Nessuno vorrebbe mai provare quella tremenda sensazione che si ha quando ci si rende conto che il proprio sito non è più in classifica o si registra improvvisamente un calo di traffico. Si entra immediatamente in quella che noi chiamiamo “modalità SEO panic” e si inizia a cercare freneticamente una soluzione. 😨 Sfortunatamente, c’è una moltitudine di fattori che potrebbero causare questa riduzione, come contenuti di bassa qualità, una penalità di Google, problemi tecnici sul sito, un aggiornamento dell’algoritmo, oppure semplicemente la vostra concorrenza vi sta superando.

Questo è successo di recente anche a noi di Kinsta ed è stato il problema SEO più strano che abbiamo mai visto! Ma non preoccupatevi, vi raccontiamo tutta la storia. Siamo sempre assolutamente trasparenti e speriamo che, condividendo le soluzioni che troviamo ai nostri problemi, questo vi aiuterà nel vostro business. Scoprite tutte le fasi del processo che abbiamo seguito quando ci siamo resi conto che niente di nuovo stava indicizzando su Kinsta.com, e come abbiamo risolto.

Analisi del Nostro Stesso Problema SEO

Google non è perfetto. Ecco, l’abbiamo detto. Proprio come ogni altra azienda, ogni tanto fa degli errori, anche quando si tratta dei risultati del motore di ricerca (SERP) e dei suoi algoritmi. A volte hanno anche rilasciato degli algoritmi per correggere gli algoritmi precedenti.

Alcuni di noi del team di Kinsta si occupano di SEO da molti anni. Abbiamo dedicato grande impegno in questo canale di traffico e quindi abbiamo incontrato un bel numero di problemi particolari, ma quello che ci è successo di recente li batte tutti! 🎂 Alla fine, Google ha effettivamente commesso un errore e ha lasciato il nostro sito (Kinsta.com) a dover risolvere con un’operazione manuale ingiustificata. Scoprite qui sotto come siamo arrivati a questa conclusione ed esattamente come si è sviluppata la situazione che ha scatenato il panico.

Crollo nell’Indicizzazione Media

Come abbiamo detto in post precedenti, da Kinsta utilizziamo Accuranker per monitorare l’effetto sulle SERP del nostro content marketing. Consigliamo vivamente di utilizzare questo strumento! Dato che pubblichiamo molti contenuti, controlliamo questi dati regolarmente. Il 24 gennaio 2018, abbiamo notato un crollo completo del nostro rank medio in tutto il sito.

Calo del rank medio
Calo del rank medio

Suggerimento: Questo è uno dei motivi principali per cui bisogna monitorare il posizionamento delle vostre parole chiave. I dati di Google Search Console sono in ritardo e la risoluzione di questi tipi di problemi è più difficile in Google Analytics. Con una rapida occhiata alla dashboard, Accuranker ci ha fatto subito capire che c’era un problema sul nostro sito. Può anche essere un utile per individuare singoli contenuti che scendono di classifica e che forse hanno bisogno di aggiornamenti o miglioramenti.

Abbiamo poi controllato le classifiche delle nostre parole chiave su tutta la linea, ma non abbiamo visto alcun problema. Abbiamo così avuto la sensazione che l’anomalia avesse probabilmente a che fare con i nostri contenuti più recenti. La nostra ipotesi era corretta, perché i nostri post più recenti mostravano davvero ranking “0”. Ora, naturalmente, non tutti i post si posizionano subito nella prima pagina di Google, ma in genere dovrebbero posizionarsi da qualche parte, anche se vanno oltre il 200. Un ranking pari a “0” non è un buon segno.

Questo può anche variare per ogni sito in base alla velocità di scansione e a una serie di altri fattori. Se pubblicate regolarmente, probabilmente saprete o avrete una stima del tempo impiegato da un motore di ricerca per iniziare a indicizzare e classificare il vostro contenuto.

