L’e-mail è un ottimo strumento per raggiungere il vostro target di riferimento e far crescere la vostra clientela. Quasi il 60% degli utenti afferma che le email di marketing influenzano i loro acquisti. Tuttavia, con l’inasprirsi delle leggi sulla privacy e sulla protezione online, far arrivare le vostre email nelle caselle di posta dei destinatari è diventato più difficile.

Ma non preoccupatevi se le vostre email finiscono nelle cartelle di spam degli utenti. Seguendo alcune semplici best practice, potrete non solo fare in modo che le vostre email raggiungano i loro destinatari, ma anche far crescere i tassi di apertura e avere un impatto maggiore.

In questo articolo analizzeremo i motivi per cui le email finiscono nello spam e cosa si può fare al riguardo.

Ci sono un sacco di cose di cui parlare, quindi iniziamo subito!

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Perché lo Spam è un Problema per gli Email Marketers

Secondo le stime, tra il 2019 e il 2023 saranno inviati ogni giorno fino a 60 miliardi di email di spam. Ovviamente, agli utenti non piace questa marea di spam. Ma questo è un problema importante anche per gli addetti all’email marketing. Una quota che arriva fino al 20% delle email non arriverà mai alla casella di posta del destinatario, impedendovi di raggiungere il vostro pubblico.

Con un Ritorno sull’Investimento (ROI) medio del 122%, è importante ridurre al minimo la possibilità che i vostri messaggi ricadano in quel 20%. Ogni email che finisce nello spam è uno spreco di denaro da parte vostra, sia per l’email stessa che per le potenziali conversioni che potrebbe aver generato.

Per fortuna, si può far molto per tenere i messaggi fuori dalle cartelle dello spam e la molte delle soluzioni disponibili sono abbastanza semplici. Nella prossima sezione, esamineremo alcuni dei motivi più frequenti per cui le email vanno a finire nello spam e vedremo come evitare che questo succeda.

Perché le Mie Email Vanno Mello Spam? (9 Possibili Motivi)

Ci sono numerosi motivi per cui le email possono essere identificate come spam. Questi motivi vanno dalle parole chiave che attivano i filtri antispam ai permessi non corretti.

Analizziamo alcuni degli scenari più comuni, ed scopriamo cosa potete fare per assicurarvi che i vostri messaggi finiscano nelle caselle di posta degli utenti.

1. I Vostri Destinatari hanno Contrassegnato le Vostre Email come Spam

La prima e più ovvia ragione per cui le vostre email finiscono nello spam è perché ce le hanno messe i vostri destinatari.

Anche se il vostro contenuto è forte e il destinatario vi ha dato espressamente il permesso di contattarlo, può comunque decidere di contrassegnare la vostra email come spam per ripulire una inbox ingombra.

Potrebbero anche aver dimenticato il motivo per cui si sono iscritti alla vostra lista o semplicemente aver commesso un errore.

Segnalare un messaggio email come spam
Segnalare un messaggio email come spam

Purtroppo, se un numero sufficiente di messaggi viene segnalato dagli utenti, i filtri antispam cominciano a segnalare il vostro indirizzo e ad inviare automaticamente la vostra email nello spam.

Questo significa che i vostri messaggi possono apparire come spam anche agli utenti che non vi hanno segnalato esplicitamente in passato. Questo è possibile soprattutto in Gmail, Outlook, Yahoo e altri servizi con algoritmi fortemente basati sull’IA.

Una volta che l’email viene spedita, non c’è molto che si possa fare per evitare che qualcuno la segnali come spam.

Quello che potete fare è assicurarvi che i vostri contenuti siano di prima qualità e seguire altre buone pratiche per evitare che la vostra email venga percepita come spam dagli utenti. Questo può ridurre al minimo la possibilità che qualcuno segnali intenzionalmente le vostre comunicazioni. Di alcune di queste strategie parleremo nelle sezioni che seguono.

2. Non Stai Seguendo le Best Practice HTML

Anche se le email di solo testo sono abbastanza semplici, potrebbero non essere un’opzione percorribile per alcune aziende come i negozi di ecommerce, in quanto possono portare a un minore impegno rispetto alle email che includono il branding, le immagini e altri elementi HTML.

