Il vostro sito web soffre di prestazioni lente e di un elevato traffico di rete? Se i cookie sono i colpevoli, una soluzione efficace è quella di usare domini cookieless (o senza cookie).

Sebbene i cookie siano una delle pietre miliari della nostra esperienza online, non sono sempre così gustosi come il loro nome potrebbe suggerire. Al di là dei problemi di privacy e sicurezza legati ai cookie di terze parti, i cookie allegati automaticamente alle immagini e agli altri contenuti statici del vostro sito possono avere un forte impatto sulle prestazioni della pagina.

Per fortuna è possibile ridurre il peso morto (in questo caso, i cookie morti) grazie a domini privi di cookie. In questa guida completa, vedremo le basi dei domini cookieless, perché sono utili e come potete configurare il vostro sito WordPress per usarli.

Ma prima di tutto, cerchiamo di capire come i domini usano i cookie, nel bene e nel male.

Cosa Sono i Domini Senza Cookie?

I domini cookieless sono parti di un sito web che non inviano cookie ai browser degli utenti.

Ma perché non inviare sempre i cookie? Dopotutto, non sarebbe educato offrire agli utenti il maggior numero possibile di cookie?

Non necessariamente. Quando parliamo di domini cookieless, ci riferiamo ovviamente ai cookie HTTP. A differenza dei nostri dolci preferiti, i cookie HTTP sono piccoli pacchetti di dati che i siti web inviano ai browser degli utenti. Sebbene non siano molto gustosi, sono estremamente utili per consentire ai siti web di “ricordare” gli utenti alla loro successiva visita.

Tuttavia, proprio come i cookie veri e propri, non è consigliabile inviare troppi cookie HTTP. Come vedremo tra poco, alle persone può tornare utile avere a che fare con qualche cookie, ma quando sono troppi la situazione cambia.

Cosa Sono i Cookie HTTP?

I cookie HTTP sono ovunque sul web.

Ogni volta che visitate un sito web, è molto probabile che questo vi chieda di memorizzare dei cookie nel vostro browser. Oltre alle informazioni sul sito stesso e sulla pagina che avete visitato, i cookie includono un identificatore personale legato a voi e al vostro browser. Questo identificatore permette al sito web di “ricordare” se avete già visitato la pagina.

Diamo un’occhiata più da vicino a come funziona questo scambio di cookie.

Uno schema testuale che mostra la comunicazione tra browser web e server web quando vengono inviati cookie
Come i siti web inviano i cookie HTTP ai browser degli utenti

Come mostrato nell’immagine qui sopra, lo scambio può essere suddiviso in tre fasi:

  1. Il vostro browser richiede una pagina web. Quando inserite un indirizzo (per esempio, l’URL di un dominio come “kinsta.com”) nella barra degli indirizzi del vostro browser o fate clic su un link web, il vostro browser genera una richiesta HTTP che comunica al sito web la volontà di visualizzare la pagina. Questa richiesta viene inviata al server web che ospita il sito e le sue pagine.
  2. Il server web invia la pagina e il cookie. Una volta ricevuta la richiesta, il server web invia la pagina richiesta e un cookie contenente alcune informazioni. Come abbiamo detto in precedenza, questo cookie include quasi sempre un identificativo personale per voi e per il vostro browser.
  3. Il browser richiede un’altra pagina dallo stesso server. Supponiamo che facciate clic su un link che rimanda a un’altra pagina del sito web, per esempio “Negozio” o “Chi siamo” su un sito di ecommerce. In questo caso, il vostro browser invia un’altra richiesta al server web e al cookie che gli era stato originariamente fornito. Quando il server web riceve questa richiesta, vede il cookie inviato in precedenza e ricorda che avete già visitato il sito. Grazie a queste informazioni, il server web può offrire esperienze più personalizzate, come il mantenimento di un login attivo o di articoli nel carrello.

Esistono anche cookie diversi per scopi diversi. Nell’esempio precedente, il server web che si occupa della gestione della sessione mantiene il vostro login o il vostro carrello della spesa o, in altre parole, la vostra sessione individuale sul sito web. Allo stesso modo, i cookie possono essere utilizzati per offrire esperienze personalizzate, come per esempio mostrare gli ordini recenti, gli articoli visti o anche pubblicità mirate.