Controllo delle Classifiche delle Parole Chiave sui Singoli Post

Grazie ad Accuranker abbiamo avuto un buon punto di riferimento sulla data in cui il problema ha iniziato a manifestarsi. Quindi abbiamo controllato i post del nostro blog intorno a quella data in Ahrefs. È uno strumento che offre un modo rapido per analizzare una pagina o un URL e vedere le parole chiave per cui è al momento in classifica. Si potrebbe anche utilizzare Google Search Console, ma non è così veloce.

Classificazione organica delle parole chiave in Ahrefs
Classificazione organica delle parole chiave in Ahrefs

Abbiamo iniziato analizzandoli uno per uno e inserendo le classifiche delle nostre parole chiave per ogni post, tornando indietro di circa un mese in un foglio di calcolo. Questo può aiutarvi a individuare un modello, come è successo nel nostro caso. Come potete vedere qui sotto, i nostri post in genere si classificano per 50-1.000 parole chiave per post. Ma, a partire dal 26.01.18, non c’era più nulla in classifica. 😨 Quindi non eravamo solo in declino nelle classifiche, eravamo proprio a un punto morto.

Molti di questi post erano articoli del blog, ma anche la nostra landing page appena pubblicata, con oltre 2.600 parole, non era in classifica. Le landing page dovrebbero in genere classificarsi più velocemente e anche più facilmente grazie a una migliore struttura di link interni, link del footer, maggiore autorità della pagina, ecc.

Classifiche delle parole chiave
Classifiche delle parole chiave (niente nuove classifiche)

Avevamo anche una colonna indexed, che voleva dire che Google stava indicizzando bene questi URL, ma non li classificava per niente. È possibile verificare rapidamente se un URL è indicizzato semplicemente lasciandolo nella ricerca di Google con il parametro site:, come ad esempio:

site:kinsta.com/blog/best-seo-plugins-for-wordpress/

Se il vostro URL ritorna nelle SERP, allora significa che è indicizzato.

Controllare se Google sta indicizzando l'URL
Controllare se Google sta indicizzando l’URL

Alcuni dei post avevano più di 4.000 parole, quindi sapevamo che c’era qualcosa di sbagliato. Google sapeva che erano lì, ma era come se ci fosse qualcosa che bloccava. Abbiamo notato anche altre cose:

  • Questo problema riguardava solo i nostri nuovi contenuti. Tutto il resto continuava a classificarsi e persino a guadagnare un maggior numero di parole chiave organiche man mano che miglioravamo e aggiornavamo i contenuti. Era strano perché non in precedenza avevamo mai visto un problema che riguardasse solo una parte del sito.
  • Aveva anche impatto sui nostri nuovi contenuti nella versione spagnola (kinsta.com/es/) del nostro sito web.
  • Avevamo già disconosciuto di recente molti domini spam nei nostri regolari controlli SEO sul nostro sito. In effetti, abbiamo interamente documentato il modo in cui combattiamo lo scraping dei contenuti. Quindi, per quanto riguarda i backlink, eravamo probabilmente in una condizione migliore della maggior parte dei siti. O almeno occupavamo un posto migliore di quello in cui ci trovavamo tre mesi prima.
  • L’unico aggiornamento delle SERP che c’era stato nel periodo in cui il problema ha iniziato a manifestarsi è stato Google Maccabees, uscito a metà dicembre. Tuttavia, questo ha avuto effetti solo sui siti affiliati e su quelli con permutazioni di parole chiave. Il nostro sito non rientrava in nessuno di questi casi.
  • Abbiamo controllato il nostro file robots.txt, ed era assolutamente normale.

Azione Manuale

Così siamo andati a guardare in Google Search Console, e in effetti, alla voce “Search Traffic → Manual Actions” abbiamo effettivamente un’azione manuale contro il nostro sito Kinsta.com. All’inizio siamo rimasti un po’ sorpresi perché non abbiamo mai ricevuto un’email al riguardo, né è apparso nella sezione “Messaggi” di Search Console. Di solito questo è il primo posto dove si va a guardare.

