Spesso, un sito web è il cuore di un business. Può essere uno strumento di promozione delle vendite, oppure un luogo dove condividere contenuti o creare una comunità online. Quindi, non ci si può accontentare di un web hosting scadente.
Scegliere un provider di hosting per un sito web è come scegliere una casa: deve essere sicuro, affidabile e in grado di crescere con il business.
Questo articolo parla dei principali segnali che indicano che è arrivato il momento di cambiare provider di hosting WordPress e aiuta a prepararsi per una transizione fluida.
8 segnali che indicano che è arrivato il momento di cambiare provider di hosting
Anche con le migliori intenzioni, non tutti i provider di hosting riescono a stare al passo con le crescenti esigenze dei siti web moderni.
Ecco otto chiari segnali che indicano che cambiare provider di hosting potrebbe essere la mossa giusta.
1. Si perdono visitatori a causa dei tempi di caricamento
Nel mercato di oggi, ogni dettaglio è importante, comprese le prestazioni del sito web. Dopo essersi impegnati per fornire un servizio eccellente, non ci si può permettere un sito web che allontani i potenziali clienti a causa di tempi di caricamento lenti.
Basta pensare a questo: un ritardo di un secondo nel tempo di caricamento della pagina comporta un calo dell’11% delle visualizzazioni della pagina, una diminuzione del 16% della soddisfazione dei clienti e una perdita del 7% nelle conversioni. Per un sito di e-commerce che fattura 100.000 dollari al giorno, si tratta di 2,5 milioni di dollari di vendite mancate all’anno.
La lentezza nel caricamento delle pagine frustra i visitatori e li induce ad abbandonare il sito prima di aver utilizzato i suoi contenuti o i suoi prodotti. E quando gli utenti abbandonano il sito, non si perde solo traffico ma anche vendite e lead.
In un caso di studio di Kinsta, Trango Tech ha raccontato come caricamenti lenti e tempi di inattività avessero danneggiato la loro attività, spingendoli a passare a Kinsta: “Il nostro sito web era lentissimo, e le frequenti interruzioni ci stavano costando lavoro. Stava danneggiando i nostri clienti e la nostra attività nel suo complesso. Quando abbiamo iniziato a perdere clienti, ci è risultato chiaro che era necessario un cambiamento”.
Questa esperienza evidenzia come la lentezza del sito possa portare a una perdita di visitatori e, in ultima analisi, di fatturato.
Anche Google dà importanza alla velocità delle pagine, facendone un fattore chiave per il posizionamento. Se il sito è lento, si rischia di rimanere indietro nel ranking e di dare un vantaggio ai concorrenti.
Quindi, cos’è che causa il caricamento lento delle pagine? Spesso è il provider di hosting. Hosting condiviso, server sovraffollati, tecnologia obsoleta o scarsa ottimizzazione dei server possono rallentare un sito.
Passare a un provider che dia priorità alla velocità, ad esempio un provider che utilizzi una tecnologia a container isolati e ottimizzi la configurazione per garantire le prestazioni, può migliorare i tempi di caricamento e aumentare il coinvolgimento degli utenti.
2. Il sito è soggetto a frequenti interruzioni
Le interruzioni del sito equivalgono a opportunità perse!
Ogni volta che il sito è offline, si perdono visitatori, vendite e, in alcuni casi, anche la reputazione. Per qualsiasi azienda, negozio online, blog o servizio come una scuola guida online, ripetute interruzioni del servizio non sono solo un piccolo inconveniente. È un colpo diretto ai profitti.
Prendiamo ad esempio Permis Online, una scuola guida online con sede in Belgio. Offrono corsi interattivi per gli utenti che si preparano all’esame per la patente B. Con la crescita della base di utenti, Permis Online aveva bisogno di un hosting veloce, sicuro e affidabile. Interruzioni e caricamenti lenti non potevano essere tollerati. Dopo aver subito diverse interruzioni, tra cui una durata più di 24 ore, l’azienda si è resa conto che il provider di hosting non era in grado di soddisfare le loro esigenze.
Come dice Permis Online: “Dopo una serie di problemi con il nostro precedente provider, culminati in un’interruzione di oltre 24 ore senza alcun intervento o possibilità di risoluzione da parte nostra, la decisione di cambiare host era diventata inevitabile. Questo livello inadeguato di servizio stava mettendo a rischio la nostra reputazione e la qualità dell’esperienza utente che ci sforziamo di offrire (per non parlare della perdita di denaro!)”.
