Nonostante le tecnologie di marketing in rapido sviluppo e la crescente popolarità dei social media, l’email marketing è ancora vivo e vegeto. Qualsiasi revisione approfondita delle ultime statistiche di email marketing vi racconterà la stessa storia.

Le “previsioni più audaci” potranno dire che “l’email marketing è morto”, ma non lo è affatto. L’email è un canale potente con una portata senza pari per i marketer che sanno come usarlo. Inoltre, è un canale con un ROI senza precedenti (di questo parleremo più avanti).

Seppure le caselle di posta siano più piene e, sulla carta, i consumatori vedano un numero di pubblicità alto come non mai, l’email marketing funziona davvero quando è fatto bene.

Ma saltiamo le chiacchiere e tuffiamoci direttamente nelle ultime statistiche di email marketing che sono le protagoniste di questo articolo del blog!

L’Email È Tra i Primi 3 Canali di Distribuzione Sia per i Marketer B2C che B2B

Anche se i marketer B2C e B2B possono avere obiettivi diversi, l’email è ancora uno dei metodi più affidabili per promuovere il marketing dei contenuti.

L’87% dei marketer B2B usa la posta elettronica come canale di distribuzione.

Canali di distribuzione di contenuti B2B (Fonte dell'immagine: contentmarketinginstitute.com)
Canali di distribuzione di contenuti B2B (Fonte dell’immagine: contentmarketinginstitute.com)

Si posiziona al secondo posto dopo i social media ed è più comune rispetto all’utilizzo di un blog aziendale.

Anche gli esperti di marketing dei contenuti B2C si rivolgono alle email per aiutare a distribuire i loro contenuti. Il 79% degli esperti di marketing B2C si affidano alla posta elettronica per diffondere i loro nuovi articoli o post sul blog.

Canali di distribuzione dei contenuti B2C (Fonte immagine: contentmarketinginstitute.com)
Canali di distribuzione dei contenuti B2C (Fonte immagine: contentmarketinginstitute.com)

Solo i social media e i siti web aziendali sono usati più spesso.

Lo stesso studio ha anche scoperto che la posta elettronica è il canale più affidabile per alimentare e convertire le vendite nel corso del funnel.

Canali di vendita B2C (Fonte immagine: contentmarketinginstitute.com)
Canali di vendita B2C (Fonte immagine: contentmarketinginstitute.com)

È il canale principale per assicurare i lead e nutrirli e il secondo canale di conversione. L’email è parte integrante dell’intero processo di vendita, non solo delle prime fasi del content marketing.

L’Email È nella Top 3 dei Canali di Condivisione Social dei Contenuti Aziendali

L’email è anche il secondo canale più popolare per la condivisione con i colleghi di contenuti relativi al business. Il 70% dei professionisti usa la posta elettronica per condividere contenuti relativi alla propria azienda o al proprio settore.

Canali di condivisione dei contenuti aziendali
Canali di condivisione dei contenuti aziendali

Ciò significa che potete raggiungere ben più di un solo potenziale leader con una email di marketing. I vostri iscritti potrebbero anche inoltrarla direttamente ad altri membri della loro rete e aumentare la portata delle vostre email.

Portata Complessiva Potenziale delle Email e Dati Demografici

Nel 2024, 4,03 miliardi di persone in tutto il mondo usano le email. Gli esperti si aspettano che questo numero cresca fino a 4,48 miliardi entro il 2024. Nessuna piattaforma si avvicina nemmeno lontanamente alla portata potenziale della posta elettronica.

Le ultime statistiche di Facebook rivelano oltre 2,2 miliardi di utenti attivi mensili. Anche sommandoli con gli oltre 1 miliardo di utenti di Instagram, non ci sia avvicina nemmeno allo stesso numero di utenti.

Per non parlare del fatto che le email hanno un tasso di penetrazione del 90,3% tra gli utenti Internet negli Stati Uniti. In confronto, solo il 69% degli adulti statunitensi si trova su Facebook.

