La frequenza di rimbalzo è ritenuta da molti un fattore influente nel ranking dei motori di ricerca che dice molto a Google sulla qualità del vostro sito. Mantenere una bassa frequenza di rimbalzo e Google vi guarderà con favore. Mantenendo una frequenza di rimbalzo alle stelle, invece, potrebbe portarvi più in basso nei motori di ricerca (SERP). Avere una frequenza di rimbalzo alta significa anche che avete altri problemi di cui preoccuparvi oltre al posizionamento. Oggi condivideremo consigli e strategie per aiutarvi a trattenere i visitatori sul vostro sito! 😉

Cos’è la Frequenza di Rimbalzo?

Prima di immergerci nei modi per ridurre la frequenza di rimbalzo, è importante sapere come viene calcolata. Secondo Google, in Google Analytics viene registrato un rimbalzo quando si attiva una sessione sul vostro sito, come quando un utente apre una singola pagina e poi esce immediatamente senza attivare ulteriori richieste in quella sessione. La frequenza di rimbalzo è semplicemente il numero di sessioni di una singola pagina divise per tutte le sessioni. Questo, a sua volta, si traduce nella percentuale delle sessioni che hanno visto solo una singola pagina sul vostro sito.

Allora, qual è una buona frequenza di rimbalzo? Beh, secondo i dati di custommedialabs, la frequenza di rimbalzo può variare significativamente a seconda del tipo di sito web o del settore. Per esempio, una frequenza di rimbalzo media per un sito eCommerce potrebbe oscillare tra il 20 e il 45%, mentre una landing page potrebbe arrivare al 90%! Ricordate, più basso è meglio. Gli articoli dei blog di solito hanno una frequenza di rimbalzo più alta perché le persone analizzano i contenuti e, se non trovano quello che vogliono, se ne vanno.

Tassi medi di rimbalzo per tipo di sito web
Tassi medi di rimbalzo per tipo di sito web (Src: custommedialabs)

Alcuni hanno anche sostenuto che è meglio utilizzare una frequenza di rimbalzo corretta. Questo è leggermente diverso dall’implementazione predefinita di Google, in quanto si definisce un limite di tempo dopo il quale si può considerare un utente “impegnato”. Superato il limite, l’utente non conterebbe più come un rimbalzo. Per implementarla, dovete modificare lo script di Google Analytic o utilizzare un plugin gratuito come CAOS. Ma non ci infileremo in questa tana di coniglio oggi. 🐰

Come Trovare la Frequenza di Rimbalzo

La frequenza di rimbalzo appare nel vostro account di Google Analytics. Ci sono un bel po’ di posti dove trovarla, dato che essenzialmente è solo un punto di dati che potete correlare con qualsiasi altro dato. Potreste cominciare dando un’occhiata in questi posti:

  • Comportamento > Tutte le pagine > Frequenza di rimbalzo (vedrete quali pagine hanno un tasso di rimbalzo più alto o più basso)
  • Acquisizione > Canali > Frequenza di rimbalzo (vedrete quale tipo di traffico ha la frequenza di rimbalzo più bassa)
  • Acquisizione > Sorgente/Mezzo > Frequenza di rimbalzo (vedrete il traffico di riferimento e i mezzi con la frequenza di rimbalzo più bassa)
  • Acquisizione > Google Ads > Campagne > Frequenza di rimbalzo (vedrete come si comporta la vostra campagna AdWords per quel che riguarda la frequenza di rimbalzo)
Frequenza di rimbalzo in Google Analytics
Frequenza di rimbalzo in Google Analytics

Come ridurre la frequenza di rimbalzo

Di seguito riportiamo 18 consigli utili che abbiamo messo insieme (molti basati su test che abbiamo eseguito sul nostro sito) per ridurre la frequenza di rimbalzo e aumentare il coinvolgimento degli utenti sul sito.