Interruzioni frequenti causano stress non solo perché si perdono vendite e traffico, ma anche perché si passa il tempo a preoccuparsi costantemente dell’affidabilità del sito. Ogni volta che il sito non funziona, ci si chiede quali opportunità si stanno perdendo.
Le ricerche dimostrano che le interruzioni del servizio costano alle aziende dai 137 ai 427 dollari al minuto, a seconda delle dimensioni dell’azienda. Quindi, se il sito va giù spesso, si sta perdendo una quantità significativa di denaro.
Quali sono le cause dei tempi di inattività? Le ragioni sono molteplici, ad esempio sovraccarico di traffico e attacchi di malware, ma alla base di questi problemi c’è spesso una sola cosa: un hosting di bassa qualità.
Quando si valutano i fornitori di hosting, è importante capire qual è l’uptime medio previsto. Il gold standard del settore è il 99,9%. Ciò significa che il sito dovrebbe essere inattivo per un massimo di circa 43 minuti al mese, o anche meno. Se si supera questo limite, si rischia di perdere vendite e fiducia degli utenti.
Se il proprio provider non rispetta questi standard, è il momento di cambiare. È necessario affidarsi a un fornitore che garantisca operatività e che offra un monitoraggio proattivo, in modo da evitare di trovarsi in difficoltà ogni volta che qualcosa va storto.
3. Il supporto ci mette una vita (o non è mai di aiuto)
I problemi legati all’hosting, come crash del sito, violazioni della sicurezza o lentezza delle prestazioni, non seguono gli orari di ufficio. Quando sorgono problemi, si ha bisogno immediatamente di un’assistenza reale ed esperta, a qualsiasi ora del giorno.
Prendiamo il caso recente di 5Tales, un’agenzia di marketing digitale passata a Kinsta. L’azienda ci ha raccontato: “In passato abbiamo avuto molti problemi con i nostri siti web. Erano lenti, il team di supporto dell’hosting non era molto disponibile e i nostri siti web venivano continuamente infettati da malware”.
Ogni provider di hosting sostiene di offrire il miglior supporto, ma non tutti i supporti sono uguali. Un aspetto fondamentale che spesso trascuriamo quando scegliamo un hosting è la qualità e il tipo di supporto che viene effettivamente fornito.
Bisogna scavare più a fondo e capire che tipo di assistenza offre il provider. Si tratta di un supporto umano in grado di risolvere problemi complessi o di un chatbot che non è in grado di risolvere nulla oltre a rispondere a semplici domande?
Quando si nota uno dei seguenti problemi, allora è il momento di passare a un provider migliore:
- Si resta in attesa per ore, anche per problemi minori.
- Gli addetti al supporto danno consigli errati o non pertinenti, lasciando i problemi irrisolti.
- Continuano a presentarsi gli stessi problemi tecnici, senza mai intravedere una vera soluzione.
- Ci si trova di fronte ad tecnici sgarbati che non danno valore al business dei clienti.
Queste non sono esperienze normali e non bisogna farci l’abitudine. Il proprio sito web è troppo importante per lasciarlo nelle mani di un team di supporto che non è in grado di soddisfarne le esigenze.
Quando si valuta un provider di hosting, è bene andare al di là delle promesse del marketing. Bisogna verificare che offrano un supporto umano 24 ore su 24, 7 giorni su 7 e soprattutto che il personale di supporto sia esperto di WordPress. Anche la lettura delle recensioni dei clienti su G2, Trustpilot o siti simili può dare un quadro più chiaro dell’esperienza del supporto.
4. L’host non riesce a stare al passo con la crescita del sito
Con la crescita dell’attività, crescono anche le esigenze del sito web. All’inizio dell’attività, il sito poteva essere semplice, con poche pagine e traffico moderato. Ma quando l’attività si espande, si ha bisogno di un host in grado di gestire il volume crescente di visitatori, transazioni e contenuti, senza vacillare.
Prendiamo il caso di Blak Brews, un’azienda di tè australiana. Quando il fondatore Troy Benjamin è stato scelto per partecipare al programma Food Stars di Gordon Ramsay, sapeva che la soluzione di hosting dell’azienda non sarebbe stata sufficiente a gestire l’aumento di traffico previsto. Blak Brews prevedeva migliaia di visitatori in una volta sola e la sua vecchia piattaforma non era progettata per gestirli.
“Stavamo già immaginando quale sarebbe stata la stima potenziale di visitatori sul sito nello stesso momento. Mille. Anche duemila. Dovevamo assicurarci che Shopify fosse in grado di farlo” – Troy Benjamin, Fondatore di Blak Brews.