Quale Gruppo di Età Usa di Più l’Email?

I millennial sono la fascia d’età che usa maggiormente l’email. I dati di uno studio del 2018 di Adobe dicono che coloro che sono nati tra il 1981 e il 1996 hanno trascorso l’enorme quantità di 6,4 ore al giorno sulle email. Il 41% controlla le proprie email di lavoro anche a letto, prima o dopo il lavoro.

In confronto, gli impiegati d’ufficio di età maggiore passano solo 5 ore al giorno sulle email.

L’email non è solo un canale di marketing per le generazioni più anziane. Ampi settori del mondo degli affari sono ancora gestite al 100% attraverso (o parzialmente attraverso) le email, e i modelli di utilizzo riflettono questo punto.

Percentuale di utenti email per età negli USA
Percentuale di utenti email per età negli USA

Il pattern qui non è così chiaro come le statistiche sul tempo effettivo speso per controllare la casella di posta e inviare le email.

Ma quello che possiamo dire con certezza è che l’email non corre il rischio di cadere in disuso.

Molti marketer ritraggono la posta elettronica come un mezzo obsoleto sulla via dell’estinzione, ma non è così. È vivo e vegeto!

Ambiente di Condivisione: Che Dispositivo Usano le Persone per Aprire le Loro Email?

Ma da che dispositivo i consumatori tendono ad aprire le loro email? Quasi il 42% di tutte le email viene aperto su app mobile.

Il restante 58% è suddiviso tra il 18,2% delle applicazioni desktop, mentre il 39,8% delle email si apre su applicazioni web (come Gmail o Outlook.com).

Apertura delle email per dispositivo
Apertura delle email per dispositivo

Ciò significa che almeno quattro su dieci dei vostri iscritti leggeranno probabilmente la vostra email sui dispositivi mobili. Dovete tenere a mente questo dato quando progettate le vostre newsletter e ne scrivete il titolo.

Statistiche sulla Segmentazione delle Email: Dovreste Segmentare il Vostro Pubblico?

Le email segmentate sembrano funzionare molto meglio di quelle inviate in massa a un intero pubblico.

Prestazioni delle email segmentate
Prestazioni delle email segmentate

Mentre le aperture, le aperture uniche, le email rimbalzate e le disiscrizioni vedono qualche miglioramento, non è questa la vera storia. Il tasso di click-through (CTR) delle campagne segmentate è (in media) superiore del 100,95% rispetto a quelle non segmentate.

Se ogni abbonato ha il doppio delle probabilità di agire dopo una vostra email, ciò implica probabilmente anche un impatto significativo sui vostri profitti.

Tassi Medi di Apertura delle Email: Che Percentuale di Email Viene Letta?

A seconda della fonte, il tasso medio di apertura delle email varia dal 18% (Campaign Monitor) al 22,15% (GetResponse). In media, si ottiene un tasso di apertura del 20,56% su quattro piattaforme principali.

Fonte: Tasso medio di apertura (2019–2020)
Campaign Monitor 18%
HubSpot 20.94%
MailChimp 21.33%
GetResponse 22.15%

Nota: questi numeri non significano automaticamente che un fornitore di software di email marketing sia migliore dell’altro. Al contrario, rappresentano probabilmente una discrepanza nella frequenza e nella profondità con cui i loro utenti, in media, eliminano gli iscritti inattivi dalle loro liste.

Rispetto alla reach social organica, i tassi di apertura rimangono abbastanza stabili. Ogni volta che si invia un’email di marketing automatizzata, è probabile che almeno uno su cinque iscritti la apra.

Tassi di Apertura per Settore

E le differenze per settore? Il numero medio di utenti che aprono le loro email varia da una categoria all’altra?

Di seguito abbiamo evidenziato le differenze tra alcuni settori chiave.