1. Ottimizzare Prima il Traffico e i Contenuti

Prima di ottimizzare il blog per ridurre la frequenza di rimbalzo del vostro traffico, dovete prima ottimizzare il traffico e i contenuti. Ecco come stanno le cose: il traffico che portate al vostro blog deve essere interessato a ciò che offrite. Quindi, se il vostro blog tratta solo di hosting WordPress e il vostro traffico porta persone interessate all’hosting di applicazioni e database, la vostra frequenza di rimbalzo non diminuirà, a prescindere da quanti di questi consigli seguirete, semplicemente perché al vostro traffico non importa nulla.

Un cambiamento semplicissimo che potete fare è quello di ottimizzare tutti i vostri titoli (sia per gli articoli del blog che per le pagine). Per esempio, per questo articolo del blog, originariamente avevamo il seguente titolo:

"Come Ridurre la Frequenza di Rimbalzo sul Tuo Sito Web (18 Consigli Utili)"

Tuttavia, questo è piuttosto generico per il pubblico del nostro blog. Perché? Perché il nostro traffico e il nostro pubblico sono persone e aziende che si occupano di WordPress. Condividiamo anche consigli specifici su WordPress. Così abbiamo cambiato leggermente il titolo in:

"Come Ridurre la Frequenza di Rimbalzo sul Tuo Sito WordPress (18 Consigli Pratici)"

Cosa fa questo? Aiuta a migliorare la qualità del traffico che arriva da Google (SERP). Le persone che cercano vedranno che questo è un articolo sulla frequenza di rimbalzo per gli utenti di siti web, non solo per gli utenti di WordPress. Questo potrebbe aumentare il numero totale di visite e la qualità del traffico. Questo, a sua volta, riduce la frequenza di rimbalzo. Una semplice modifica come questa fatta su tutti i vostri contenuti può avere un enorme effetto a catena.

Titolo SEO nelle SERP
Titolo SEO nelle SERP

Un’altra cosa da fare per ottimizzare il traffico è scoprire in Google Analytics quali fonti di traffico vi stanno già portando visitatori coinvolti (la più bassa frequenza di rimbalzo e le più alte pagine viste per visita e la durata media della visita), e poi capitalizzare su queste informazioni. Raggiungete quelle fonti e convincetele a condividere i vostri contenuti o a collaborare ad un articolo. In altre parole, sfruttate i dati che avete già.

2. Evitare i Popup

C’è un grande dibattito nell’arena del blogging sul fatto che i popup siano dannosi o benefici per i siti web. Ci sono sicuramente grandi vantaggi, come ad esempio:

  • Aumento delle percentuali di iscrizione. David Risley di Blog Marketing Academy ha ottenuto un aumento del 250% del tasso di iscrizione alla sua mailing list utilizzando il plugin Popup Domination.
  • La capacità di evidenziare qualcosa di specifico per tutto il vostro pubblico (un prossimo webinar per esempio).

Entrambi sono benefici che non possono essere ignorati. Ma ci sono anche diversi svantaggi:

  • Alcuni dicono che i popup tolgono spazio all’esperienza complessiva dell’utente di un sito web. E questo probabilmente è vero. I marketer sicuramente non li usano con lo scopo di cercare di migliorare l’esperienza dell’utente 😉 Potrebbero anche causare la cecità dei banner.
  • I popup molto probabilmente danneggeranno la vostra frequenza di rimbalzo. Il quanto potrebbe dipendere anche dal tipo di popup, come uno piccolo o uno a tutto schermo. O anche da un’impostazione, come ad esempio quante volte lo mostrate ai nuovi utenti.

Se una delle vostre priorità è quella di diminuire la frequenza di rimbalzo, allora probabilmente dovrete stare lontani dai popup. Ma l’ultima cosa che dovreste fare è togliere alla cieca tutti i popup che avete inserito sul vostro sito senza monitorare i risultati. Cercate il compromesso in termini di aumento del coinvolgimento e diminuzione delle iscrizioni. Potrete quindi decidere se vale la pena abilitarli o disabilitarli.