Sebbene possa sembrare piacevole ricevere cookie ovunque si vada, non è tutto rose e fiori. Come vedremo nella prossima sezione, è possibile che un sito web fornisca un numero eccessivo di cookie, alcuni dei quali non sono graditi a chi li “mangia”.

In Che Modo i Domini Usano i Cookie HTTP

Sebbene gli identificatori personali rappresentino un uso molto importante dei cookie HTTP, non sono gli unici. Infatti, i cookie possono essere utilizzati per un’ampia gamma di scopi per fornire esperienze web più personalizzate, contenuti mirati e altro ancora.

Una slide di DSM Digital School of Marketing con un lungo testo che spiega il funzionamento dei cookies sul web e come possono diventare un tradeoff tra privacy e convenienza
Come i cookie possono essere utilizzati per violare la privacy

Abbiamo già visto come i siti web e i browser si scambiano i cookie HTTP per “ricordarsi” dell’utente. Sebbene ciò possa essere utile per mantenere le sessioni di login e mostrare gli articoli del carrello della spesa, i cookie si possono usare anche per scopi meno nobili (o addirittura fastidiosi).

Ecco alcuni dei modi più comuni in cui i domini usano i cookie HTTP.

  • Gestione della sessione. Ormai la conoscete già. La gestione delle sessioni è spesso considerata l’uso più “benevolo” dei cookie HTTP, in quanto il suo unico scopo è quello di offrire all’utente un’esperienza coerente che lo aiuti a non dover ripetere determinate azioni. Sebbene la visualizzazione delle attività precedenti possa creare problemi di privacy per alcuni utenti, è relativamente innocua. I veri problemi di privacy si presentano quando i cookie vengono utilizzati per il tracciamento, di cui parleremo a breve.
  • Personalizzazione. La gestione delle sessioni può essere utilizzata anche per personalizzare le pagine web in base alle preferenze e alle attività degli utenti. Per esempio, dopo aver selezionato la lingua desiderata, gli utenti potranno visualizzare il sito web nella stessa lingua nelle visite successive senza doverla cambiare ogni volta. I cookie possono anche consentire ai siti web di adattarsi ai requisiti specifici dei diversi browser.
  • Tracciamento. I cookie hanno anche un aspetto controverso. Poiché il vostro browser memorizza i cookie che i siti web ti forniscono, questi si possono possono usare per tracciarvi ovunque voi andiate sul web. Per esempio, potreste visitare un sito web che fornisce al vostro browser un cookie di tracciamento che permette agli inserzionisti affiliati di tutto il web di sapere che avete visitato la loro pagina. Quando gli inserzionisti si accorgono di questo cookie, possono visualizzare annunci mirati per il sito web originale o addirittura usarlo come vettore per attacchi informatici. In ogni caso, i cookie di tracciamento possono dare la sensazione di essere “seguiti”, il che comporta una serie di problemi etici e di privacy.

Per fortuna, la maggior parte dei cookie HTTP viene utilizzata per la gestione delle sessioni e la personalizzazione. Tuttavia, anche i cookie più innocenti possono causare problemi.

Finora abbiamo esplorato l’idea che una pagina invii un solo cookie. In realtà, una pagina invia più cookie, spesso uno per ogni elemento della pagina (HTML, file di immagine e così via). Mentre alcuni di questi cookie sono necessari per la gestione della sessione e la personalizzazione, molti non lo sono.

Di conseguenza, è possibile inviare troppi cookie e questo può causare diversi problemi. Ne parleremo nella prossima sezione.

Consumare Troppi Cookie

A differenza della maggior parte dei documenti, le pagine web sono un insieme di vari elementi che danno loro forma, struttura e significato. Ognuno di questi elementi può avere un proprio cookie.

Mentre i normali documenti che visualizziamo in formato .pdf o .docx possono sembrare un’unica “combinazione” di testo e immagini, le pagine web sono composte da molte piccole parti separate.