Tuttavia, quando si include codice HTML nei messaggi, è importante seguire alcune semplici regole per essere sicuri che non finiscano nelle cartelle di spam.

Ecco alcune best practice HTML per la posta elettronica, secondo Mailchimp:

  • Mantenete la larghezza massima della vostra email tra 600 e 800 pixel. Questo assicura che sia abbastanza grande da poter essere letta facilmente, pur comportandosi bene anche nei riquadri di anteprima dei client di posta elettronica.
  • Supponete che le immagini vengano bloccate dai client di posta elettronica e che gli utenti possano non vedere le informazioni critiche se contenute all’interno di elementi media.
  • Mantenete il vostro codice il più pulito e leggero possibile, in particolare i CSS. Inoltre, evitate completamente JavaScript e Flash. Questi possono essere visti come vettori di attacco da parte dei filtri antispam e molti client di posta elettronica non li supportano comunque.
  • Assicuratevi che i vostri messaggi siano mobile-friendly. In effetti, al giorno d’oggi è generalmente una buona idea progettare tutto con una filosofia “mobile-first”. Ciò significa pulsanti per il pollice, immagini piccole che non sovraccarichino le reti mobili e font sicuri per la posta elettronica leggibili su piccoli schermi.
  • Per quel che riguarda i font, dovreste anche assicurarvi che quelli che scegliete siano multi piattaforma e chiaramente leggibili. Arial, Verdana e Georgia sono tutte soluzioni valide.
  • Esaminate i link aggiunti alla vostra firma email, evitando i siti web che potrebbero essere segnalati come spam.

Infine, è una buona idea sfruttare al massimo il testo del contenuto della vostra email e ridurre al minimo la quantità di HTML. Il vostro marchio aziendale e forse un po’ di colore possono fare miracoli per il coinvolgimento, ma senza esagerare.

3. Gli Oggetti delle Email sono Ingannevoli o Contengono Attivatori di Spam

Le righe dell’oggetto danno normalmente agli utenti la prima impressione del messaggio, quindi devono attirare l’attenzione e invogliare il lettore ad aprire l’email. Ma devono anche essere oneste. Una riga dell’oggetto fuorviante non è solo una cattiva etichetta, ma è anche contro la legge, secondo la legge CAN-SPAM.

Più della metà degli intervistati riferisce di essersi sentita ingannata nell’aprire un’email in base all’oggetto, secondo Litmus. È un modo rapido per far sì che la vostra email venga spostata nella cartella dello spam e può anche spingere gli utenti ad annullare l’iscrizione.

I messaggi che iniziano con RE: ma non sono risposte vengono comunemente etichettati come spam
I messaggi che iniziano con RE: ma non sono risposte vengono comunemente etichettati come spam

Com’è fatto un argomento fuorviante? Ecco alcuni esempi:

  • RE o FW. Non iniziate le vostre righe dell’oggetto con “RE” a meno che non stiate effettivamente rispondendo a qualcosa. È un chiaro inganno ed un modo rapido per ottenere la cancellazione dell’utente. Allo stesso modo, usare “FW” può far credere alla persona di conoscervi (definizione di fuorviante).
  • Messaggi personali o domande generali. Oggetti come “Ho lasciato il mio telefono a casa tua?” o “Hai sentito parlare di così e così?” possono indurre gli utenti a chiedersi se conoscono il mittente.
  • Affermazioni troppo sensazionali. Alcuni oggetti non sono necessariamente bugie, ma sono comunque un po’ esagerati. In generale, si dovrebbe essere sicuri che il proprio oggetto corrisponda al contenuto che il lettore troverà nell’email.

Anche i vostri oggetti devono essere professionali. Ciò significa niente GRIDARE GLI OGGETTI e sicuramente niente errori di ortografia o grammatica. Se scrivete in inglese, lo strumento gratuito Grammarly può controllare automaticamente l’ortografia, la grammatica e la punteggiatura e avvertirvi di eventuali problemi che possono allertare i filtri antispam.