Come potete vedere, noi di Kinsta non usiamo i popup, ma questa è la nostra decisione dopo aver soppesato i vantaggi e gli svantaggi di averli. Tuttavia, facciamo qualcosa di simile, solo che è meno invadente per l’utente. Usiamo quello che chiamano modulo fly-in. È fatto con il plugin Bloom di Elegant Themes. Lo abbiamo impostato per mostrarlo solo sul nostro blog e sui post della KB, e solo dopo che l’utente ha fatto scorrere la pagina del 50% o più. Questa può essere una buona via di mezzo.

Slide in opt-in
Modulo slide in

3. Strutturare l’Esperienza Utente con Menu Specifici

Il menu del vostro sito è chiamato navigazione per una buona ragione: è il modo principale con cui i vostri visitatori si orientano nel vostro sito. Se non trovano le risposte velocemente potrebbero rimbalzare. La maggior parte dei proprietari di siti web non pensa molto alla navigazione, semplicemente butta su quello che pensano debba esserci: pagina about, servizi, contatti, blog, ecc. Tuttavia, può essere molto importante testare quali sono gli elementi del menu (sia la navigazione superiore che il footer) effettivamente utilizzati e necessari per i visitatori.

Non bisognerebbe usare troppe voci di navigazione, ma bisogna anche che le persone trovino facilmente le risposte che cercano. Inoltre, quali pagine sono importanti per voi? Se avete un sito di eCommerce, è il vostro blog o convertire i clienti nella pagina dei prodotti/prezzi? Abbiamo riprogettato il sito di Kinsta nel novembre 2017 e potete vedere i cambiamenti che abbiamo fatto alla nostra navigazione. Abbiamo rimosso la nostra pagina su di noi, il blog e il cambio di lingua. Abbiamo anche cambiato il nome della nostra pagina dei prezzi in piani e accorciato il nome del nostro pulsante di contatto. A volte meno è meglio.

Navigazione di Kinsta
Navigazione di Kinsta

Non siete sicuri di quali voci di menu rimuovere? Controllate la frequenza di rimbalzo per ogni pagina del vostro attuale menu di navigazione. Poi confrontate questi dati con uno strumento di heatmap premium come Hotjar, che vi mostrerà quali elementi del menu vengono cliccati di più. Oppure potete impostare il monitoraggio degli eventi per ogni elemento in Google Analytics.

Hotjar heatmap
Hotjar heatmap

4. Utilizzare lo Spazio Bianco

Il fenomeno dello “spazio bianco” è di gran moda al giorno d’oggi, avendo dato una forte spinta allo sviluppo di temi minimali. Lo spazio bianco è semplicemente uno spazio vuoto sul vostro sito web. Non c’è assolutamente nulla – nessun widget, nessun footer, nessun contenuto del blog; solo lo sfondo del vostro sito web.

Se non siete ancora saliti sul carro dello spazio bianco e il design del vostro sito web è pieno di box, barre e link, allora potreste danneggiare seriamente la vostra frequenza di rimbalzo. Lo spazio vuoto dà agli occhi dei vostri lettori la possibilità di riposare. Questo invita anche i visitatori a guardare i vostri contenuti importanti o le CTA.

Il migliore esempio di un’azienda che usa lo spazio bianco a proprio vantaggio è Google. Vogliono che le persone facciano una cosa sola (la ricerca) e niente dovrebbe distrarle da questo.

Esempio di spazio bianco
Esempio di spazio bianco

Potete leggere di più sul potere dello spazio bianco.

5. Assicurarsi che i Caratteri Non Siano Troppo Piccoli

Se c’è una cosa che la gente odia, è strizzare gli occhi cercando di leggere il contenuto del vostro sito. Le persone non metteranno a fuoco solo per poter leggere il contenuto del vostro blog (non importa quanto sia fantastico). Invece, molto probabilmente finiranno per rimbalzare. Il vostro font dovrebbe essere facilmente leggibile.

