L’abbandono del carrello degli acquisti non si verifica spesso nei negozi fisici. Data la facilità dello shopping online (o forse perché nessuno vi sta guardando/giudicando), l’abbandono del carrello degli acquisti è davvero rilevante solo quando si parla in modo specifico dei negozi di ecommerce.

Per mettere in prospettiva questo problema dell’ecommerce, tre carrelli su quattro vengono abbandonati e il tasso di spesa abbandonato è aumentato del 2% nell’ultimo anno.

L’abbandono del carrello acquisti rappresenta un grosso gap nelle potenziali conversioni. Ad esempio, è stato riscontrato che un tasso di abbandono del carrello del 65% lascia un margine di conversione del 97,9%, il che costa ai marketer una media da 2 a 4 mila miliardi di dollari all’anno. Detto questo, Forrester Research stima perdite annuali per 18 mila miliardi di dollari.

Siete pronti a saperne di più su questo argomento? Continuate a leggere il nostro post.

Può essere complicato destrutturare la procedura di acquisto online allo scopo di aumentare le conversioni.

Alcuni studi affermano che il 75% dei visitatori di siti che hanno abbandonato i propri carrelli ha programmato di tornare sul sito per effettuare un acquisto o continuare la propria ricerca. Infatti, solo il 2% dei clienti converte alla prima visita in un negozio di ecommerce, e il 92% dei visitatori che accedono per la prima volta non intende acquistare nulla dal negozio in quel momento. In effetti, occorrono in media circa cinque contatti prima che un cliente decida di acquistare da un’azienda media.

Quindi, invece di considerare l’abbandono del carrello della spesa come vendite andate, dovreste invece considerarlo come una misura per valutare le intenzioni di acquisto dei visitatori del vostro sito web.

Statistiche sull’Abbandono del Carrello degli Acquisti

Secondo l’Istituto Baymard, questi sono i motivi più frequenti per cui i clienti abbandonano i carrelli della spesa:

  • Spese di spedizione alte (55%)
  • Il sito voleva che aprissero un account (34%)
  • Processo di checkout lungo o complicato (26%)
  • Non era possibile fidarsi del sito per dare i dati della carta di credito (17%)
  • Il sito web è andato in errore/crash (17%)
  • Opzioni di pagamento insufficienti (6%)

Naturalmente, possono esserci anche altre ragioni che entrano in gioco, come il fatto di non avere abbastanza prodotti in magazzino, scarsa fedeltà alla marca ed errori di checkout.

Ecco altre ragioni rilevanti di abbandono del carrello:

  • Avere un sito Web lento. Un sito web lento può aumentare l’abbandono del 75% e la fedeltà scende del 50% quando il vostro sito è lento.
  • Clienti che danno solo un’occhiata. L’81% dei clienti si limita a navigare sui siti di ecommerce perché sta conducendo una ricerca online sulle migliori offerte disponibili.

Come Ridurre l’Abbandono del Carrello degli Acquisti?

Proprio come avviene con l’ottimizzazione del tasso di conversione, ci sono molti fattori che possono influenzare il tasso di abbandono del carrello. Ecco alcuni semplici passaggi per ridurlo!

1. Velocizzate il vostro sito ecommerce

La page speed è uno dei fattori di ottimizzazione della pagina più importanti per qualsiasi sito web. I clienti lasceranno il sito se questo impiega più di 3 secondi per caricarsi. AliExpress ha fatto sapere che la riduzione del tempo di caricamento delle proprie pagine del 36% ha prodotto un aumento del 10,5% negli ordini e un aumento del 27% nei tassi di conversione per i nuovi clienti. D’altro canto, migliorando il tempo di rendering del 68%, il tempo di caricamento del 64% e il peso della pagina del 46%, Ancestory.com ha registrato un aumento delle conversioni del 7%.

I siti WooCommerce possono essere particolarmente esigenti poiché generano molti dati e richieste non memorizzabili nella cache, pertanto sono necessarie risorse PHP e database affidabili. Quando si sceglie l’hosting per WooCommerce hosting, è importante utilizzare un host basato su container, come Kinsta, che è stato progettato per lo scaling con risorse isolate.