Azione manuale in Google Search Console
Azione manuale in Google Search Console

Ma aspettate, è ancora più strano! Come si vede qui sopra, l’azione manuale era per “Hacked sites” e “Pure spam”. I sottodomini in questione erano domini che erano stati rimossi più di un anno prima. Quindi eravamo davvero perplessi.

Questo, e il fatto che Google non mette nessuna data sui report delle azioni manuali, 😡 era molto frustrante ed è sicuramente una cosa che va migliorata. Senza una data, non potevamo dire con certezza assoluta che questo ha qualcosa a che vedere con il nostro problema di ranking. Per quanto ne sappiamo, era un bug nell’algoritmo di Google che stava semplicemente avendo effetti solo i nuovi contenuti che avevamo pubblicato.

Richiesta di Esame per la Riconsiderazione

Naturalmente abbiamo immediatamente presentato una richiesta di riesame poiché l’azione manuale in atto era contro sottodomini che non esistevano. Il problema delle richieste di esame per la riconsiderazione è che queste richiedono giorni e a volte anche settimane. E non si può fare altro che girarsi i pollici e aspettare. Per chiunque si trovi in una situazione come questa, può essere davvero snervante.

Richiesta di riconsiderazione di Kinsta
Richiesta di riconsiderazione di Kinsta

Raggiungere Google e la Community SEO

Invece di rimanere senza far nulla nell’attesa che Google guardasse il nostro sito, abbiamo deciso di contattare la community di Google e la community SEO. La prima cosa che abbiamo fatto è stato postare sul forum di aiuto di Webmaster Central. Questo non ci ha aiutato per niente e, ad essere onesti, non ci aspettavamo nemmeno che ne venisse fuori qualcosa.

Poi abbiamo contattato alcuni dei migliori SEO del settore (molti dei quali lavorano come consulenti) per vedere se avevano mai sentito parlare di un problema così strano e se potevano esserci d’aiuto. Abbiamo messo insieme una lista. Utilizzatela pure, purché non ne abusiate.

Alcuni di questi hanno risposto dicendo che erano troppo occupati, il che è del tutto comprensibile. Molte di queste persone probabilmente ricevono centinaia di richieste al giorno. Altri ci hanno dato delle risposte che ci sono sembrate piuttosto strane e che non erano realmente utili nella nostra situazione.

Con nostra sorpresa, però, tre hanno risposto con ottimi consigli e sono stati più che disponibili a darci una mano: Glenn Gabe, AJ Ghergich e Cyrus Shepard. Vogliamo innanzitutto ringraziare ognuno di loro per il tempo che ci hanno dedicato per assicurarsi che l’azione manuale fosse davvero la causa e che non ci fosse qualcos’altro in corso. Alcuni hanno persino cercato di aiutarci mentre erano in viaggio dall’altra parte del mondo!

Risposte dai SEO nella community
Risposte dai SEO nella community

Ci hanno confermato che nient’altro sembrava fuori posto e tutto quello che dovevamo fare era aspettare che la richiesta di riconsiderazione fosse approvata.

Richiesta di Riconsiderazione Respinta

Niente è mai facile quando si tratta di SEO! Abbiamo presentato la nostra prima richiesta di riconsiderazione il 13 febbraio 2018 ed è stata respinta il 23 febbraio 2018 per il seguente motivo:

Non siamo in grado di rivedere il tuo sito perché le pagine violate sul tuo sito stanno restituendo errori del server (per esempio, 5xx). Potrebbe essere necessario contattare il tuo provider di hosting per vedere se c’è qualche problema con il server. Dopo aver sistemato il sito in modo tale che possiamo accedervi, e sei sicuri che il contenuto violato sia stato rimosso (invia una risposta 4xx), presenta un’altra richiesta di riconsiderazione così possiamo dare un’occhiata.

