Con milioni di app distribuite in tutto il mondo (e in continua aumento), viene da chiedersi: come si fa a guadagnare con le app?

Non tutte le app sono destinate a far soldi, ma anche le più semplici possono avere qualche strategia di monetizzazione efficace. Che si tratti di mostrare un piccolo banner pubblicitario in un’app gratuita di calcolo o di offrire livelli di abbonamento a pagamento per un’app avanzata di monitoraggio della salute, ci sono molti modi in cui le app possono farvi guadagnare.

Tuttavia, le strategie di monetizzazione delle app variano quanto le app stesse. In questo articolo tratteremo le basi della monetizzazione delle app, confronteremo i metodi di monetizzazione ed esploreremo le diverse strategie per ottenere il massimo dalla vostra app, cioè il massimo del guadagno.

Come Guadagnano le App?

Le app possono usare diverse tecniche per fare soldi e questo va ben oltre il semplice addebito di un costo iniziale. Infatti, le app “gratuite” possono essere tra le più redditizie in assoluto!

Ma come funziona? Come può un’app gratuita finire per guadagnare migliaia o addirittura milioni di dollari?

Un grafico a istogramma mostra la crescita del fatturato delle app dal 2014 al 2023: i dati dicono che il fatturato mondiale delle app dovrebbe superare i 930 milioni di dollari nel 2023.
Si prevede che il fatturato mondiale delle app raggiungerà oltre 930 milioni di dollari nel 2023. (Fonte: Tekrevol)

La risposta è nelle strategie di monetizzazione delle app. La monetizzazione delle app fa esattamente ciò che suggerisce il nome: far fruttare la vostra app (in altre parole, renderla monetizzabile). Sebbene l’addebito di un costo iniziale sia forse il modo più ovvio per monetizzare la vostra app, ci sono molte altre strategie efficaci tra cui scegliere.

Ma prima di passare all’azione, analizziamo la monetizzazione delle app in sé.

Cos’È la Monetizzazione delle App?

La monetizzazione delle app è il processo di generazione di entrate dagli utenti delle app.

Sebbene le strategie di monetizzazione delle app possano variare, la maggior parte delle app monetizzate con successo integrano diversi metodi di monetizzazione. La strategia giusta si basa sulla comprensione dei vostri utenti, di come e perché usano la vostra app e, ovviamente, di cosa fa l’app.

Le strategie di monetizzazione delle app spesso prevedono una forma di pubblicità.

Illustrazione di annunci in-app dal sito di Creatopy
Gli annunci in-app sono una forma efficace di monetizzazione delle app (Fonte: Creatopy)

Per esempio, molte app guadagnano visualizzando banner pubblicitari nella parte superiore dello schermo, ricompensando gli utenti con punti per la visione di uno spot video o consentendo a un network pubblicitario di terze parti di raccogliere i dati degli utenti per l’analisi o per future campagne di marketing.

Ma questo è solo uno dei tanti modi per guadagnare da un’app: alcune app sono già intrinsecamente monetizzate. Queste possono includere le applicazioni per lo shopping personale o quelle che sono estensioni mobili di una presenza ecommerce esistente (come eBay o Amazon).

Nella maggior parte degli altri casi, invece, le app guadagnano attraverso acquisti in-app o abbonamenti. Ma anche le strategie di monetizzazione più standard possono assumere molte forme, soprattutto perché le app mobili si stanno espandendo oltre i dispositivi mobili anche a televisori, automobili, elettrodomestici intelligenti e altro ancora.

Di conseguenza, chiunque voglia monetizzare un’app deve iniziare a pensare al di là degli smartphone e dei dispositivi mobili. Anche se i dispositivi mobili offriranno probabilmente le maggiori opportunità di coinvolgimento (leggi: monetizzazione) ancora per qualche tempo, altri dispositivi potrebbero già offrire migliori opportunità per determinati prodotti, servizi o esperienze.

In ogni caso, la monetizzazione delle app è un argomento importante. Ma prima di addentrarci ancora di più, probabilmente vi starete chiedendo quanto potete aspettarvi di guadagnare.

Quanto Possono Guadagnare le App Gratuite?

Per farla breve: dipende.

Sebbene esistano molte app gratuite che guadagnano facilmente milioni di dollari all’anno, di solito si tratta di un’eccezione alla norma. Tuttavia, questo non impedisce a migliaia di app gratuite di guadagnare almeno migliaia di dollari al mese.

Ma quanto potete aspettarvi di guadagnare?