Settore MailChimp HubSpot Campaign Monitor GetResponse
Agenzie 21.39% N/d 18.50% 16.10%
Beauty 16.65% N/d N/d 25.09%
Servizi alle imprese 21.56% 20% 18.3% N/d
Media e intrattenimento 22.15% 21% 20.80% 28.72%
Vendita al dettaglio 18.39% 23% 12,60% 22.38%
Immobiliario 19.17% 26% 19.70% 25.48%
  • Il tasso medio di apertura più alto registrato è quello del 28,72% per il settore media e intrattenimento su GetResponse.
  • Il tasso medio di apertura più basso registrato è quello del 12,6% per il settore vendita al dettaglio su Campaign Monitor.

Il settore media e intrattenimento ha un tasso di apertura costantemente superiore alla media su tutte le piattaforme. Ciò può indicare che i consumatori sono più propensi ad aprire e leggere le email che interessano loro. Le email che hanno un certo valore di intrattenimento potrebbero essere cruciali per la performance della campagna.

Notate che le differenze di settore nei tassi di apertura non sono del tutto coerenti tra i fornitori.

Cold Outreach Contro le Email Automatizzate

Può sembrare controintuitivo, ma se fatto in modo convincente, le email di cold outreach hanno un tasso di apertura più alto rispetto alle email di marketing opt-in. Infatti, secondo outreach.io, il benchmark del tasso di apertura è del 27%, quasi il 10% in più rispetto alla media più bassa dei provider di email automatiche.

Le email mirate alle persone con ruoli centrali in azienda possono essere un potente strumento di marketing. Ma è necessario rispettare le regole e le normative locali sulle email non richieste (altrimenti i destinatari contrassegneranno le vostre email come spam).

Tassi Medi di Click-Through (CTR): Quanto Traffico Portano le Email?

Il tasso medio di click-through (CTR) delle email varia dal 2,6% (Campaign Monitor) al 3,43% (GetResponse).

Fonte: CTR Medio (2019–2020)
Campaign Monitor 2.6%
HubSpot 7.8% (di email aperte)
MailChimp 2.62%
GetResponse 3.43%

Nota: HubSpot calcola il tasso di click in base alle email aperte, mentre altri provider lo fanno in base alle email consegnate con successo. L’estrapolazione basata sui suoi tassi di apertura significa che il tasso di click (se calcolato allo stesso modo di altre fonti) si aggirerebbe intorno all’1,6-7%.

Tassi di Click-Through per Settore

Esaminiamo i tassi di click-through (CTR) per settore per avere una comprensione più granulare della situazione:

Settore MailChimp HubSpot Campaign Monitor GetResponse
Agenzie 2.66% N/a 2.30% 1.87%
Beauty 1.92% N/a N/a 4.19%
Servizi alle imprese 2.72% 8.01%* 2.80% N/a
Media e intrattenimento 4.62% 7.71%* 3.60% 4.48%
Vendita al dettaglio 2.25% 8.53%* 1.10% 3.39%
Immobiliare 1.77% 7.17%* 3.50% 3.07%

*Anche in questo caso, i tassi di click-through di Hubspot sono calcolati a partire dalle email aperte, non tutte le email inviate.

  • Il settore media registra il CTR medio più alto, con il 4,62% di MailChimp e il 4,48% di GetResponse.
  • Il CTR medio più basso si registra nella vendita al dettaglio con l’1,1% di Campaign Monitor.

Proprio come con il tasso di apertura, il settore dei media e intrattenimento se la cava molto bene anche con il CTR. Questo conferma l’importanza di fornire un valore di intrattenimento al vostro pubblico.

Frequenza Media di Rimbalzo (Bounce Rate) delle Email: Quante Email Arrivano a Destinazione?

La frequenza media di rimbalzo delle email mostra la percentuale di email che non arrivano nella casella di posta elettronica del destinatario.

Le email si fermano a causa di indirizzi email scaduti, filtri antispam, errori di battitura e altri motivi.

La frequenza media di rimbalzo registrata dai provider varia dallo 0,58% (MailChimp) allo 0,7% (Campaign Monitor).