Richiesta di riconsiderazione respinta
Richiesta di riconsiderazione respinta

Gli errori ovviamente avvengono perché i sottodomini non esistono più da oltre un anno. Anche il consiglio di contattare il nostro provider di hosting non è servito a molto, per ovvi motivi. 😕 Anche se siamo partner di Google Cloud Platform, per quel che riguarda la SEO siamo come tutti gli altri. Anche se può essere frustrante, non riceviamo alcun trattamento speciale. È così, ovviamente, per mantenere le SERP eque per tutti.

Abbiamo immediatamente presentato un’altra richiesta di riesame il 23 febbraio 2018 con una spiegazione molto più lunga. Siamo stati poi finalmente approvati il 28 febbraio 2018. Consiglio: siate molto dettagliati nelle vostre richieste di riconsiderazione.

Richiesta di riconsiderazione approvata
Richiesta di riconsiderazione approvata

Come potete vedere, le richieste di riconsiderazione non si concludono velocemente, specialmente se per qualche motivo vengono respinte. Nel nostro caso, non avremmo mai dovuto ricevere un’azione manuale, in primo luogo perché i sottodomini non esistevano. Abbiamo la sensazione che, un paio d’anni fa, per caso, in qualche modo qualcosa da parte di Google sia stato spinto nel sistema.

Questo è anche un buon momento per sottolineare il fatto che dovreste sempre separare i domini per progetti e clienti cruciali. I sottodomini possono avere effetti sul vostro dominio principale per quel che riguarda la SEO. Sì, fa un po’ paura. Il nostro nuovo amico Glenn ha pubblicato un ottimo articolo su come il malware possa causare enormi problemi SEO ai vostri siti: la connessione terrificante tra malware, GSC, sottodomini canaglia.

Ritorno in Classifica

Il 24 febbraio 2018, tutti i nuovi contenuti che avevamo pubblicato a partire dal 26 gennaio 2018 sono tornati in classifica. 🤘 Questo succedeva quattro giorni prima che la richiesta di riconsiderazione fosse rimossa. Quindi, anche se sembra che questa sia stata di fatto la causa, è ancora difficile confermarlo al 100%. Questa è la SEO.

Ritorno in classifica
Ritorno in classifica

Abbiamo anche controllato singolarmente molti dei nostri post per avere una conferma. Anche questo è molto facile da monitorare con Accuranker.

Classifiche della parola chiave 1
Classifiche della parola chiave 1
Classifiche della parola chiave 2
Classifiche della parola chiave 2
Classifica delle parole chiave 3
Classifica delle parole chiave 3
Classifiche della parola chiave 4
Classifiche della parola chiave 4
Parole chiave 5 classifiche
Parole chiave 5 classifiche
Classifiche della parola chiave 6
Classifiche della parola chiave 6

Lo classificheremmo sicuramente come uno dei problemi SEO più pazzi che abbiamo mai visto, soprattutto per le seguenti ragioni:

  • Ha avuto effetti solo sui nostri nuovi contenuti a partire da una data specifica e non riguardava tutto il sito.
  • Non abbiamo mai ricevuto un’email o un messaggio nella “sezione messaggi” di Google Search Console per quanto riguarda l’azione manuale. Eppure, abbiamo ricevuto regolari notifiche ed email per tutto il resto.
  • I report sulle azioni manuali non contengono date, il che rende difficile individuare il problema. Speriamo davvero che Google trovi una soluzione per questo. Hanno i dati.
  • L’azione manuale riguardava sottodomini che non esistevano da più di un anno.
  • La prima richiesta di riconsiderazione è stata rifiutata a causa dei domini non esistenti, quindi perché l’azione manuale? Questo per noi non ha senso.

L’intero processo descritto ci ha impegnati per quasi un mese intero, e non vogliamo che si ripeta presto. Tutto quello che possiamo dire è che la SEO vi tiene sicuramente svegli! Un bonus che è venuto fuori da questa situazione è stato che, dopo il fatto, il nostro traffico organico e le parole chiave sono salite alle stelle.

Altre Cose da Controllare Quando le Classifiche Decrescono

Qui di seguito ci sono altre cause frequenti dei cali di ranking con le relative soluzioni.