Slide che spiega la differenza tra HTML, CSS, e JavaScript
HTML, CSS e JavaScript sono i componenti principali della maggior parte dei siti web

Ad esempio, quando richiedete una pagina web, in realtà state richiedendo componenti separati della pagina, come HTML (struttura), CSS (stile/formattazione), JavaScript (interattività) e media, come le immagini. Di conseguenza, quando il browser riceve una pagina web, riceve e ricombina questi componenti per visualizzare la pagina completa sullo schermo.

Se il server web invia anche dei cookie, potrebbe inviare automaticamente un cookie con ogni singolo elemento durante questo processo. Questo potrebbe non significare molto per una semplice pagina web con poche immagini, ma può diventare frustrante se una pagina web ha decine o addirittura centinaia di componenti diversi e invia un cookie per ognuno di essi.

L’invio e la ricezione di un numero eccessivo di cookie HTTP comporta un rallentamento delle prestazioni. Poiché l’invio di dati extra richiede tempo e risorse supplementari, l’invio di cookie insieme a ogni elemento può facilmente consumare un’enorme quantità di risorse di rete.

Dieta per Domini: il Dominio Senza Cookie

La soluzione all’invio di troppi cookie è più facile da capire grazie a un’analogia con il mondo reale: per migliorare le prestazioni, basta mangiare (leggi: inviare) meno biscotti.

Ma a quali cookie dobbiamo rinunciare? Nella maggior parte dei casi, la prassi migliore è quella di rimuovere i cookie da tutti gli elementi statici della pagina.

Gli elementi statici sono quelli che non cambiano in base al comportamento dell’utente, come le immagini statiche o i file statici, come i file CSS. Di conseguenza, non hanno bisogno di cookie, per cui la loro rimozione è uno dei modi migliori per ridurre il carico di rete e migliorare le prestazioni.

Naturalmente, rimuovere i cookie non è così semplice come deselezionare la casella “cookie”.

I server web usano domini cookieless per distribuire contenuti statici cookieless separatamente dai contenuti con cookie. Un dominio cookieless è solitamente un dominio separato (per esempio un sottodominio o un FQDN, come “static.kinsta.com” o “kinsta.com“).

Slide che spiega i componenti dell’URL fittizia photos.example.org che usa i sottodomini: https è il protocollo, photos è il sottodominio o dominio di terzo livello, example è il nome di dominio o dominio di secondo livello, org è il top level domain, il dominio di primo livello
Struttura di un URL che usa un sottodominio

Fortunatamente, non è molto difficile usare domini cookieless se si utilizzano gli strumenti giusti e la creazione di un sottodominio non è l’unico metodo per farlo.

Ma prima di sporcarci le mani, analizziamo alcuni dei principali vantaggi dell’utilizzo di domini cookieless e quanto grande possa essere l’impatto sul vostro sito web (e sul vostro budget).

Perché Usare Domini Senza Cookie?

Rimuovere i cookie extra può sembrare un’azione di poco conto, e in effetti lo è.

Tuttavia, questa piccola azione porta con sé alcuni grandi vantaggi. Inviando solo i cookie necessari, alleggerirete il traffico di rete e otterrete molti altri vantaggi, alcuni dei quali non hanno nulla a che fare con le prestazioni.

Ridurre il Traffico di Rete Non Necessario

La maggior parte dei vantaggi dell’utilizzo di domini cookieless deriva dalla riduzione del carico di rete dovuto al traffico di cookie non necessario.

Come abbiamo detto in precedenza, l’invio di elementi della pagina ai vostri visitatori richiede una certa quantità di risorse di rete. Oltre agli elementi stessi, ogni elemento (o anche più parti dello stesso elemento) viene inviato con intestazioni di risposta contenenti informazioni di routing, oltre ad altri elementi come i cookie.

Anche se i cookie sono file di dati relativamente piccoli, l’invio di un gran numero di cookie a ogni richiesta di pagina può accumularsi rapidamente. Di conseguenza, gli utenti devono aspettare più a lungo per il caricamento della pagina e il vostro povero host web viene sovraccaricato (e, di conseguenza, sfora il budget).

Se usate domini cookieless, invece, eliminerete la maggior parte dei problemi causati dall’invio di cookie non necessari.