Architettura di Kinsta
Architettura di Kinsta

Altre idee per velocizzare il vostro sito web:

  • Ottimizzate le vostre immagini.
  • Scaricate e memorizzate nella cache file come PDF e MP3.
  • Memorizzate nella cache il maggior numero di contenuti possibile. Potete utilizzare un plugin di caching, sebbene ci siano alcuni web host come Kinsta, che gestiscono la cache per voi (e offrono quattro diversi tipi di memorizzazione nella cache, per cominciare).

    Cache di WordPress - HIT, MISS, BYPASS
    Cache di WordPress – HIT, MISS, BYPASS

  • Utilizzate uncontent delivery network (CDN). A seconda della location, abbiamo notato che un CDN riduce i tempi di caricamento complessivi di oltre il 50%!
  • Ottimizzate il vostro database di WordPress. Quando eliminate un plugin dal vostro database di WordPress usando il metodo standard, in genere questo lascia dietro di sé le tabelle e le righe del database, che, nel tempo, possono rallentare il vostro sito web. Quando il vostro sito diventa troppo pesante, potete decidere di limitare le revisioni dei post o eliminare quelli vecchi. Potete anche convertire le tabelle da MyISAM a InnoDB e ripulire la vostra tabella wp_options.

Se volete davvero approfondire tutte le tecniche e le soluzioni più spinte per l’ottimizzazione, non perdetevi la nostra guida definitiva su Come Velocizzare il Tuo Sito WordPress.

2. Accorcia e Semplifica la Procedura di Checkout

Circa il 21% degli acquirenti ha affermato che il motivo per cui ha abbandonato un carrello della spesa era che la procedura di checkout era troppo lunga o addirittura scoraggiante. Secondo il Baymard Institute, in media un sito di ecommerce di grandi dimensioni può aumentare il proprio tasso di conversione del 35,26% attraverso una migliore progettazione del checkout.

Alcune idee per semplificare il checkout:

  • Offrite un sistema di pagamento in un solo passaggio (come Amazon) o cercate modi per ridurre i passaggi necessari per il check out.
  • Offri il checkout agli utenti non registrati. Il 35% delle transazioni online viene solitamente eliminato perché il sito richiede all’utente di creare un account prima del checkout. Alcuni dei motivi per cui i visitatori non vogliono creare un account utente riguardano privacy, caselle email piene, mancanza di tempo e incertezza in merito all’acquisto.
  • Semplificate il checkout. Potreste farlo in diversi modi. Ad esempio, Kinsta rimuove le distrazioni sulla loro pagina di checkout eliminando l’intestazione superiore. Potete anche vedere dove vi trovate mentre avanzate nel processo di checkout.

    Checkout ecommerce semplificato
    Checkout ecommerce semplificato

Fate un passo indietro per prendere realmente in considerazione la vostra procedura di checkout attuale: in termini di auto-controllo o attraverso test di usabilità. C’è qualcosa di poco chiaro? Ci sono campi che potete eliminare? Provate nuove modifiche e assicuratevi di misurare l’impatto sulle vostre conversioni prima di impegnarvi del tutto.

3. Offrirete Metodi di Pagamento Alternativi

Quando aprite un negozio di ecommerce, vi stai potenzialmente aprendo a fare affari con tutto il mondo. Sapendo questo, è necessario rendersi conto che un solo metodo di pagamento non sarà sufficiente per i clienti di diversi paesi. Potrebbe essere necessario aggiungere più metodi di pagamento a seconda del luogo del mondo in cui vivono i vostri clienti.

Stripe e PayPal (collegati a conti bancari, carte di debito e carte di credito) sono alcuni dei metodi più comuni per la ricezione di pagamenti accettati dai negozi di ecommerce. Nuovi metodi di pagamento alternativi da considerare in aggiunta a questi possono essere Apple Pay, Amazon Pay e Google Pay.

State usando Square? Date un’occhiata al nostro articolo con un confronto approfondito fra Stripe e Square.

4. Considerate la Possibilità di Offrire la Spedizione Gratuita

Secondo Statista, un alto costo di spedizione è il motivo principale per cui le persone abbandonano i loro carrelli, ma secondo il Fulfillment Service, la spedizione gratuita non è l’unico fattore da considerare per attirare nuovi clienti. I prezzi bassi sono il motivo n. 1 per cui i clienti ritornano nei siti di ecommerce.