La cifra effettiva varia molto da un’app all’altra, e anche lo stesso modello di monetizzazione dell’app (ricavi per clic, ricavi per mille impressioni, ecc.) varia a seconda del genere di app, del numero di utenti, del dispositivo o dei dispositivi utilizzati e del paese di origine.

In genere, però, sia i proprietari di app che gli inserzionisti usano l’eCPM (costo effettivo per mille o costo effettivo per mille impressioni) come parametro chiave per determinare i ricavi basati sulle impressioni.

Grafico complesso che combina mappe e tabelle per mostrare gli eCPM medi globali per paese e dispositivo.
Media globale degli eCPM per paese e dispositivo. (Fonte: Appodeal / Business of Apps)

Quindi, quanto guadagnano in media le app con gli annunci pubblicitari?

Nel 2020, l’eCPM medio per i banner pubblicitari nelle app mobili negli Stati Uniti variava da 0,37 dollari per le app Android a 0,46 dollari per le app iPhone. Ciò significa che un’app per iPhone con sede negli Stati Uniti che visualizza un banner pubblicitario e che riceve 5.000 impressioni al giorno, otterrà un guadagno medio giornaliero di 2,30 dollari.

Non è molto, ma non è nemmeno anormale, soprattutto se si considera che i banner pubblicitari sono solo uno dei tanti tipi di annunci che un’applicazione può usare per monetizzare la propria esperienza utente. Sebbene altri tipi di annunci, come i video a pagamento, possano generare eCPM molto più elevati, molti sviluppatori di app mobili si rivolgono a modelli a pagamento, freemium e in abbonamento per garantirsi una solida fonte di guadagno.

Modello Free vs Premium vs Freemium

Perché offrire applicazioni gratuite quando potreste far pagare gli utenti in anticipo e ottenere subito dei ricavi?

Infografica con due liste che mostrano i pro e i contro delle app gratuite.
Le app gratuite possono ottenere un maggior numero di download ma non sempre un maggior coinvolgimento. (Fonte: CleverTap)

Offrire un’app gratuitamente può avere molti vantaggi. Per esempio, attira un maggior numero di download e ha maggiori probabilità di ottenere recensioni positive grazie all’assenza di un costo d’ingresso.

Con un maggior numero di utenti disposti a scaricare e usare un’app gratuita, gli sviluppatori possono sfruttare il traffico extra per impiegare più flussi di entrate in base a diversi tipi di utenti. Se l’applicazione può mostrare annunci agli utenti gratuiti per impostazione predefinita, può anche offrire livelli di iscrizione a pagamento per rimuovere gli annunci, sbloccare diverse funzionalità dell’applicazione e così via.

Ma i flussi di reddito creativi sono solo metà della battaglia quando si tratta di monetizzare le app gratuite. Gli sviluppatori devono anche fare i conti con l’incertezza intrinseca delle entrate e con un tasso di coinvolgimento degli utenti complessivamente più basso. Inoltre, dato che la stragrande maggioranza delle app disponibili è già gratuita, potrebbe essere difficile per le nuove app distinguersi o raggiungere i primi posti negli app store.

I modelli di prezzo freemium (gratuito/premium) sono un modo efficace per superare alcuni di questi inconvenienti.

Infografica con due liste che mostrano le differenze tra app freemium e premium.
Le app freemium e il premium possono entrambe funzionare bene, ma in scenari diversi. (Fonte: CleverTap)

Nel modello freemium, gli utenti ottengono le funzioni di base dell’applicazione gratuitamente, ma hanno la possibilità di accedere a funzioni premium avanzate a un costo aggiuntivo. Questo modello è ampiamente utilizzato nel mercato delle app, dagli acquisti in-game ai livelli di abbonamento a pagamento.

In genere, le app freemium sono semplici da usare e hanno un ampio mercato potenziale. In questo modo i proprietari delle app possono mantenere un’offerta estremamente semplice e scarna che soddisfi tutti gli utenti, ma poi offrire funzionalità aggiuntive (e guadagnare di più) per i diversi tipi di utenti che desiderano qualcosa di più.

Sebbene il freemium possa offrire il meglio sia del free che del premium, non è il modello ideale per tutte le app, anzi, a volte il premium può essere la soluzione migliore.

Il modello premium è ideale per le app altamente specializzate e che soddisfano una nicchia di mercato con esigenze specifiche. In questi casi, di solito non ci sono molte app esistenti che soddisfano queste esigenze e i potenziali utenti sono già disposti a pagare un premio iniziale per le funzioni premium di cui sanno già di aver bisogno.