Migliorare le Prestazioni del Sito Web

Come potete immaginare, la riduzione del carico di rete attraverso la riduzione dei cookie ha un impatto significativo sui tempi di caricamento e sulle prestazioni del sito web.

Dato che ogni clic sulla pagina è una richiesta separata al server web, gli utenti possono trovarsi ad aspettare per lunghi periodi anche solo per eseguire la navigazione di base (Home Page > Chi siamo > Negozio, ecc.). Anche se gli elementi della pagina e i cookie possono essere memorizzati nella cache e riutilizzati dopo i primi caricamenti, questo può rappresentare un problema se le pagine cambiano o se l’utente si addentra ancora di più nel vostro sito web.

Vantaggi per la SEO e l’Esperienza Utente

Riducendo il traffico superfluo per migliorare le prestazioni del sito web, il vostro sito può ottenere benefici anche per quanto riguarda l’ottimizzazione per i motori di ricerca (SEO) e, ovviamente, l’esperienza dei clienti e degli utenti.

L’esperienza del cliente è il vantaggio più evidente: con un tempo di caricamento più breve, gli utenti possono accedere più rapidamente ai contenuti che desiderano. Di conseguenza, saranno più propensi a esplorare il vostro sito web (e i vostri prodotti o servizi) e meno propensi a cliccare per la frustrazione.

Lo stesso vantaggio si applica anche alla SEO. Sebbene i tempi di caricamento delle pagine non influiscano direttamente sulla SEO, la vostra frequenza di rimbalzo (la percentuale di visitatori che fanno clic per uscire dalla pagina) influisce di sicuro.

Un grafico a istogramma che spiega quanti secondi attendono le persone prima di uscire da un sito web lento: il 32% aspetta tra i 4 e i 6 secondi, mentre il 27% solo da 1 a 3 secondi.
Velocità di caricamento delle pagine

Secondo un rapporto di Unbounce, tre quarti delle persone abbandonano una pagina se devono aspettare 4 secondi o più per caricarla.

Ciò significa che anche se la rimozione dei cookie non necessari migliora i tempi di caricamento di un solo secondo, vedrete comunque una massiccia riduzione dei rimbalzi e, di conseguenza, un aumento del vostro posizionamento nelle ricerche.

Ridurre i Costi di Hosting

Il traffico di rete ha un costo finale in termini di tariffe di web hosting.

Ciò significa che se state inviando più cookie del necessario, pagherete anche un costo maggiore per l’hosting web. E se i cookie hanno un impatto sulle prestazioni delle pagine, il danno è doppio: oltre a pagare per un traffico maggiore, dovrete pagarne ancora di più per ottenere lo stesso rendimento a causa dell’aumento della frequenza di rimbalzo causata da tempi di caricamento lenti.

Per fortuna, i servizi di hosting gestito come Kinsta possono aiutarvi a sfruttare appieno le visite alle pagine. Kinsta offre strumenti APM e altre funzioni per aiutarvi a sfruttare al meglio il vostro sito WordPress.

Prontezza per il Futuro Senza Cookie

Infine, anche se non si tratta di un vantaggio diretto, fornire contenuti cookieless vi aiuterà a prepararvi meglio per un futuro cookieless.

Con le polemiche sui cookie in aumento alla luce dei requisiti di privacy, come il GDPR, molti dei principali motori di ricerca e aziende tecnologiche stanno cercando di eliminare del tutto i cookie. Probabilmente i cookie non scompariranno per un po’ di tempo, ma prima o poi potrebbero scomparire e prima sarete pronti a farlo, più facile sarà la transizione.

Metodi per Usare Domini Senza Cookie

Come abbiamo detto in precedenza, l’idea generale di un dominio cookieless è quella di fornire contenuti statici senza inviare cookie. Sebbene la creazione di un dominio statico separato o di un sottodominio sia il modo più diretto per farlo, è possibile anche con i CDN e con un paio di trucchi di WordPress.

Creare un Dominio Separato Senza Cookie

Con questo metodo, creerete un dominio separato per ospitare i componenti statici del vostro sito web, come immagini e CSS.

Sebbene sia possibile registrare un nome di dominio completamente separato, di solito è più facile ed economico creare un sottodominio del nome di dominio esistente. La maggior parte dei domini cookieless usa semplicemente un prefisso statico (per esempio, “static.yourdomain.com“) come sottodominio.