La soluzione? Passare a un provider di hosting in grado di tenere il passo con le crescenti esigenze dell’azienda, in grado di scalare senza problemi e di garantire che il sito funzionasse senza interruzioni, anche durante i picchi di traffico. Questo passaggio ha permesso a Blak Brews di gestire un volume di traffico elevato senza intoppi, rendendo felici i suoi clienti e facendo crescere la sua attività.
Se il vostro host attuale non è in grado di tenere il passo con la crescita del sito e del business, è il momento di passare a uno che lo sia. Un host in grado di scalare aiuterà a far crescere il business senza incorrere in colli di bottiglia.
5. La sicurezza del sito è a rischio
Mai scherzare con la sicurezza del sito. Se è stato violato o compromesso in passato o se si ha a che fare spesso con problemi di sicurezza, bisogna chiedersi se il provider di hosting lo sta davvero proteggendo.
Se l’host ha in essere misure di sicurezza insufficienti, possono sorgere diversi rischi. Per cominciare, il sito potrebbe essere compromesso da un malware. Questo non riguarda solo il sito, ma può mettere a rischio anche i visitatori. Si pensi all’eventualità che il sito infetti il dispositivo di un cliente: è un evento che può distruggere la credibilità del business in un istante.
Inoltre, c’è il rischio di essere presi di mira dagli hacker. I cyberattacchi sono sempre più sofisticati e i malintenzionati sfruttano ogni occasione per accedere a dati sensibili, bloccare l’attività o tenere in ostaggio il sito con un ransomware.
Cosa ci si deve aspettare da un provider di hosting sicuro?
- Dovrebbe offrire servizi base come i certificati SSL, protezione DDoS e firewall come standard, non come add-on opzionali.
- Dovrebbe monitorare proattivamente il sito 24 ore su 24, 7 giorni su 7, alla ricerca di vulnerabilità e affrontando i problemi prima che si aggravino.
- Dovrebbe fornire solidi strumenti di backup e ripristino per aiutare a ripristinare il sito rapidamente e con il minimo danno.
Se l’host non monitora in modo proattivo queste minacce o non offre strumenti di sicurezza solidi, si è più vulnerabili di quanto si dovrebbe.
6. Non si hanno a disposizione gli strumenti necessari per gestire il sito
La gestione di un sito web non dovrebbe essere faticosa. Gli strumenti giusti possono snellire e semplificare operazioni quotidiane come backup, aggiornamenti e monitoraggio.
Ma se il provider di hosting non offre gli strumenti di cui si ha bisogno, si finirà a perdere tempo con interfacce complicate o a cercare soluzioni e plugin di terze parti per colmare le lacune.
Immaginiamo di provare a risolvere un problema del sito utilizzando un pannello di amministrazione dell’hosting poco intuitivo, obsoleto o privo delle funzioni necessarie per apportare modifiche in modo rapido. Questa mancanza di funzionalità può rallentare il lavoro e creare inutili problemi.
Ad esempio:
- Se l’host non fornisce backup automatici, si dovrà ricorrere a plugin, aggiungendo passaggi, rischi per la sicurezza e costi.
- Senza strumenti come gli ambienti di staging, si è costretti a testare le modifiche direttamente sul sito di produzione, rischiando errori che potrebbero disturbare l’esperienza utente.
- Se il pannello di controllo è difficile da navigare, anche attività semplici come la creazione di sottodomini o la gestione di installazioni multisito diventano inutilmente complicate.
SIX15 Solutions si è trovata in una situazione simile con il precedente provider di hosting, Media Temple. Con la crescita dell’attività, la mancanza di strumenti di gestione avanzati come ambienti di staging semplici da gestire, analisi dettagliate delle prestazioni e backup flessibili è diventata un problema importante. La gestione di più siti di clienti era inefficiente e le attività di routine, come l’ottimizzazione dei database e il cambio di versione di PHP, richiedevano operazioni manuali.
Alla fine l’azienda è passata a Kinsta, dove ha trovato un cruscotto facile da usare e gli strumenti giusti per scalare in modo efficiente e offrire un servizio migliore ai suoi clienti.
Se ci si trova in una situazione simile, alla ricerca costante di strumenti di terze parti o a dover pagare un extra per funzioni che dovrebbero essere predefinite, è chiaro che il provider di hosting non sta rispondendo alle esigenze del sito e del business.
7. Le tariffe dell’hosting continuano a salire senza alcun valore aggiunto
Se le tariffe dell’hosting continuano a salire senza alcun miglioramento apprezzabile in termini di funzionalità, prestazioni o assistenza, apportando solo frustrazione, potrebbe essere arrivato il momento di fare un upgrade.