Fatelo grande. È questa la tendenza. 14 px dovrebbe essere il minimo indispensabile. Noi ci spingiamo un po’ oltre sul blog di Kinsta e usiamo 18 px come dimensione del carattere. Altri siti con ottimi design, come Stripe, usano una dimensione del carattere di 17 px. E, come potete vedere, è molto facile da leggere.

Stripe font size
Stripe font size

Se avete un sito WordPress, un modo semplice per cambiare la dimensione dei caratteri del body è semplicemente quello di inserire il seguente codice nella sezione CSS del Customizer di WordPress.

body { 
font-size: 18px;
}

Date anche un’occhiata alla nostra guida dettagliata su come cambiare il font e ottimizzare i font web.

6. Aggiungere Post Correlati al Sito

Mantenere i lettori più a lungo è sempre una buona idea! Forse il post su cui sono finiti non era esattamente quello che stavano cercando o gradirebbero leggere di più. Quindi potete provare a trattenerli sul vostro sito con contenuti correlati. Questo viene fatto normalmente alla fine degli articoli del blog.

C’è una grande fregatura qui, però, ed è il fatto che molti dei plugin WordPress per i post correlati non sono eccezionali in termini di prestazioni. In effetti, possono essere assolutamente orribili. Questo normalmente è dovuto alle pesanti query sul database in tutto il sito. E la velocità, come approfondiremo più avanti, influisce anche sulla frequenza di rimbalzo.

Il team di Yoast ha approfondito proprio questo argomento ed ecco cosa aveva da dire:

Permettetemi di iniziare facendo una domanda molto semplice: In una pagina di contenuti, quale sarebbe l’implementazione più veloce dei post correlati che vi viene in mente? La risposta (un po’ noiosa): Semplici link vecchio stile.

E noi siamo completamente d’accordo! Ora, se scorrete verso il basso fino alla fine di questo articolo, noterete che abbiamo quelli che chiamiamo articoli correlati “selezionati a mano”. E questi sono infatti selezionati da noi manualmente e assegnati al post. Questo riduce la query a quasi nulla e quindi non danneggia le prestazioni del vostro intero sito. Ci vuole più lavoro? Sì, ma in realtà può essere anche meglio perché potete scegliere ciò che volete davvero che i lettori vedano.

Post correlati
Post correlati

Come abbiamo fatto a realizzare tutto questo? Beh, sfortunatamente, questo è per un altro post. Iscrivetevi alla nostra newsletter per non perderlo. Possiamo dirvi che abbiamo utilizzato il plugin Advanced Custom Fields e poi abbiamo assegnato questi campi al tipo di post del nostro blog. Questo ci permette di cercare e assegnare i contenuti correlati che vogliamo a ciascuno dei nostri articoli del blog (come si vede sotto). Pubblicheremo una guida completa su come configurare tutto questo da soli.

Assegnare i post correlati
Assegnare i post correlati

7. Personalizzare la Pagina di Errore 404

Una pagina di errore 404 è la pagina che appare quando un visitatore segue un link non valido al vostro sito web – un link che non punta ancora ad alcun contenuto, il che provoca un errore 404. La pagina di errore 404 predefinita di WordPress, ad esempio, dice quanto segue:

OOPS! QUELLA PAGINA NON PUÒ ESSERE TROVATA. Sembra che non sia stato trovato nulla in questa posizione. Magari prova a fare una ricerca.

A seconda del tema che usate, potrebbe anche elencare i link alle pagine del sito, alle categorie, agli autori, ai post e ai post per mese. Non è molto utile, perché fornisce troppe informazioni, invece di dare al visitatore fuorviato un’azione semplice da seguire. L’obiettivo di una pagina 404 è quello di prevenire un rimbalzo e dare le informazioni che si stanno cercando.