Naturalmente, questo non significa che le app debbano attenersi a un unico modello di guadagno o a un’unica strategia di prezzo. Nella prossima sezione esploreremo alcune delle migliori strategie di monetizzazione delle app per dispositivi mobili che hanno dimostrato di generare profitti.

I 10 Migliori Metodi di Monetizzazione delle App

Ora che conosciamo le basi della monetizzazione delle app e i diversi tipi di app, è il momento di esplorare alcuni dei metodi più popolari per guadagnare con loro.

Grafica con la lista dei modelli di business per tutte le app.
Esiste un modello di business per quasi tutte le app.(Fonte: Itobuz)

Esiste un modello di business e un piano di monetizzazione per quasi tutte le app. Ecco alcuni dei più popolari.

1. Applicazioni Freemium (Funzioni a Pagamento)

Come abbiamo detto in precedenza, l’offerta di un mix di funzionalità gratuite e a pagamento (freemium) è una strategia di monetizzazione estremamente popolare.

Schermata di Spotify con la lista di funzionalità previste nella versione premium.
Spotify è un esempio di successo di app freemium.

Per capire perché, mettetevi nei panni di un potenziale utente. Con così tante app già disponibili (e magari per la stessa cosa), non vi sentireste meglio se poteste provare una versione dell’app prima di impegnarvi nell’acquisto?

Le versioni gratuite sono essenzialmente il “periodo di prova gratuito” del mondo delle app. Anche se la maggior parte degli utenti si accontenterà della prova gratuita per tutto il tempo in cui userà l’app, è possibile che un numero sufficiente di utenti acquisti la versione premium per generare entrate stabili. Per esempio, l’app freemium Spotify ha guadagnato oltre 12 miliardi di dollari nel 2022.

2. App Premium (a Pagamento)

Forse a volte vi siete chiesti: “Come fanno le app a guadagnare senza pubblicità?” La risposta è: facendo pagare agli utenti il download dell’app.

Anche se non tutti vogliono pagare un prezzo anticipato per scaricare un’applicazione, molti utenti non ci penseranno due volte se l’applicazione è esattamente ciò di cui hanno bisogno o se la reputazione di quell’applicazione precede se stessa.

Di conseguenza, per adottare con successo un modello premium è necessario soddisfare una nicchia di mercato con una base di clienti fedeli. Una volta che un’applicazione premium diventa la soluzione ideale per una particolare esigenza, il prezzo premium non è più così importante.

Anche le app più recenti, senza una reputazione consolidata, possono passare al modello premium offrendo prove gratuite limitate.

3. Acquisti In-App

Come il freemium, anche l’offerta di un’app gratuita con acquisti in-app aggiuntivi è un modo estremamente efficace per generare entrate.

Schermata dei banner di acquisti in-app di Intego.
Gli acquisti in-app sono un flusso di entrate popolare per i giochi per cellulari. (Fonte: Intego)

Le app di gaming sono un esempio molto popolare di questa strategia di prezzo, in cui i giocatori effettuano transazioni digitali per acquistare valuta di gioco o oggetti virtuali in-game come bottini speciali, abilità o prodotti cosmetici. Il popolare gioco Candy Crush Saga ha guadagnato oltre 600 milioni di dollari solo nel 2022 grazie a questo modello.

Naturalmente, il modello degli acquisti in-app può funzionare altrettanto bene per un’applicazione non di gaming. Tuttavia, gli acquisti in-app sono considerati “contenuti extra” che non compromettono l’esperienza predefinita dell’app.

4. Modelli di Abbonamento a Pagamento

Utenti diversi hanno esigenze diverse, quindi perché non soddisfare tutti con modelli di abbonamento diversi?

Schermata dei quattro piani di Spotify: Individual, Duo, Family e Student
Abbonamenti a pagamento di Spotify

Le app ricche di funzionalità che si rivolgono a una vasta gamma di utenti spesso usano un modello di abbonamento per offrire un’esperienza cliente più personalizzata. In alternativa, alcune app in abbonamento possono offrire una prova gratuita per un periodo di tempo limitato prima di richiedere un piano di abbonamento (un po’ come un certo numero di articoli gratuiti prima di dover sottoscrivere un abbonamento alle news).

Gli abbonamenti possono essere un modo estremamente efficace per fidelizzare gli utenti a lungo termine, soprattutto se si offre il giusto valore al giusto prezzo.

5. Annunci In-App e Sponsorizzazioni

Il modello di pubblicità in-app è utilizzato in un modo o nell’altro dalla stragrande maggioranza delle app presenti sul mercato.