Notate che questo funziona solo se la versione “www” del vostro dominio (per esempio,”www.yourdomain.com“) è il dominio principale nel file principale del vostro sito web.

Per rendere il sottodominio privo di cookie, normalmente dovreste trovare e modificare direttamente il vostro file .htaccess con un codice speciale. Tuttavia, come vedremo più avanti, è molto più semplice riconfigurare il vostro sito WordPress o usare un plugin.

In qualsiasi modo configurate il vostro sottodominio cookieless, potete caricare componenti statici, come i componenti CSS, le immagini, il testo e i JavaScript.

Utilizzare una Rete di Distribuzione dei Contenuti (CDN)

L’utilizzo di una rete di distribuzione di contenuti o CDN (da Content Delivery Network) è un modo estremamente conveniente per usare domini cookieless.

In questo caso, invece di dover creare sottodomini separati e modificare i file di configurazione, potete semplicemente dire al vostro CDN di ignorare e rimuovere i cookie dalle intestazioni di risposta dei vostri componenti statici. Può sembrare un po’ complicato, ma in realtà si tratta di una funzione semplice presente in molti CDN.

Non tutti i CDN offrono questa funzionalità. Di conseguenza, in genere è meglio modificare la configurazione del vostro sito web, a meno che non stiate già usando un CDN che vi permette di disabilitare i cookie.

Riconfigurare il Vostro Sito WordPress

Se usate WordPress, siete fortunati: per designare un dominio cookieless è sufficiente aggiornare un paio di righe nel file wp-config.php. Passate alla sezione successiva (Configurare WordPress per usare domini cookieless) per le istruzioni complete.

Usare un Plugin di WordPress

Un’altra opzione semplice di WordPress è quella di usare un plugin per creare versioni statiche dei siti web di WordPress.

Un plugin molto diffuso è WP2Static (letteralmente “WordPress-to-Static”). Dopo aver installato il plugin, basta aprirlo nella bacheca di WordPress e configurare le impostazioni per esportare il sito web in una versione statica:

Creare una versione statica di un sito WordPress in WP2Static
WP2Static

Configurare WordPress per Usare Domini Senza Cookie

Come già detto, WordPress offre un modo semplice per implementare domini cookieless. Il processo si riduce a pochi semplici passi:

  1. Aggiungere un sottodominio alternativo e il relativo DNS
  2. Indicare a WordPress quale dominio servirà le risorse statiche
  3. Aggiornare i record del database di WordPress per riflettere il nuovo indirizzo

I clienti di Kinsta possono utilizzare la bacheca MyKinsta per eseguire alcune di queste operazioni. Molti altri utenti di WordPress potranno fare lo stesso con cPanel.

Di seguito tratteremo entrambi i casi.

Usare MyKinsta per Impostare un Dominio Senza Cookie

I clienti di Kinsta possono associare sottodomini (o domini completamente diversi) a un’istanza di WordPress all’interno del cruscotto di MyKinsta. Molti clienti useranno anche gli strumenti di MyKinsta per configurare i DNS per questi domini.

In questo esempio, creeremo un dominio cookieless all’indirizzo static.example.com per il nostro sito web già attivo e funzionante su www.example.com.

Passo 1. Creare un Sottodominio in MyKinsta

Se inizialmente avete creato il vostro sito WordPress su Kinsta usando l’opzione jolly con il suo nome di dominio (come: *.example.com), tutto è già pronto per supportare qualsiasi nome di sottodominio. In caso contrario, potete aggiungere il nuovo dominio per i contenuti cookieless in questo modo:

  • Selezionate Siti WordPress nel menu a sinistra.
  • Fate clic sul nome del vostro sito WordPress.
  • Selezionate Domini nel menu di sinistra.
  • Fate clic sul pulsante Aggiungi dominio.
Schermata MyKinsta, scheda Domini: una freccia viola indica il pulsante Aggiungi dominio.
Aggiunta di un sottodominio in MyKinsta.