Fonte: Frequenza media di rimbalzo (2019–2020)
Campaign Monitor 0.7%
HubSpot 0.63%
MailChimp 0.58%
GetResponse N/A

Ha senso che i numeri di Campaign Monitor siano di nuovo più alti, dato che i suoi utenti sembrano aver pulito le loro liste in misura minore rispetto agli utenti di altri servizi.L’autenticazione delle email è fondamentale per evitare di finire nelle caselle di spam, il che riduce drasticamente le possibilità che la vostra email venga aperta e letta.

Per Settore di Attività

Quando guardiamo i numeri per settore, vediamo tendenze simili a quelle degli altri report di settore.

Settore MailChimp HubSpot Campaign Monitor
Agenzie 0.93% N/d 1.10%
Beauty 0.33% N/d N/d
Servizi alle imprese 0.55% 0.70% 0.80%
Media e intrattenimento 0.27% 0.30% 0.40%
Vendita al dettaglio 0.32% 0.40% 0.40%
Immobiliare 0.56% 0.70% 1.40%

Nota: GetResponse non fornisce dati sulla frequenza di rimbalzo.

  • In media, il settore Media & Intrattenimento ha registrato una frequenza di rimbalzo più bassa, rispettivamente lo 0,27%, lo 0,3% e lo 0,4%.
  • Agenzie, società immobiliari e servizi alle imprese sono i settori con la più alta frequenza di rimbalzo.

Tasso Medio di Cancellazione dalle Email: Quanti Iscritti Perderete per Ogni Email?

Il tasso di disiscrizione è il numero medio di iscritti che si cancellano dalla lista dopo ogni email inviata.

Il tasso medio di disiscrizione dei provider varia dallo 0,1% (Campaign Monitor) allo 0,48% (HubSpot).

Fonte Tasso medio di disiscrizione (2019–2020)
Campaign Monitor 0.1%
HubSpot 0.48%
MailChimp 0.26%
GetResponse 0.2%

Per Settore

Quando si confrontano i numeri del settore, i tassi di disiscrizione mostrano ancora una volta alcune delle stesse tendenze degli altri dati.

Settore MailChimp HubSpot Campaign Monitor GetResponse
Agenzie 0.35% N/d 0.20% 0.16%
Beauty 0.30% N/d N/d 0.25%
Servizi alle imprese 0.20% 0.50% 0.20% N/d
Media e intrattenimento 0.12% 0.30% 0.00% 0.20%
Vendita al dettaglio 0.25% 0.50% 0.00% 0.19%
Immobiliare 0.27% 0.60% 0.20% 0.20%
  • Il settore Media & Intrattenimento ha il tasso di disiscrizione complessivo più basso, con lo 0,12%, lo 0,3%, lo 0,00% e lo 0,19%, rispettivamente.
  • I settori Immobiliare e Agenzie hanno alcune delle medie più alte in assoluto.

Tasso Medio di Conversione delle Email: Quante Vendite Generate?

Il tasso di conversione mostra quale percentuale delle email di marketing porta in media a delle vendite.

Secondo Barilliance, nel 2021 il tasso medio di conversione delle email è stato dell’1,22%. Si tratta di poco più di una vendita su 100 email.

La maggior parte dei provider di email marketing non condivide i dati ufficiali sui tassi di conversione, in quanto molti utenti non usano la piattaforma per tracciare direttamente le conversioni.

Quando poco più di una email su cento porta a una vendita, può non sembrare una bella cosa.

Ma aspettate un attimo.

L’email marketing non è come le altre piattaforme di marketing. Non dovete pagare per le impressioni o i clic.

Basta pagare un canone mensile fisso in base alle dimensioni della vostra lista o delle funzionalità che usate.

Inoltre, molte delle vendite generate sono upsell o vendite ripetute a clienti già esistenti. Queste tendono ad avere un valore più elevato rispetto alle vendite di prima interazione, come dimostrano i numeri del ROI dell’email marketing.