Ora sapete quali oggetti evitare, ma dovete comunque invogliare gli iscritti ad aprire i vostri messaggi. Hubspot dà alcuni ottimi consigli per creare titoli forti:

  • Iniziate con i verbi d’azione.
  • Create un senso di urgenza e di importanza (ma anche in questo caso, non siati fuorvianti).
  • Ponete una domanda interessante o avvincente.

Infine, ricordate: qualunque si il vostro oggetto, assicuratevi che il contenuto mantenga la sua promessa. Altrimenti rischiate di danneggiare la vostra reputazione.

4. Non Avete il Permesso dei Vostri Destinatari

Questo è semplice: le leggi sulla privacy online come il GDPR richiedono un’autorizzazione esplicita da parte dei destinatari per l’invio di email. Ciò significa che non è possibile acquistare semplicemente delle liste di email per avere un accesso rapido a un gruppo di contatti (non è una buona idea anche per altri motivi, tra cui un cattivo targeting).

Tuttavia, ciò significa anche che gli utenti che forniscono i loro indirizzi email sul vostro sito devono dirvi esplicitamente che vogliono ricevere email da voi, soprattutto se sono cittadini dell’UE. Ciò può avvenire sotto forma di disclaimer durante la creazione dell’account o sul vostro modulo di contatto, oppure può essere una casella di controllo che gli utenti devono spuntare per dare la loro disponibilità.

Anche se questo non è necessariamente richiesto negli Stati Uniti, è comunque una buona pratica. Oggi la gente riceve molte email e, se i vostri messaggi iniziano a comparire improvvisamente nella inbox di qualcuno quando non li ha chiesti, c’è una buona probabilità che vengano contrassegnati come spam.

5. Il Vostro Contenuto Attiva i Filtri Antispam

I filtri antispam controllano la presenza di determinate parole (o combinazioni di parole). Se un’email ne contiene un numero sufficiente o contiene quelle parole oltre ad alcune delle altre voci di questa lista, può finire nelle cartelle spam. Tra le parole chiave che attivano lo spam ricordiamo:

  • “Gratis”
  • “Prezzo più basso”
  • “Entrate supplementari”
  • “Soldi facili”
  • “Nessun costo”
  • Punti esclamativi multipli o segni del dollaro nella stessa riga
  • Parole con spazi inutili o punteggiatura
  • Parole che sono TUTTE IN MAIUSCOLO

In generale, si tratta di parole fortemente orientate alla vendita o chiaramente pensate per aggirare i filtri antispam (come gli spazi extra). Anche se l’utilizzo di alcune di queste parole non è necessariamente una condanna a morte per i vostri messaggi, usarne troppe può esserlo.

Un linguaggio troppo "commerciale" e troppe parole chiave possono far scattare i filtri antispam
Un linguaggio troppo “commerciale” e troppe parole chiave possono far scattare i filtri antispam

Naturalmente, alcune di queste parole chiave sono difficili da evitare, soprattutto se si inviano email di ecommerce o finanziarie. Per ovviare a questo problema, potete usare un linguaggio vario e cercare di essere creativi sul modo di dire le cose.

Soprattutto, è intelligente evitare un linguaggio invadente o “commerciale” e assicurarsi di seguire le best practice collaudate per la scrittura di contenuti email di cui stiamo parlando qui.

6. Non Inserite un Link di Cancellazione

Leggi come la CAN-SPAM negli Stati Uniti affermano chiaramente che le vostre email devono fornire un modo chiaro per annullare l’iscrizione. Inoltre, se qualcuno fa clic sul link di cancellazione, è necessario elaborare la richiesta entro 10 giorni e non si può forzare l’utente ad una procedura di cancellazione complicata.

Anche se può sembrare una cosa negativa (perché dovreste dare alla gente la possibilità di cancellarsi?), in realtà può avere l’effetto opposto, a patto però che il vostro contenuto sia solido. Dare alle persone un modo semplice per uscire dalla vostra lista di iscritti dimostra che il vostro brand è affidabile.

D’altra parte, nascondersi o semplicemente non fornire un’opzione di cancellazione è un modo sicuro per irritare le persone. Può anche portare a recensioni negative sulla vostra newsletter (la parola viaggia veloce su internet) e, in generale, può avere un impatto negativo.