Nella seguente finestra di dialogo:

  • Digitate il nome del vostro dominio cookieless.
  • Fate clic sul pulsante Aggiungi dominio.
Finestra Aggiungi dominio in MyKinsta: una freccia viola indica il campo Dominio in cui è stato inserito un sottodominio di esempio.
Specificare il nuovo sottodominio all’interno di MyKinsta.

Successivamente, il nuovo dominio statico avrà bisogno di un record DNS che punti al vostro sito web esistente. Se gestite i DNS per i vostri domini tramite un provider di terze parti, dovrete usare i loro strumenti per farlo. Se il DNS è fornito da noi, configurate il vostro nuovo dominio in MyKinsta in questo modo:

  • Selezionate DNS nel menu di sinistra della home page di MyKinta.
  • Nella pagina Gestione DNS, scorrete fino al blocco Record DNS e fate clic sul pulsante Aggiungi record DNS.

Vi consigliamo di aggiungere il vostro nuovo sottodominio al DNS come record CNAME, in modo da poter contare solo sul nome di dominio di secondo livello per le associazioni con gli indirizzi IP. Di seguito, aggiungiamo un record CNAME per static che punta a example.com:

Schermata MyKinsta, scheda Aggiungi record DNS: una freccia viola indica il campo Hostname in cui è stato inserito il sottodominio static.
Creare un record CNAME nella gestione DNS di MyKinsta.

Passo 2. Disabilitare i Cookie sul Vostro Sottodominio Statico

Ora modificheremo il file wp-config.php del vostro sito WordPress in modo che le risorse all’interno della cartella wp-content vengano servite dal dominio “statico” e che i cookie vengano consegnati solo tramite l’indirizzo “www”.

La maggior parte dei clienti Kinsta usa un client FTP/SFTP per accedere al proprio sito WordPress e scaricare il file wp-config.php sul proprio desktop per modificarlo:

Schermata del client SFTP ForkLift: lista di cartelle e file di un’installazione WordPress. Una freccia indica il file wp-config.php.
Scaricare il file wp-config.php sul desktop.

Usate un editor di testo per aggiungere le seguenti righe al file wp-config.php (sostituendo i domini di esempio con i vostri):

define("WP_CONTENT_URL", "https://static.example.com/wp-content");
define("COOKIE_DOMAIN", "www.example.com");

Dopo aver salvato il file, caricatelo sul vostro sito WordPress, sostituendo la versione precedente.

Passo 3. Reindirizzare le Attività Esistenti Verso il Sottodominio

I passaggi precedenti permetteranno di distribuire i cookie quando i browser caricano contenuti come pagine e articoli del blog dall’indirizzo “www”, ma faranno sì che contenuti come il caricamento di file multimediali e risorse come JavaScript, CSS e font all’interno dei temi siano associati al dominio “statico”.

Tuttavia, è possibile che il vostro sito web abbia già dei contenuti che contengono dei link a queste risorse all’indirizzo “www”. Potete ripulire il tutto con una piccola ricerca e sostituzione nel database di WordPress.

Eseguite sempre un backup del votro sito WordPress prima di lavorare nel database. Dopo di che:

  • Selezionate Siti WordPress nel menu a sinistra del cruscotto di MyKinta.
  • Fate clic sul nome del vostro sito WordPress.
  • Selezionate Domini nel menu di sinistra.
  • Nella pagina Informazioni sul sito, scorrete verso il basso fino al blocco Accesso al database. (Se necessario, potete copiare qui le informazioni relative al nome utente e alla password del database)
  • Fate clic sul link Apri phpMyAdmin.
  • Accedete al database di WordPress.
  • Fate clic sulla scheda SQL.
Schermata di phpMyAdmin, dentro la finestra dell’editor compare una query SQL.
Esecuzione di una query SQL per aggiornare i link alle risorse nei contenuti di WordPress.

Eseguite il seguente comando per assicurarvi che tutti i link alle risorse nei vostri post esistenti siano indirizzati al vostro sottodominio cookieless (anche in questo caso, non dimenticate di sostituire i domini di esempio con i vostri):

UPDATE wp_posts SET post_content = REPLACE(post_content, 'www.example.com/wp-content/', ' static.example.com/wp-content/')

Ora avete configurato con successo un dominio cookieless in WordPress con l’aiuto di MyKinsta. Usate questo dominio per ospitare qualsiasi contenuto statico per il quale non volete inviare i cookie di WordPress e usate il vostro dominio normale per tutto il resto.