Schermata dell’app GermaniaVid con un pop-up a pieno schermo.
La maggior parte delle app contiene pop-up a schermo intero e altri annunci. (Fonte: GermaniaVid)

Dai semplici banner pubblicitari agli annunci a schermo intero e ai premi video, la pubblicità nelle app è disponibile in tutte le forme e dimensioni, e offre diversi livelli di guadagno.

A seconda dell’applicazione, dei suoi utenti e di eventuali prodotti associati, le reti pubblicitarie per dispositivi mobili possono offrire un’ampia gamma di incentivi per far arrivare i propri annunci agli utenti più coinvolti. Avviare una campagna Google Adwords è un modo semplice ed efficace per vedere quanto potete guadagnare.

Allo stesso modo, molte app usano un modello di partnership o di sponsorizzazione aziendale come mezzo per generare entrate in anticipo. Una sponsorizzazione può anche contribuire a dare alle nuove app il senso di reputazione e autorità di cui hanno bisogno.

6. Elenchi di Email

Con un numero di utenti attivi che raggiungerà i 4,37 miliardi nel 2023, la creazione di liste di email da parte degli utenti delle vostre app può essere un ottimo modo per creare molteplici flussi di entrate e supportare le strategie di marketing digitale. Questo è particolarmente vero perché la maggior parte degli utenti non cambia indirizzo email e controlla regolarmente la propria casella di posta.

Per raccogliere le email di solito basta chiedere. Se la vostra app richiede agli utenti di creare un account o di iscriversi, allora siete già a metà strada: dovete solo trovare il modo di sfruttare l’email marketing, sia che si tratti di avvisare gli utenti delle vendite o di ricordare loro di impegnarsi di più con l’app.

7. Ecommerce

L’ecommerce è un flusso di entrate naturale per molte app.

Quattro schermata dall’app di ecommerce Dribbble.
Le app di ecommerce possono offrire agli utenti un’esperienza di acquisto più coinvolgente. (Fonte: Dribbble)

Con un modello di ecommerce, la vostra app diventa essenzialmente un mercato online per qualsiasi cosa stiate vendendo. Alcune app possono fare un ulteriore passo avanti per aggregare i risultati degli acquisti, come per esempio le app che aiutano gli utenti a cercare articoli tra più rivenditori. Le app di ecommerce sono molto diffuse anche per il marketing di affiliazione.

8. Marketing via SMS

Dato che le app sono solitamente presenti sul telefono dell’utente, il marketing via SMS è spesso una via naturale per aumentare il coinvolgimento.

Banner di illustrazione del marketing via SMS.
Il marketing via SMS è un modo semplice e veloce per raggiungere gli utenti mobili. (Fonte: Mayple)

Anche se non verrete pagati per l’invio di SMS ai vostri utenti, può essere un modo semplice ed efficace per inviare rapidamente promemoria, aggiornamenti, avvisi e promozioni a tutta la vostra base di utenti.

I messaggi possono essere utilizzati per invogliare la vostra base di utenti a interagire con la vostra app in modo da generare profitti, per esempio convincendoli a visualizzare nuovi contenuti (e a guardare gli annunci), a controllare un prodotto scontato (e ad acquistarlo) o a provare in anteprima funzioni esclusive (e quindi ad abbonarsi).

9. White Label

Chi sviluppa e lancia nuove app e i grandi brand hanno molto più da offrire l’uno all’altro di quanto si possa immaginare.

Grafica di FourWeekMBA che spiega che cosa si intende per white labeling
Il white labeling consente a chi sviluppa di vendere le app con un altro brand. (Fonte: FourWeekMBA)

Una nuova idea di sviluppo di un’app può essere grandiosa, ma potrebbe avere difficoltà a decollare senza il giusto supporto e sostegno.

Di conseguenza, un’azienda di sviluppo di app per dispositivi mobili potrebbe rivolgersi a proprietari di aziende già esistenti per acquistare la loro app e metterla sotto il loro brand. In questo modo l’azienda di sviluppo ha una rapida fonte di guadagno e allo stesso tempo offre alle aziende esistenti un prodotto nuovo ed entusiasmante.

10. Data Licensing

Anche gli stessi utenti possono essere un’ottima fonte di guadagno, in particolare i loro dati.

Grafico che mostra una lista di app popolari e il modo in cui condividono i dati degli utenti: tra le prime in classifica, Instagram con il 79%, Facebook con il 57% e LinkedIn con il 50%.
Molte applicazioni popolari vendono i dati degli utenti a terzi. (Fonte: PCMag)

Con i dati che guidano praticamente tutto, sempre più aziende pagano fior di quattrini per ottenere i giusti dati degli utenti. I dispositivi mobili sono un’ottima fonte di dati comportamentali e per questo le app più popolari possono diventare rapidamente miniere d’oro per soggetti e aziende terze che vogliono studiare le tendenze.