Problemi di SEO Tecnica

È molto importante fissare e risolvere i problemi di SEO Tecnica onsite e offsite. Questo riguarda cose come:

  • Ridotto numero di parole nel vostro contenuto
  • Titoli troppo lunghi o troppo corti
  • Meta descrizioni troppo corte. Approfittate di questo spazio nelle SERP per aumentare il vostro CTR
  • Mancano le meta descrizioni (Come aggiungere meta descrizioni in WordPress)
  • Tag H1 o H2 mancanti
  • Tag titolo multipli
  • Tag H1 multipli
  • Nessun link interno, nessun link in uscita, link interrotti o redirect
  • Mancano importanti social tag come Open Graph e Twitter cards
  • Tag multilingue mal configurati come hreflang reciproco (nessun return-tag)
  • Immagini rotte o troppo grandi

La cosa bella è che potete facilmente controllare tutto il vostro sito in una volta. Per questo consigliamo di utilizzare uno strumento come Ahrefs. La nuova funzione di controllo del sito è fantastica! Anche SEMrush ha una funzione di controllo simile che funziona benissimo. Anche Google ha aggiunto audit SEO di base a Lighthouse, l’estensione gratuita di Google Chrome.

Site audit SEO in Ahrefs
Site audit SEO in Ahrefs

Una parte importante di tutto questo è anche la performance del vostro sito WordPress. È qui che Kinsta può essere di aiuto! Approfittate della nostra velocissima piattaforma di hosting gestito per aumentare istantaneamente la velocità di tutto il vostro sito.

Backlink Spam

I backlink sono molto importanti per la SEO. Ma, come sempre, è meglio puntare alla qualità che alla quantità. Avere migliaia di backlink da siti di bassa qualità o spam può finire per danneggiare il vostro sito. Date un’occhiata ai nostri tutorial approfonditi su come ripulire la SEO negativo (sì, esiste!) e su come combattere il content scraping. Questi includono una guida sullo strumento di disconoscimento di Google.

Penalità

Prima di tutto, potrebbe esserci una penalità causata da un aggiornamento dell’algoritmo. Marie ha un elenco impressionante, di facile lettura, di tutti gli aggiornamenti dell’algoritmo. Se il vostro calo corrisponde ad un aggiornamento dell’algoritmo, non significa sempre che si tratta di una penalità nei confronti del vostro sito in particolare, potrebbe semplicemente essere che, dopo aver regolato le SERP, altri siti vengono prima di voi.

In secondo luogo, è necessario evitare le seguenti tecniche, come documentato nelle linee guida di Google Search Essentials.

  • Contenuto generato automaticamente
  • Schemi di link
  • Nessun contenuto originale
  • Occultamento
  • Redirect furtivi
  • Testo o link nascosti
  • Contenuto raschiato
  • Pagine doorway
  • Abusare dei programmi di affiliazione
  • Stuffing di parole chiave
  • Abuso di rich snippet o di schema markup

Il vostro sito WordPress è stato violato? Anche questo può farvi avere delle penalità, come visto sopra a proposito del nostro problema (anche se il nostro non era giustificato). Questo non è sempre accurato al 100%, ma potete controllare il vostro sito utilizzando lo strumento di navigazione sicura di Google. In caso contrario, dovreste avere un’azione manuale in Google Search Console alla voce “Traffico di ricerca → Azioni manuali”, ed anche una notifica.

Questa è un’altra area in cui Kinsta può essere di aiuto. Abbiamo firewall hardware, sicurezza attiva e passiva e altre funzionalità avanzate per impedire l’accesso ai vostri dati. Ma, oltre a questo, offriamo correzioni gratuite degli hack per i nostri clienti WordPress. Proprio così. Passare a Kinsta può permettervi di stare tranquilli nel lungo termine.