Qui da Kinsta, cerchiamo di essere un po’ creativi con la nostra immagine 404 e di fornire comunque all’utente informazioni utili. Gli facciamo sapere che la pagina non è stata trovata e che possono tornare alla pagina principale o usare la ricerca. Mostriamo anche i nostri articoli del blog più recenti e diamo la possibilità di contattarci se hanno bisogno di aiuto.

Pagina di errore 404
Pagina di errore 404

Per personalizzare la pagina 404, potete creare o modificare la pagina 404.php del vostro tema. La maggior parte dei temi ha un template pre-costruito. Oppure usate un plugin gratuito come 404page, che vi permette di personalizzarla facilmente senza dover mettere mano al codice.

8. Controllare gli Errori di Ortografia e i Refusi

Gli errori di battitura e di ortografia comuni negli articoli del blog dicono ai visitatori una cosa: non vi importa abbastanza dei vostri contenuti (o di loro) per rileggere il vostro articolo un paio di volte. Questo può generare e molto probabilmente si risolverà in una maggiore frequenza di rimbalzo. Inoltre riduce la vostra credibilità ed è semplicemente poco professionale.

Ora, ovviamente, tutti commettono errori. Pubblichiamo un sacco di contenuti e non importa quanto siamo attenti, gli errori di battitura capitano sempre. La cosa importante è implementare un sistema o un flusso di lavoro per ridurre questi errori. Ecco alcuni suggerimenti.

  • Prendete l’abitudine di controllare la grammatica del vostro post, i refusi e gli errori di ortografia almeno due volte prima di premere il pulsante di pubblicazione.
  • Se qualcuno vede un errore di battitura sul vostro sito e vi chiama, non spaventatevi, correggetelo subito. (E non dimenticate di cancellare la cache di quella pagina sul vostro sito in seguito. Questo è importante soprattutto se state promuovendo i vostri contenuti sui social media, perché potrebbero esserci molti occhi puntati su di voi)
  • Usate un’estensione del browser come Grammarly. Essendo scrittori accaniti, anche noi utilizziamo questo fantastico strumento qui da Kinsta. Perché? Perché semplicemente vi aiuterà a catturare cose che altrimenti potrebbero sfuggirvi. Accelererà il vostro flusso di lavoro di scrittura. Anche l’App Hemingway è un ottimo strumento gratuito di controllo grammaticale!

    Grammarly
    Grammarly

9. Aprire i Link Esterni in Nuove Schede/Finestre

Collegarsi ad altre persone è fantastico – vi permette di costruire un rapporto, creare connessioni e fornire contenuti di valore. Collegarsi a risorse esterne di alta qualità può anche essere vantaggioso per la SEO. Ma porta anche i vostri visitatori lontano dal vostro sito. A meno che non impostate i link in modo che si aprano in una nuova scheda o finestra.

Questo può essere un argomento molto controverso per alcuni, e ci sono sicuramente buoni argomenti sul perché non dovreste aprire i link in nuove finestre. Tuttavia, come proprietari di siti web, sta a voi decidere quale metodo preferire. Qui da Kinsta, i link si aprono in nuove schede. Questo aiuta a ridurre la nostra frequenza di rimbalzo e fa sì che i lettori guardino i nostri contenuti più a lungo.

Per far sì che i vostri link si aprano in una nuova scheda, selezionate semplicemente “Aprire il link in una nuova scheda” quando aggiungete l’URL di destinazione nell’editor (come si vede qui sotto).

Apri link in una nuova scheda
Apri link in una nuova scheda

Per farlo manualmente nella vista “Testo”, potete aggiungere un "target="_blank" al link.