Usare cPanel per Configurare un Dominio Senza Cookie

Ecco i passaggi per realizzare ciò che abbiamo fatto sopra in MyKinsta utilizzando cPanel o una delle più diffuse alternative a cPanel.

Passo 1. Creare un Sottodominio in cPanel

Andate alla sezione Domini della pagina principale di cPanel. Nello strumento Sottodomini, create un sottodominio collegato al dominio di primo livello del vostro sito WordPress attuale.

Di seguito sono riportate le impostazioni per creare il sottodominio static.example.com.

Schermata della finestra di cPanel da cui creare un sottodominio
Creare un sottodominio in cPanel

Passo 2. Configurare il Sottodominio Come Statico in cPanel

Ora che il vostro nuovo sottodominio statico è pronto, bisogna portarlo all’altezza del suo nome facendogli servire contenuti statici in WordPress.

Per farlo, dovrete modificare il file wp-config.php del vostro sito WordPress. Il modo più semplice per accedere a questo file è lo strumento File Manager di cPanel.

Nel File Manager, navigate nella cartella public_html del vostro sito e selezionate wp-config.php (1). Quindi, selezionate l’opzione Modifica (2) per modificare il file.

Schermata del cPanel File Manager dove comprare un elenco di cartelle e file di un’installazione WordPress. La freccia numero 1 indica il file wp-config.php, mentre la freccia numero 2 indice il pulsante Edit
Trovare il file wp-config.php

Nel file wp-config.php, aggiungete le seguenti righe (non dimenticate di sostituire i domini di esempio con i vostri!):

define("WP_CONTENT_URL", "https://static.example.com/wp-content");
define("COOKIE_DOMAIN", "www.example.com");

Fate clic su “Salva le modifiche

Passo 3. Reindirizzare i Post Esistenti al Sottodominio

Infine, dovrete reindirizzare i post esistenti al nuovo sottodominio statico. Prima però assicuratevi di fare un backup del vostro sito WordPress nel caso in cui non dovesse funzionare correttamente.

Nella sezione Database di cPanel, aprite lo strumento PhpMySQL. Selezionate il database del vostro sito e la tabella _posts.

Fate clic sulla scheda SQL della tabella _posts. Eseguite il seguente comando per verificare che gli URL dei vostri post siano diretti al vostro sottodominio cookieless (sostituite i domini con i vostri):

UPDATE wp_posts SET post_content = REPLACE(post_content, 'www.example.com/wp-content/', ' static.example.com/wp-content/')
Schermata di phpMyAdmin da cui reindirizzare i post esistenti al nuovo sottodominio statico
Reindirizzare i post esistenti al nuovo sottodominio statico

Ed ecco fatto! Ora avete impostato un dominio cookieless in WordPress con l’aiuto di cPanel. Usate il dominio cookieless per i contenuti statici come immagini, CSS, JavaScript e font, consentendo invece i cookie sul dominio principale del vostro sito.

Riepilogo

L’utilizzo di domini cookieless è un modo molto efficace per migliorare le prestazioni del vostro sito, ridurre i costi di hosting e persino migliorare l’esperienza dei clienti e la SEO.

Come abbiamo visto, impostare domini cookieless in WordPress è vantaggioso. Tuttavia, solo un host WordPress gestito come Kinsta può sfruttare appieno questi vantaggi.

Grazie a comodi strumenti per rimuovere le intestazioni dei cookie e all’accesso diretto al database per reindirizzare i post a un sottodominio statico, non è mai stato così facile utilizzare domini cookieless. Gli strumenti APM e le altre funzioni di monitoraggio delle prestazioni di Kinsta possono aiutarvi a monitorare i risultati.

Per maggiori informazioni e per parlare con una persona del team Kinsta, contattateci o programmate una demo gratuita oggi stesso.

Jeremy Holcombe Kinsta

Content & Marketing Editor at Kinsta, WordPress Web Developer, and Content Writer. Outside of all things WordPress, I enjoy the beach, golf, and movies. I also have tall people problems ;).