Diamo un’occhiata più da vicino.

ROI Medio dell’Email Marketing: Ne Vale la Pena?

Il ritorno sull’investimento (ROI) misura l’entità dei ricavi che ogni dollaro investito in una campagna di marketing genera.

Nel 2019, il ROI medio era di 42 dollari per ogni dollaro speso in email marketing, secondo DMA e Litmus.

ROI dell'email marketing
ROI dell’email marketing

È interessante notare che questi studi provengono da aziende diverse con sede in paesi diversi.

Questo è drasticamente superiore al ROI di altri canali di marketing digitale, come PPC, dove Google vanta un ritorno di 1,5 dollari nei casi di studio ufficiali.

Le Automazioni di Email Marketing Più Popolari

Le migliori automazioni per gli ordini sono le email di benvenuto, le email di recupero del carrello abbandonato e le automazioni di riattivazione dei clienti.

Automazioni email più popolari
Automazioni email più popolari

Le email di benvenuto automatizzate non solo determinano il secondo più alto tasso di apertura e di clic, ma contribuiscono anche alla percentuale più alta di vendite, con un tasso d’ordine del 3,02%.

In secondo luogo, in termini di ordini, si posizionano le email di recupero del carrello (o email di carrello abbandonato), con un tasso d’ordine del 2,35%.

Le email di riattivazione dei clienti sono al terzo posto, con un tasso d’ordine medio del 2,13%.

Tutte queste email attivate sono semplici da impostare con la maggior parte dei provider di email marketing e potrebbero farvi ottenere un totale del 7% di vendite extra o più.

Ecco perché ogni esperto di marketing digitale usa le automazioni come parte delle sue campagne di email marketing.

Diamo un’occhiata più da vicino alle email di recupero del carrello abbandonato.

Le Email Possono Aiutare a Recuperare Fino all’8% dei Carrelli Abbandonati (e a Guadagnare Più del 4% di Vendite Totali)

Uno dei maggiori problemi che i negozi di ecommerce devono affrontare è l’elevata quantità di carrelli abbandonati.

Aggregando diversi studi, possiamo vedere che quasi il 70% dei consumatori abbandona il proprio carrello senza comprare nulla.

Quindi cosa dovreste fare?

Continuare a inviare email (magari cercate di migliorarle) perché se vi fermate, vi perderete.

Secondo Barilliance, l’8,24% delle email di recupero dei carrelli porta a conversioni. È un numero molto più alto del tasso medio di conversione delle email, che supera di poco l’1%.

Questo potrebbe aiutarvi a ottenere un aumento delle vendite complessive fino al 5% o più.

Secondo SaleCycle, l’incremento medio delle vendite per l’implementazione delle email di abbandono del carrello è del 4,43%.

In alcuni settori, è superiore al 6%.

Incremento delle vendite dalle email di recupero del carrello
Incremento delle vendite dalle email di recupero del carrello

Quando Inviare e Come Scrivere Email per Ottenere Risultati Migliori

Quale modo migliore per completare questo articolo se non esplorando l’email ottimale? Cominciamo a vedere quando esattamente dovreste inviare le email.

Qual È il Giorno Migliore per Inviare Email di Marketing?

Purtroppo, il giorno migliore della settimana per inviare email di marketing dipende dal vostro settore e dal vostro pubblico.

I dati non evidenziano un “giorno migliore” universale per l’invio di email.

I dati di GetResponse e Campaign Monitor mostrano una scarsa variazione nella performance media delle campagne in base al giorno della settimana.

Risultati email per giorno della settimana
Risultati email per giorno della settimana

Il volume complessivo è molto più basso nel fine settimana, e il tasso di apertura subisce un leggero colpo, ma il CTR rimane lo stesso.

Risultati email per giorno della settimana
Risultati email per giorno della settimana

Il tasso di apertura è leggermente più alto il martedì rispetto agli altri giorni, ma il CTR cambia a malapena di giorno in giorno. Anche il traffico o i numeri di vendita di queste campagne email sono probabilmente comparabili.