Esempio: <a href="https://domain.com" target="_blank">external site resource</a>

10. Inserire Link Interni

I link interni non sono solo un’ottima pratica SEO, ma possono anche aiutarvi a ridurre la frequenza di rimbalzo sul vostro sito in modo importante. Per chi non lo sapesse, un link interno è semplicemente un collegamento da una pagina web del vostro sito ad un’altra. Indirizzate i vostri lettori ad un’altra risorsa del vostro sito web in modo che abbiano qualcosa da consultare dopo la prima pagina.

Inserite link interni con frasi che appaiono in un post pertinenti al titolo di un altro post. Un modo facile per farlo è semplicemente cercare tra i vostri contenuti esistenti quando aggiungete un link. Per esempio, qui sotto abbiamo cercato SEO, e abbiamo collegato internamente il nostro post sulla checklist SEO. Naturalmente, potete sempre linkare internamente anche l’HTML.

Link interno in WordPress
Link interno in WordPress

Tuttavia, come per tutte le cose, inserite link interni con moderazione — non cercate di collegare frasi irrilevanti solo per il gusto di aggiungere qualche link in più. Se esagerate potreste avere un effetto negativo sulla frequenza di rimbalzo e sulla SEO.

11. Essere Compatibili Cross-Browser, Ma Non Troppo

Solo perché avete un browser preferito, non significa che i vostri visitatori stiano usando lo stesso browser. Ecco perché è importante controllare. Alcuni design di siti web possono rendere in modo un po’ strano sui browser meno popolari, come Internet Explorer. Se qualcosa appare rotto sul vostro sito, potreste accumulare rimbalzi facilmente evitabili.

Ecco un paio di strumenti utili per testare il vostro sito in tutti i browser contemporaneamente:

Tuttavia, è anche importante prendere in considerazione il vostro tempo di sviluppo e quanto è grande il pubblico interessato da un particolare problema del browser. Per esempio, diciamo che il vostro sito riceve mezzo milione di visitatori al mese. Se c’è un problema con IE 8 che rende qualcosa in modo errato e sapete che ci vorrà del tempo di intenso sviluppo per risolverlo, è meglio che vi concentriate su compiti più importanti. Ad un certo punto, dovete lasciar morire i vecchi browser.

Ma prendete questa decisione in base ai dati! Potete facilmente guardare in Google Analytics il report “Pubblico → Tecnologia → Browser & OS” e vedere quanti visitatori provengono da ogni browser e la loro specifica versione.

Utenti IE 8
Utenti IE 8

12. Il Mobile è Tutto

Ecco alcune statistiche spaventose, soprattutto se non avete ancora ottimizzato il vostro sito per i dispositivi mobili:

È enorme! Più della metà del vostro traffico potrebbe rimbalzare solo perché non può navigare correttamente nel vostro sito web. Per fortuna, la maggior parte dei temi oggi sono nativamente reattivi. Ma dovreste sempre testarli voi stessi. Consigliamo di utilizzare lo strumento di test Google Mobile-Friendly. Questo vi aiuterà anche ad accertarvi che il vostro sito è sicuro per l’indicizzazione mobile-first (SEO).

Google mobile-friendly test
Google mobile-friendly test

Se siete in difficoltà, potete anche utilizzare un plugin per assicurarvi che sia mobile & tablet responsive. Anche se noi consigliamo sempre di seguire prima la via responsive. Responsive (o reattivo) significa semplicemente che il vostro sito si ridimensiona automaticamente per tutti i dispositivi con il codice e senza plugin. Potete sempre assumere uno sviluppatore che vi assista per rendere il vostro sito reattivo.

13. Fare Attenzione alla Pubblicità

Molti siti si affidano alla pubblicità per fare soldi, il che è perfettamente comprensibile. Tuttavia, è importante ricordare che la pubblicità invadente e fastidiosa può seriamente influenzare la vostra frequenza di rimbalzo. Specialmente le pubblicità a riproduzione automatica. Ricordate che non tutti hanno attivato il blocco dei popup. Anche se la maggior parte dei browser sta cercando di farlo rispettare.