7. Le Vostre Informazioni “Da” Sono Sbagliate o Fuorvianti

Uno dei principali motivi per cui le vostre email possono finire nello spam è l’errata informazione “Da”. La riga ‘Da’, quella che dice ai vostri destinatari chi ha inviato l’email, deve essere accurata e non fuorviante. In alcuni casi, uno strumento sul vostro sito, come un plugin per il modulo di contatto, potrebbe inviare email ‘spoof’ con i dati ‘Da’ che fanno scattare gli avvisi di spam.

Se le email del modulo di contatto vengono segnalate come spam, la soluzione è di solito piuttosto semplice. Dovrete assicurarvi che il campo ‘Da’ nelle impostazioni del vostro modulo di contatto abbia l’indirizzo di amministrazione del vostro sito, piuttosto che l’indirizzo email inserito nel modulo. Se il modulo di contatto vi invia delle notifiche via email, assicuratevi anche che gli indirizzi utilizzati in ‘Da’ e ‘A’ siano diversi.

8. Non Avete Impostato l’Autenticazione dell’Email

Un’altra ragione frequente per cui le informazioni ‘Da’ delle vostre email possono essere sbagliate è che l’autenticazione delle email non è impostata correttamente utilizzando un servizio come Mailchimp (o una delle alternative):

L’autenticazione autorizza il servizio ad inviare email per vostro conto, in modo che appaiano con il vostro nome a dominio allegato anche se sono state inviate da terzi. Se la vostra autenticazione non è impostata correttamente, le vostre email possono finire direttamente nelle cartelle di spam dei vostri destinatari.

Esistono diversi tipi di autenticazione email, tra cui i principali sono DomainKey Identified Mail (DKIM), Sender Policy Framework (SPF) e DMARC.

DKIM fornisce una chiave di cifratura e una firma digitale per verificare un’email, mentre SPF verifica l’indirizzo IP del mittente rispetto a una lista di IP approvati. DMARC è un po’ diverso, in quanto richiede che gli altri due siano abilitati e lascia che il mittente indichi che le sue email siano protette da DKIM o SPF.

Se si utilizza un servizio di posta elettronica automatizzato e si hanno problemi con la consegna, è bene verificare prima l’autenticazione. Se avete bisogno di aiuto, abbiamo un pratico articolo che spiega esattamente come impostare l’autenticazione delle email.

9. State Inviando Troppi Allegati

Gli allegati sono un’enorme bandiera rossa per la maggior parte dei filtri antispam. Questo perché i file possono essere semplici vettori di malware e virus. La regola generale è semplicemente quella di non inviare alcun allegato, soprattutto nelle newsletter. Se dovete inviare un allegato, assicuratevi che il destinatario ne sia consapevole in anticipo e riducete al minimo il numero di file allegati a una singola email.

Se dovete allegare un documento o un file a un’email, una scommessa più sicura è quella di caricarlo prima su un servizio di cloud storage come Google Drive o Dropbox. Potrete quindi includere il link al file nella vostra email. In questo modo, il vostro messaggio non dovrebbe attivare alcun filtro antispam.

Riepilogo

Ci sono molte ragioni per cui le vostre email possono andare a finire nelle cartelle di spam, dalle righe dell’oggetto scadenti alle parole chiave che attivano i filtri antispam. Qualunque sia la ragione, è importante risolvere il problema per massimizzare il vostro ritorno sull’investimento e mantenere la fiducia del vostro pubblico.

Affrontando questi problemi in modo rapido e implementando alcune best practice comprovate, potete facilmente tenere i vostri messaggi fuori dallo spam. Ma soprattutto, queste stesse prassi possono anche aumentare l’impatto dei vostri messaggi e, magari, convertire un maggior numero di iscritti in clienti.

Avete domande sulle best practice di email marketing sopra descritte? Fatecelo sapere nella sezione commenti qui sotto!

Matteo Duò Kinsta

Redattore Capo presso Kinsta e Content Marketing Consultant per sviluppatori di plugin WordPress. Entra in contatto con Matteo su Twitter.