Questo significa che dovreste inviare le vostre email in qualsiasi giorno a caso? Non necessariamente.

Una precedente ricerca di MailChimp suggerisce che i tempi di invio ottimali dipendono da fattori industriali e demografici.

Invio ottimale durante il fine settimana
Invio ottimale durante il fine settimana

Quindi, anche se le medie non cambiano, vale comunque la pena di eseguire test A/B per trovare il miglior giorno della settimana per i vostri iscritti.

Non c’è una risposta universale giusta, ma potreste scoprire che un giorno specifico fornisce risultati significativamente migliori con il vostro pubblico.

Qual È l’Ora Migliore per Inviare Email di Marketing?

Le email consegnate al mattino presto sembrano dare i migliori risultati per ogni email inviata. Almeno, questa è la chiara conclusione secondo la ricerca di Omnisend.

L'ora migliore della giornata per le email
L’ora migliore della giornata per le email

In termini di tassi di apertura, le ore del mattino tra le 7 e le 9 sembrano avere un notevole vantaggio.

Le 18:00 sembra essere il momento migliore per inviare email che spingano le vendite, con il più alto tasso medio di ordini.

I dati di GetResponse mostrano che la maggior parte delle email viene inviata durante questo periodo, ma non necessariamente ottengono i migliori risultati.

La migliore ora del giorno per le email
La migliore ora del giorno per le email

I tassi di apertura più alti sembrano invece registrarsi intorno alle 13.00, verso l’ora di pranzo, ma subiscono un brusco calo nelle ore pomeridiane.

Anche il CTR raggiunge un picco alle 18:00, come il tasso di ordine medio secondo i dati Omnisend. Potrebbe valere la pena di sperimentare l’invio di coupon o di email basate su offerte alle 18:00 piuttosto che al mattino.

Lunghezza Ideale dell’Oggetto dell’Email

Qual è il numero ideale di caratteri da usare nell’oggetto della vostra email?

Dei titoli troppo brevi sembrano avere performance più basse sia in termini di CTR che di engagement complessivo.

La stragrande maggioranza delle email viene inviata con oggetti di 100 caratteri o meno. Ma le righe di oggetto più lunghe (110-140 caratteri) hanno un tasso di clic e di apertura più elevato.

Lunghezza ideale dell’oggetto delle email
Lunghezza ideale dell’oggetto delle email

La ricerca di Marketo mostra una tendenza simile per il CTR: più lungo è l’oggetto, migliore il CTR ma fino a certo un punto.

Lunghezza ideale dell’oggetto delle email
Lunghezza ideale dell’oggetto delle email

La drastica differenza nei CTR indica probabilmente una differenza nella qualità del copywriting, e non solo l’aggiunta o la sottrazione di una parola in un oggetto equivalente in termini di qualità.

Probabilmente i risultati differiscono anche in base al settore e al target di riferimento. Anche il fatto che l’abbonato visualizzi l’email su un dispositivo mobile o sul desktop potrebbe fare la differenza.

Ma non abbiate paura di andare oltre di qualche parola.

Dovreste Usare Emoji nell’Oggetto delle Email?

E gli emoji? Dovreste usarli negli oggetti delle email? Secondo i dati, la risposta sembra essere sì.

Mentre meno del 4% delle email inviate include gli emoji, il tasso medio di apertura è esattamente il 3% in più rispetto alle email che non contengono nessun emoji.

Uso degli emoji nell’oggetto delle email
Uso degli emoji nell’oggetto delle email

Ogni volta che ha un senso, potreste provare a sperimentare con gli oggetti delle email per aumentare i tassi di apertura.

Gli Oggetti Personalizzati delle Email Funzionano Meglio?

Inserire oggetti personalizzati nelle vostre email funziona davvero meglio?