I costi dell’hosting possono aumentare per motivi validi, come l’upgrade dell’infrastruttura o l’aggiunta di servizi, ma quando l’aumento dei prezzi non riflette un aumento del valore del servizio, si ha l’impressione di pagare di più per nulla.
Possono insorgere inaspettatamente anche costi nascosti. Atomic Smash, un’agenzia di sviluppo web, lo ha sperimentato in prima persona quando gestiva i propri server. Se all’inizio il self-hosting sembrava una soluzione che permetteva di risparmiare sui costi, la realtà era ben diversa. Il team si è ritrovato a dedicare molto tempo e denaro alla manutenzione, agli aggiornamenti e ai problemi di scalabilità, il che impediva al team di concentrarsi sul lavoro dei clienti.
Come spiega Atomic Smash: “La manutenzione non è un’attività da fare una volta ogni tanto, ma è ricorrente e può consumare tempo prezioso. Costi nascosti, come riparazioni di emergenza, violazioni della sicurezza e aggiornamenti dell’hardware, possono accumularsi rapidamente”.
Se il provider di hosting sta aggiungendo costi senza fornire un valore reale, che si tratti di costi aggiuntivi per i backup di base, per i certificati SSL o per lo scaling delle risorse, è ora di riconsiderare la situazione.
Un host affidabile dovrebbe avere prezzi trasparenti e garantire che ogni euro speso migliori le prestazioni, la sicurezza o l’esperienza dell’utente del sito.
8. Si vuole una soluzione di hosting più sostenibile
La sostenibilità è diventata una priorità per le aziende e la scelta del fornitore di hosting non fa eccezione.
L’impatto ambientale della gestione dei server – in strutture ad alta intensità energetica che alimentano siti web in tutto il mondo – può essere significativo. Se l’attuale provider non adotta misure per ridurre al minimo l’impronta di carbonio, potrebbe essere il momento di cercarne uno più in linea con i propri valori.
L’hosting ecologico non serve solo alla nostra coscienza, ma permette anche di scegliere un fornitore che investa attivamente in energie rinnovabili, data center efficienti e programmi di compensazione delle emissioni di anidride carbonica.
Passando a una soluzione più sostenibile, si aiuta il pianeta e si dimostra ai propri clienti che la l’azienda è impegnata in pratiche etiche.
Quando la sostenibilità è una priorità, è bene cercare fornitori di hosting che:
- Utilizzano energia rinnovabile o compensano le loro emissioni di carbonio.
- Gestiscono data center ad alta efficienza energetica.
- Investono attivamente in iniziative eco-compatibili.
Un provider di hosting sostenibile non è solo meglio per l’ambiente, ma anche per l’azienda. Dimostra che si è lungimiranti e disposti a investire in un futuro in cui tecnologia e sostenibilità vanno di pari passo.
Perché Kinsta potrebbe essere la soluzione migliore
Se avete notato uno dei segnali sopra citati, che suggeriscono che è arrivato il momento di cambiare host, Kinsta offre soluzioni studiate appositamente per affrontare queste sfide.
Kinsta è un provider di hosting WordPress gestito che offre molte funzionalità integrate per permettere ai siti WordPress di funzionare in modo ottimale. È stata progettata per soddisfare le esigenze di aziende in crescita, università, educatori, agenzie e sviluppatori.
Ecco in cosa si distingue Kinsta:
- Prestazioni eccezionali. Kinsta si avvale della rete Premium Tier di Google Cloud Platform e del caching avanzato del CDN globale di Cloudflare per garantire a tutti i siti tempi di caricamento immediati, anche in caso di picchi di traffico.
- Una garanzia di uptime del 99,9%. L’infrastruttura a container di Kinsta assicura prestazioni affidabili con una garanzia di uptime del 99,9% supportata da SLA, per dare la certezza che il sito rimarrà online nei momenti più importanti.
- Supporto esperto 24/7. Il team di supporto di Kinsta è composto da esperti di WordPress disponibili 24 ore su 24, 7 giorni su 7, in diverse lingue, per garantire la risoluzione rapida ed efficace di qualsiasi problema, indipendentemente da dove ci si trovi.
- Strumenti di facile utilizzo. Per semplificare la gestione del sito, la dashboard MyKinsta offre un’interfaccia intuitiva con funzionalità avanzate come ambienti di staging, backup automatici, statistiche dettagliate, Git, WP-CLI, accesso SSH, gestione di plugin e temi, ionCube loader e clonazione con un solo clic.