Bassa Qualità o Insufficienza di Contenuti

Se registrate un declino costante nelle vostre classifiche, potrebbe benissimo essere che è semplicemente perché avete contenuti di bassa qualità o non sufficienti. Uno dei modi più veloci per verificarlo è scegliere uno degli argomenti dei vostri articoli e inserirlo in Google. Vedete come si posiziona la vostra concorrenza. Supponiamo che state cercando di classificare qualcosa per “miglior fotografo nozze”. La vostra pagina ha 500 parole e una o due immagini.

Concorrenza nelle SERP
Concorrenza nelle SERP

Se diamo un’occhiata al primo risultato restituito, vediamo che ha 8.700 parole, più di 100 immagini, ed è su un sito ad alto traffico con alta autorità di dominio. Si può affermare con una buona dose di certezza che il vostro articolo di 500 parole probabilmente non lo soppianterà. Anche per quanto riguarda la qualità, confrontate la leggibilità del loro articolo con la vostra. Quale suona più naturale? Parliamo molto di posizionamento delle parole chiave, ma non dimenticate mai che avete bisogno di scrivere prima per l’utente.

Suggerimenti Vari

Ecco alcune altre cose che potreste controllare sul vostro sito.

  • Controllate il vostro file robots.txt e assicuratevi che non ci sia nulla che blocchi il crawling. Potete utilizzare lo strumento risorse bloccate e il tester dei file robots.txt.
  • Assicuratevi di inviare i file sitemap all’interno di Google Search Console. Anche se non sono tecnicamente richiesti, sono comunque consigliati per aiutare Google a vedere la struttura del vostro sito. Vi fornisce anche maggiori dati per la diagnosi dei problemi.
  • Approfittate dei dati aggiuntivi nei nuovi report di Google Search Console per individuare modelli che vanno indietro fino a 16 mesi. Potete facilmente controllare la vostra posizione media e vedere come è cambiata nel tempo.

    Nuova Google Search Console
    Nuova Google Search Console

  • Monitorate sempre il vostro profilo di backlink. Forse state perdendo un sacco di link di alta qualità, il che si traduce in un declino nel vostro ranking. Oppure potreste aver disconosciuto molti backlink popolari di alta autorità. A volte succede.
  • Seguite le linee guida SEO di Google e le best practice del settore per ridurre al minimo il rischio di perdere il vostro traffico o di essere penalizzati.
  • Usate rapporti come il Google Grump rating di Accuranker e Mozcast per avere un’idea su eventuali movimenti massicci nelle SERP. A volte può essere un segno di un nuovo algoritmo di Google in arrivo.

    Google Grump (movimento nelle SERPS)
    Google Grump (movimento nelle SERPS)

  • Approfittate del Panguin Tool di Barracuda Digital per vedere se il calo dei vostri siti coincide con gli aggiornamenti dell’algoritmo pubblicati.

E se vi stai ancora grattando la testa cercando di capire cosa potrebbe essere andato storto 🤔, non perdetevi la fantastica guida “why my web traffic dropped checklist” di Aleyda Solis.

Riepilogo

Avere strumenti come Accuranker, Ahrefs e Google Search Console è incredibilmente importante quando bisogna individuare problemi come questi il più velocemente possibile. E non possiamo dimenticare la fantastica community SEO che è intervenuta per aiutarci.

Per molte aziende, il traffico organico è incredibilmente importante. Ma questo può anche essere un buon promemoria del perché non bisognerebbe mettere tutte le vostre uova in un solo cesto. Fate pubblicità su Twitter, Pinterest e Linkedin, collaborate con altri blogger, lanciate un programma di affiliazione e utilizzate Google AdWords per risultati rapidi.

Avete anche voi una SEO Horror story? Ci piacerebbe leggerla. Infine, se apprezzate il fatto che documentiamo il modo in cui risolviamo questi problemi così unici e complessi, fatecelo sapere qui sotto e noi continueremo a condividerli!

Brian Jackson

Brian ha una grande passione per WordPress, lo usa da più di dieci anni e sviluppa anche un paio di plugin premium. Brian ama i blog, i film e le escursioni. Entra in contatto con Brian su Twitter.