Cause di abbandono dei carrelli da parte degli acquirenti
Cause di abbandono dei carrelli da parte degli acquirenti

Al momento del pagamento, il 78% degli intervistati ha dichiarato di preferire la spedizione gratuita più della spedizione veloce. E il 67% delle volte, i clienti sceglieranno il metodo di spedizione più economico rispetto a quello più veloce (che rappresenta il 2% dei clienti). Inoltre, il 58% dei clienti è disposto ad aspettare tra 4-7 giorni per ricevere un articolo acquistato online, ma come venditore online, dovrete anche fornire un calendario o una data di consegna previsti per soddisfare i clienti.

Tra gli intervistati, il 58% desidera la spedizione gratuita o scontata, mentre il 28% desidera avere una varietà di opzioni di spedizione.

Sebbene la spedizione gratuita o veloce sia un incentivo sufficiente ad aumentare le vendite, è importante capire l’impatto sui profitti perché i costi di spedizione possono incidere del 5% o più sul costo totale. In generale, circa la metà delle piccole e medie imprese intervistate ha dichiarato che offrire la spedizione gratuita ha aumentato i profitti.

Come rivenditori, è importante trovare il punto debole tra l’aumento dei costi e l’aumento delle vendite.

Ecco alcuni modi in cui i rivenditori perano sulle spese di spedizione:

  • Spedizione gratuita con spedizione standard, ma con costi aggiuntivi per servizi premium, come la spedizione accelerata.
  • Spedizione con addebito per prodotti di basso valore ma offerta di spedizione gratuita per prodotti di alto valore.
  • Utilizzo di vettori a basso costo per offrire la spedizione gratuita ai clienti che scelgono questi vettori.

5. Ispirate Fiducia con Grande Sicurezza del Sito Web e Ottime Recensioni

Il 35% delle persone abbandonerà un sito web se questo non mostra un badge di sicurezza.

Se vi state chiedendo quali specifici badge di sicurezza utilizzare, un sondaggio di Baymard ha rilevato che il badge più affidabile è Norton (35,6%), seguito da McAfee (22,9%), TRUSTe (13,2%) e BBB Accredited (13,2%).

Oltre a inserire badge di sicurezza, includete funzionalità di sicurezza dei siti web aggiuntive, come la crittografia della password e i certificati SSL (un must – HTTPS è adesso un fattore di ranking di Google Search) in modo che i vostri clienti sappiano che siete decisamente attenti alla loro sicurezza e che i badge non sono lì solo per essere mostrati.

(Ulteriori letture: come aggiungere un certificato SSL a WooCommerce)

Potete anche aiutare i clienti a superare la loro iniziale esitazione nell’acquistare da voi tramite recensioni tra pari, che dimostrano che il vostro negozio è un luogo sicuro per fare acquisti. L’84% delle persone si fida delle recensioni online tanto quanto dei consigli personali. Diventate creativi e mostrate le recensioni dei vostri clienti sul vostro sito di ecommerce. Inserite la vostra recensione migliore nella pagina di checkout per ridurre le possibilità che un potenziale cliente abbandoni il carrello.

Recensioni clienti ecommerce
Recensioni clienti ecommerce (origine immagine: TrustPilot Business)

6. Fornite una Solida Esperienza d’Acquisto Mobile-Friendly

Più della metà del traffico web globale viene attribuito agli utenti mobili.

Il 76% dei possessori di smartphone che cercano un’attività commerciale la visitano nel corso della giornata; il 28% di queste ricerche si conclude con acquisti. Il 59% delle visite ai siti ecommerce avviene da dispositivi mobili, con le attività mobili incidenti per il 38% sulle entrate dell’ecommerce. Tra i tre dispositivi più comuni utilizzati per effettuare acquisti online, il mobile ha il tasso di carrelli abbandonati più alto (85,65%), rispetto al desktop (73,07%) e al tablet (80,74%).

Una strategia che potreste impiegare per ottimizzare la compatibilità con i dispositivi mobili potrebbe essere l’utilizzo di Google AMP, che offre agli utenti la possibilità di visualizzare rapidamente il vostro sito fornendone una versione ridotta. Esistono diversi plugin che potete utilizzare per attivare questa funzionalità, come AMP for WooCommerce, e WP AMP. Tuttavia, dovreste testarlo attentamente perché AMP presenta anche molti problemi.

