Kinsta offre una spiegazione dettagliata di ogni endpoint, di come interrogarlo, dei parametri necessari e delle possibili risposte, oltre a fornire esempi di richieste e risposte.
Ad esempio, l’endpoint applications
fornisce un elenco delle applicazioni della vostra azienda. Questo endpoint richiede il parametro company
con il valore dell’ID dell’azienda (troverete questa informazione nella pagina Dati di fatturazione di MyKinsta). Quando inviate una richiesta GET
all’endpoint (https://api.kinsta.com/v2/applications?company=UNIQUE_COMPANY_ID), questo restituirà i dati JSON contenenti le informazioni sulle applicazioni della vostra azienda:
{
"company": {
"apps": {
"items": [
{
"id": "ccd26ccb-8e78-4cf0-a5b2-2ab5d1a23760",
"name": "chatgpt-clone-g9q10",
"display_name": "chatgpt-clone",
"status": "deploymentSuccess"
},
{
"id": "1adf1e9c-f35e-491e-bec9-fe00ad9f2086",
"name": "kinsta-developer-portfolio-ir8w8",
"display_name": "Kinsta-developer-portfolio",
"status": "deploymentSuccess"
},
]
}
}
}
Le possibilità di utilizzo dell’API di Kinsta sono molte di più. Troverete altri casi d’uso nella documentazione di riferimento dell’API di Kinsta.
Controllare lo stato delle operazioni
Per le operazioni potenzialmente lunghe (ad esempio la creazione di un sito, la cancellazione della cache, il riavvio di PHP, ecc.), l’API non risponde immediatamente con il risultato. In questo modo si evita un possibile blocco del thread del server o un timeout del gateway dovuto a un’operazione che richiede molto tempo.
L’endpoint operations
permette di verificare lo stato di un’operazione. Ad esempio:
{
"status": 202,
"message": "Operation in progress",
"data": null
}
L’endpoint operations
richiede il parametro operation_id
come percorso. Il valore di operation_id
si troverà in una risposta 202 Accepted
quando si esegue un’operazione di lunga durata. Nel riferimento alle operazioni troverete maggiori informazioni ed altri esempi.
Limite di richieste
Il numero di richieste al minuto è limitato a 60, per evitare che la nostra API sia sommersa da un numero eccessivo di richieste. L’eccezione è rappresentata dalla creazione di un sito, che è limitata a 5 richieste al minuto.
Per vedere lo stato attuale del limite di richieste, controllate le intestazioni di RateLimit
nella risposta più recente dell’API:
RateLimit-Limit: 60
RateLimit-Remaining: 50
RateLimit-Reset: 60
Attualmente non è possibile aumentare il limite di richieste.
Risoluzione dei problemi
Se fate una richiesta a un endpoint a cui la vostra chiave API non ha accesso, l’API risponde con un messaggio di errore per informarvi che non avete accesso a quella risorsa. Se avete bisogno di accedere a quell’endpoint, un proprietario o un amministratore dell’azienda potrà generare una chiave API per voi.
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