Ecco un esempio di alcune pubblicità molto fastidiose. Prima di tutto, abbiamo “l’avviso sui cookie”. Questo è necessario per motivi legali, il che va bene, ma dovrebbe anche essere preso in considerazione quando si abbina agli annunci per dividere lo spazio sullo schermo. C’è poi un banner pubblicitario molto grande nella parte superiore del sito e un altro dopo le miniature dell’articolo introduttivo. Più della metà dell’intero sito è costituito da annunci. Non va bene!

Esempio di cattiva pubblicità
Esempio di cattiva pubblicità

Questo è il punto in cui il test A/B può essere molto utile. Provate ad utilizzare meno annunci in vari posizionamenti e vedete come influisce sulla frequenza di rimbalzo di quella pagina. Potreste scoprire che i visitatori raggiungono la vostra homepage e improvvisamente se ne vanno. Quindi, in effetti, rimuovendo alcuni annunci, potreste aumentare le vostre entrate. I plugin di WordPress come Ad Inserter vi permettono di testare facilmente diversi posizionamenti di annunci. Oppure potete utilizzare uno strumento gratuito di A/B test come Google Optimize. Noi lo usiamo su Kinsta e lo troviamo fantastico. Potete leggere la nostra guida dettagliata alla configurazione qui: Come Eseguire un A/B Test con Google Optimize in WordPress Gratis

14. Strutturare Attentamente il Contenuto

Ci sono molte cose che potreste fare per strutturare saggiamente i vostri contenuti per ridurre la frequenza di rimbalzo. La prima è quella di utilizzare titoli e sottotitoli degli articoli del blog. Gli articoli del blog – specialmente gli articoli enormi e approfonditi come questo – possono contenere molte informazioni. Tutte quelle informazioni hanno bisogno di un qualche tipo di struttura, altrimenti sarà molto difficile per i visitatori digerirle tutte, innescando un rimbalzo.

Strutturate i vostri articoli del blog con titoli (H2) e sottotitoli (H3, H4 e H5). Per esempio, in questo post abbiamo utilizzato una combinazione di titoli H2 e H3. E c’è sempre un’intestazione H1 all’inizio della pagina.

Titoli H1 e H2
Titoli H1 e H2

Dopo aver messo giù le intestazioni, assicuratevi di usare anche paragrafi più corti. Questo non è l’inglese del liceo, dove i paragrafi dovevano essere di un minimo di cinque frasi. Questo è un blog, i paragrafi sopra le cinque frasi a volte possono essere ignorati.

Se volete davvero che i vostri lettori leggano i vostri contenuti e non li sfiorino soltanto, allora avete bisogno di spezzare il contenuto in paragrafi più brevi. Quattro frasi di solito sono la lunghezza consigliata. Alcuni blogger arrivano anche a due. Questo può variare in base al tipo di contenuto che pubblicate.

15. Le Immagini Dicono Tutto

Probabilmente non c’è bisogno di soffermarsi troppo su questo punto, ma le immagini parlano più di mille parole. Quindi, invece di annoiare il vostro pubblico con 4.000 parole (suggerimento: la lunghezza del contenuto non è il fattore più importante), ispiratelo con un’immagine. Se scorrete in alto in questo articolo, noterete che, per ogni consiglio sulla frequenza di rimbalzo che abbiamo condiviso, c’è sempre un’immagine con un esempio.

Avete problemi a trovare immagini? Date un’occhiata a questi 10 posti fantastici per trovare immagini royalty-free per il vostro sito. Siamo anche grandi fan di Iconfinder e infatti lo usiamo spesso nella ricerca delle nostre immagini in evidenza.

Inoltre, assicuratevi che la vostra immagine si adatti bene al layout del contenuto. Consigliamo di usare sempre immagini a tutta larghezza quando possibile, che riempiano l’intera area del contenuto. Questo di solito va meglio per gli occhi e rende il contenuto più facilmente scansionabile. E non dimenticate di ottimizzare le vostre immagini per una migliore performance.