Consigliamo anche di tenere in considerazione la nostra guida per assicurarvi che il vostro sito WordPress sia ottimizzato per l’indice mobile-first di Google.

Come Correggere l’Abbandono del Carrello degli Acquisti con Email di Abbandono del Carrello?

Se i vostri clienti hanno ancora un alto tasso di abbandono del carrello, nonostante i vostri sforzi sul sito, ci sono buone notizie: potete ancora recuperarli con l’aiuto di email di abbandono del carrello.

Le e-mail di abbandono del carrello carrello abbandonate sono utili ed efficaci. Ecco alcune statistiche sulle email di abbandono del carrello di cui prendere nota di Moosend e Manaferra:

  • Tasso di apertura: in media il 49% delle email di abbandono del carrello viene aperto.
  • Percentuale di clic: viene cliccato sul 21% delle email.
  • Tasso di conversione: il 10,7% dei destinatari ha completato i propri acquisti. Secondo Barilliance, le email di abbandono del carrello possono portare ad un aumento del 18,64% dei tassi di conversione!

Potete creare le vostre email di abbandono del carrello con l’aiuto del vostro provider di email marketing e/o della vostra piattaforma di ecommerce (ad esempio, BigCommerce offre funzionalità integrate di recupero dei carrelli abbandonati).

Inoltre, Converio può aiutare a semplificare il processo:

Conversio

Conversio è una società di email marketing che si rivolge specificamente ai negozi di ecommerce.

Il plugin Conversio WooCommerce
Il plugin Conversio WooCommerce

Vi permette di inviare email di ecommerce pertinenti, come ricevute, email di abbandono dei carrelli, email di follow-up, recensioni sui prodotti, newsletter e email di feedback. Conversio offre bellissimi template di email pre-disegnati, una potente segmentazione e campagne automatizzate. Anche Conversio vi addebita i costi in base a un modello di prezzi flessibile.

Best Practice per le Email di Abbandono dei Carrelli

Ecco alcune pratiche chiave di cui prendere nota sulle e-mail di abbandono dei carrelli:

  • Invia più di una email. In effetti, dovreste mirare a mandarne almeno due. Le migliori campagne prevedono l’invio di tre email (con una media del 18,2% di vendite aggiuntive). Inviate la prima email entro un’ora. Se ne invii una oltre le 24 ore, il tasso di conversione dimezza. Quindi, inviate la seconda email 24-36 ore dopo l’abbandono e la terza 72 ore dopo.
  • Offrire ulteriori sconti. Offrite uno sconto maggiore in ognuna delle email. Le soluzioni di cui sopra hanno la capacità di creare un codice di sconto dinamico nei template delle email.
  • Il tempismo è importante. Secondo uno studio di Barilliance, l’invio della prima email durante il periodo ideale può determinare un tasso di conversione del 20,3% (rispetto a un tasso di conversione del 12,2% durante il periodo non ideale). Ciò influisce anche sul tasso di conversione delle email di follow-up (un tasso di conversione del 17,7% durante il periodo ottimale, contro il 7,7% in caso contrario).
  • Scrivete un oggetto che vi farà notare. La personalizzazione (utilizzando sia il nome del destinatario che i prodotti raccomandati in base a ciò che stava per essere acquistato) è qualcosa su cui impegnarsi.

Riepilogo

L’ecommerce sta godendo di una crescita spettacolare, ma non è al culmine di quello che potrebbe essere, con in media tre quarti di carrelli della spesa abbandonati. Questo può essere evitato cercando di capire perché i clienti abbandonano i loro carrelli della spesa e implementando strategie per contrastare le principali aree problematiche del vostro sito di ecommerce.

Avete altre domande+ sull’abbandono dei carrelli? Scrivetele nei commenti qui sotto.

Maddy Osman

Maddy Osman creates engaging content with SEO best practices for marketing thought leaders and agencies that have their hands full with clients and projects. Learn more about her process and experience on her website, The Blogsmith and read her latest articles on Twitter: @MaddyOsman.