Per quanto possa sembrare allettante, fate attenzione: i dati degli utenti della vostra app possono essere protetti dalle leggi federali e internazionali, a meno che non firmino un contratto con l’utente che ve ne attribuisca la proprietà.

Come Scegliere una Strategia di Monetizzazione Vincente

Inutile dire che ci sono molti metodi di monetizzazione delle app tra cui scegliere, ma qual è quello giusto per la vostra app?

Grafica che mostra alcune etichette con modi per monetizzare una app: pubblicità, email marketing, download a pagamento, sms marketing, acquisti in-app, content marketing
Scegliere la giusta strategia di monetizzazione delle app non è facile. (Fonte: Mind Inventory)

La risposta, ovviamente, dipende dalla vostra app e dal valore che offrite ai vostri utenti. Anche se non esiste una risposta giusta o sbagliata, considerare quanto segue può aiutarvi a individuare una strategia di monetizzazione vincente.

Identificare il Valore Unico della Vostra App

Lo scopo della vostra app e il valore che offre ai vostri utenti sono il fattore più importante per scegliere come monetizzarla.

Per esempio, una semplice app di calcolo probabilmente non vorrà far pagare gli utenti in anticipo. In questo caso, la monetizzazione potrebbe avvenire tramite banner pubblicitari poco invasivi o attraverso la sponsorizzazione di un produttore di calcolatrici o di una risorsa educativa.

In alternativa, un’app per calcolatrici grafiche avanzate potrebbe facilmente giustificare un costo anticipato se offrisse un numero di funzioni matematiche e funzioni premium tale da giustificare il prezzo.

Analizzare gli Utenti

Capire i vostri utenti e i loro desideri, bisogni e comportamenti è un altro fattore cruciale.

Illustrazione con diversi tipi di persone che rappresentano la risposta diversa alle strategie di monetizzazione
Utenti diversi possono rispondere in modo diverso a determinate strategie di monetizzazione. (Fonte: CleverTap)

Infatti, una strategia di monetizzazione che potrebbe sembrare giusta per una certa app potrebbe essere sbagliata se non è gradita agli utenti attivi. Per esempio, gli utenti di smartphone con schermi più piccoli potrebbero non volere annunci pop-up infiniti che ingombrano la vista, mentre gli utenti Android probabilmente non vorranno pagare di più per integrare i contenuti di un’app per iPhone.

Anche le abitudini di spesa degli utenti possono fare una grande differenza nella scelta. Per esempio, un’app che aiuta gli utenti a trovare offerte per la spesa probabilmente non trarrebbe vantaggio dall’avere un’opzione a pagamento per i contenuti aggiuntivi.

Imparare da Ciò Che Già Funziona

In caso di dubbio, potete sempre dare un’occhiata alle app simili per vedere cosa ha successo al momento. Questo vi permette anche di dare un’occhiata più da vicino alla concorrenza e alle tendenze del mercato delle app mobili, il che può aiutarvi a perfezionare il valore della vostra app e le strategie di monetizzazione.

Anche le recensioni degli utenti possono aiutarvi a semplificare questo processo, fornendo informazioni sulle esperienze degli utenti e sui punti dolenti. Per esempio, un utente potrebbe aver lasciato una recensione a una stella a causa di annunci troppo invadenti o di un’esperienza premium poco soddisfacente. Allo stesso modo, anche le recensioni positive possono informarvi su ciò che gli utenti probabilmente recepiranno positivamente.

Considerare le Strategie Ibride

Molte app di successo non si limitano a un solo metodo di monetizzazione. Anzi, molte non possono farlo perché sfruttare un solo metodo di solito non genera entrate sufficienti a garantire un solido ritorno.

Esistono infinite possibilità di strategie ibride. Per esempio, un’applicazione freemium potrebbe mostrare annunci pubblicitari nella versione gratuita ma anche offrire acquisti in-app e contenuti premium. La stessa app potrebbe anche tenere informati i suoi utenti tramite messaggi di testo o email e persino concedere in licenza i loro dati a terzi interessati.

Riepilogo

Ora che avete visto in che modo le app fanno soldi, capirete che la monetizzazione può essere un processo complicato e soprattutto che dovete rimanere flessibili.

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Jeremy Holcombe Kinsta

Content & Marketing Editor at Kinsta, WordPress Web Developer, and Content Writer. Outside of all things WordPress, I enjoy the beach, golf, and movies. I also have tall people problems ;).