Immagini a larghezza di contenuto
Immagini a larghezza di contenuto

16. Concentrarsi su Ciò che è Importante

Il contenuto è la parte più importante del vostro sito web. Punto. Dirigete l’attenzione dei vostri utenti sul contenuto. Non distraeteli con 20 widget o CTA. Rendete il vostro contenuto visibilmente la parte più importante della vostra pagina. Se ci sono troppe distrazioni, potete dire addio alla vostra frequenza di rimbalzo.

Dopo aver indirizzato la loro attenzione, assicuratevi che il vostro contenuto sia effettivamente di valore e in qualche modo vantaggioso per i lettori. Altrimenti se ne andranno e non ci sarà motivo per loro di tornare. In breve, create contenuti utili ed evergreen che voi stessi vorreste leggere. Così, la prossima volta che un visitatore visita il vostro sito, lo amerà così tanto che non sarà in grado di rimbalzare. Ma ne vorrà ancora.

17. Implementare Sempre la Ricerca Interna

Se un visitatore visita il vostro sito e non riesce a trovare quello che sta cercando, allora probabilmente avete già sbagliato qualcosa. Ma il modo per redimervi ed evitare che quel visitatore rimbalzi è quello di implementare la ricerca interna sul vostro sito. Questa è molto probabilmente l’ultima cosa che il visitatore proverà prima di andarsene.

Ricerca interna
Ricerca interna

Di default, la vostra installazione di WordPress dovrebbe includere un widget di ricerca che potrete impostare in qualsiasi posizione widget. Il vostro tema potrebbe anche avere delle posizioni aggiuntive in cui utilizzare la ricerca. Ma qualsiasi cosa facciate, non rimuovete mai la funzionalità di ricerca dal vostro sito!

Widget di ricerca
Widget di ricerca

18. Avere una velocità di caricamento della pagina fulminea

La velocità di caricamento delle pagine è un fattore molto influente sulla frequenza di rimbalzo. In poche parole, più velocemente il vostro sito web si carica, più bassa sarà la frequenza di rimbalzo (se tutte le altre variabili rimangono costanti). I siti web che impiegano più di 3 secondi per caricarsi perdono immediatamente il 40% del traffico. E il 79% dei visitatori insoddisfatti non torna quasi mai su siti lenti!

Per ottenere una velocità veramente fulminea, è necessario disporre di un hosting di applicazione, di database e WordPress gestito premium, ed è qui che Kinsta può aiutarvi. Siamo alimentati da Google Cloud Platform, il che significa che i vostri siti sono consegnati attraverso una delle reti più estese del mondo e caricati da data center a bassa latenza posizionati in prossimità dei vostri visitatori. Abbiamo anche un’integrazione CDN HTTP/2 che vi permette di accelerare ulteriormente la consegna delle risorse in tutto il mondo.

Tempo di caricamento dopo il passaggio a Kinsta
Tempo di caricamento dopo il passaggio a Kinsta

Permetteteci di mostrarvi la differenza di Kinsta. Oppure leggete di più sul perché siamo diversi da ogni altro host che possiate aver provato.

Riepilogo

Speriamo che questi consigli per ridurre la frequenza di rimbalzo sul vostro sito vi siano utili. Se siete arrivati fin qui, sapete come abbiamo ridotto la nostra frequenza di rimbalzo 😉 Ora è il vostro turno. Quali soluzioni implementerete oggi sul vostro sito? Avete visto altre ottimizzazioni che hanno fatto un’enorme differenza? Scrivetelo qui sotto nei commenti.

Brian Jackson

Brian ha una grande passione per WordPress, lo usa da più di dieci anni e sviluppa anche un paio di plugin premium. Brian ama i blog, i film e le escursioni. Entra in contatto con Brian su Twitter.