- Scalabilità. Se l’attività è in crescita o si verificano picchi di traffico stagionali, l’infrastruttura scalabile di Kinsta garantisce sempre le risorse di cui si ha bisogno. È possibile passare facilmente da un piano all’altro senza interruzioni e restare al corrente di eventuali costi di eccedenza grazie agli avvisi di superamento dei costi.
- Sicurezza integrata. Kinsta protegge i siti con l’integrazione gratuita di Cloudflare, che include un firewall aziendale, protezione DDoS e certificati SSL. Il monitoraggio in tempo reale, i container isolati e i controlli automatici dei plugin assicurano una protezione solida, supportata dalla nostra Garanzia Anti-Malware per un recupero immediato in caso di necessità.
- Prezzi trasparenti. Kinsta ha prezzi chiari e trasparenti, senza costi nascosti. I nostri piani offrono funzioni essenziali come i backup, i certificati SSL e il caching avanzato, senza costi aggiuntivi, assicurando assoluta trasparenza per ogni euro speso.
- Impegno per la sostenibilità. Kinsta è un provider di hosting ecologico che opera interamente sull’infrastruttura alimentata da energia rinnovabile di Google Cloud e che integra i servizi a zero emissioni di Cloudflare. Ottimizzando il trasferimento dei dati e sfruttando l’efficiente tecnologia del CDN, riduciamo l’impatto ambientale dei siti mantenendo prestazioni di alto livello.
Con Kinsta non si ha solo un fornitore di hosting, ma un partner che si impegna a sostenere il sito e il business dei clienti.
Se è arrivato il momento di passare a un host che risponda a tutti i requisiti, Kinsta potrebbe essere la soluzione ideale!
Come prepararsi al cambio di hosting
Cambiare provider di hosting può essere scoraggiante, ma con la giusta preparazione può essere un’operazione fluida e priva di stress. Ecco i passaggi da seguire per assicurarsi che la migrazione avvenga senza problemi:
- Parlare con l’attuale provider di hosting. Prima di effettuare il passaggio, vale la pena esporre i propri dubbi all’attuale provider. Potrebbero offrirsi di risolvere i problemi o addirittura allinearsi all’offerta di un concorrente, risparmiandovi il fastidio della migrazione.
- Verificare la compatibilità. È bene verificare che il nuovo fornitore di hosting supporti le tecnologie e i software su cui si basa il vostro sito, come ad esempio la versione di PHP o plugin specifici.
- Valutare l’attuale configurazione di hosting. Prendete nota delle configurazioni del sito, come le impostazioni del DNS, i database e gli account e-mail. In questo modo potrete avere tutte le informazioni necessarie al momento della migrazione.
- Eseguire il backup del sito. È necessario creare sempre un backup completo del sito prima di cambiare. In questo modo si avrà una rete di sicurezza in caso di imprevisti durante la migrazione.
- Programmare le interruzioni (se necessario). Se il nuovo host non garantisce assenza di interruzioni, è importante informare gli utenti di questa possibile interruzione temporanea. Pubblicate aggiornamenti sul sito o sui social media per tenere informati i vostri visitatori e rassicurarli che la situazione è temporanea.
- Scegliere il momento giusto. Pianificate la migrazione in modo che avvenga in periodi di scarso traffico per ridurre al minimo il possibile impatto sui visitatori. Se il sito viene aggiornato spesso o ha requisiti specifici, pianificate di conseguenza.
- Controllare le impostazioni DNS. Aggiornate i record DNS per puntare al nuovo host tenendo presenti i tempi di propagazione, che possono richiedere fino a 48 ore.
- Testare il sito dopo la migrazione. Una volta completata la migrazione, bisogna testare accuratamente il sito sul nuovo host, verificando che non ci siano link interrotti, file mancanti e problemi di prestazioni, ed essere sicuri che tutto funzioni come previsto.
Noi di Kinsta possiamo gestire le migrazioni per i nostri clienti, gratuitamente e senza downtime. È possibile migrare il sito immediatamente o programmare la migrazione per un momento specifico. E se si ha bisogno di una migrazione rapida, offriamo anche questa. I nostri esperti di migrazioni assicurano una transizioni perfetta, senza interruzioni di attività del sito.
Riepilogo
In questo articolo abbiamo evidenziato i principali segnali che indicano che è arrivato il momento di cambiare web host: tempi di inattività, prestazioni scarse, aumento dei costi, sicurezza inadeguata o strumenti insufficienti indicano che è giunto il momento di cambiare per garantire l’affidabilità, le prestazioni e la crescita del vostro sito.
Abbiamo anche parlato dei passi da compiere per prepararsi a una transizione senza problemi. Se volete saperne di più sull’hosting WordPress gestito di Kinsta, contattate il nostro team vendite.
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