La risposta sembra essere sì, ma solo di poco. Con meno del 12% del totale dei messaggi e un tasso di apertura che è solo dello 0,54% migliore, i dati sono tutt’altro che conclusivi.

Personalizzazione dell’oggetto delle email
Personalizzazione dell’oggetto delle email

Potrebbe anche essere che gli email marketer che inviano email personalizzate tendono anche a scrivere copy leggermente migliori.

Quali Sono le Parole che Rendono l’Oggetto delle Email Più Cliccabile?

Infine, diamo un’occhiata alle parole e ai simboli che rendono l’oggetto delle email più cliccabile.

Solo alcune delle parole e dei simboli sembrano riuscire a spingere le email al di sopra del tasso medio di apertura di GetResponse, pari al 22,15%.

Le parole migliori per l’oggetto delle email
Le parole migliori per l’oggetto delle email
  • Newsletter – Il tasso di apertura del 24,09% è degno di nota perché la parola non implica che qualcuno si sia iscritto solo per scaricare immediatamente qualcosa via email.
  • FW – 33,18% tasso di apertura, ma le dimensioni del campione sono molto piccole e in più questa tecnica è leggermente disonesta (finge di non essere un’email automatizzata).
  • PDF – Il tasso di apertura del 24,54% potrebbe essere dovuto al download di report o white paper scaricabili solo via email.
  • You – Un 15,52% mette in guardia contro l’uso di questa parola nell’oggetto delle vostre email.

Usare le GIF Animate nelle Email per Coinvolgere il Vostro Pubblico

Le email non si limitano più a lunghi paragrafi di testo statico.

I marketer non si limitano a usare gli emoji nell’oggetto per cercare di attirare l’attenzione delle persone iscritte.

Usano anche le GIF animate per rendere più accattivanti le loro email. Il 56,5% dei marketer usa le GIF almeno in alcune delle loro email di marketing.

Uso di GIF nelle email
Uso di GIF nelle email

Potete usare una GIF animata per mostrare una nuova funzionalità in azione, rendere più vivace la grafica di un nuovo prodotto e molto altro ancora. E già che ci siamo, non dimenticate di scegliere il font perfetto per le vostre email.

Metriche Più Importanti da Misurare Quando Cercate di Migliorare le Email

Ma su quali metriche dovreste concentrarvi per verificare che le vostre email stiano funzionando? La maggior parte dei marketer pensa che CTR, tassi di apertura e conversioni post-email siano le tre più importanti.

Metriche email più efficienti
Metriche email più efficienti

Concentrandovi sui dati giusti, potete facilmente vedere se le modifiche apportate alle email hanno un impatto positivo o meno.

Quanto Tempo Si Dovrebbe Investire in una Singola Email?

La maggior parte dei brand trascorre più settimane su un’unica email di marketing.

Tempo per la produzione di email
Tempo per la produzione di email

Questo perché l’email segue un rigoroso processo in più fasi, dal brainstorming fino alla revisione e all’accettazione.

Se fate parte di un team più piccolo, ovviamente non avete bisogno di investire così tanto tempo in ogni email.

Naturalmente, nessun team lavora su una sola email per mesi. La maggior parte dei team di email marketing gestisce almeno cinque email in un dato momento.

Numero di email in produzione
Numero di email in produzione

Su Quale Area Dovreste Concentrarvi Maggiormente Quando Create Email?

Quando create la vostra email, in cosa dovreste investire più tempo e risorse?

In media, le aziende dedicano più tempo alla progettazione, alla codifica e alla revisione.

Investimento di tempo nel workflow delle email
Investimento di tempo nel workflow delle email

Questo ha senso, poiché il design e la codifica hanno un impatto sull’esperienza reale delle email più di qualsiasi altra fase.

E nella fase di revisione, i redattori senior devono ottimizzare il copy e garantire che l’email segua alla lettera le linee guida del brand.

Riepilogo

L’email marketing non è morto, tutt’altro. Nel 2022, è ancora uno dei migliori canali in cui un’azienda di qualsiasi dimensione possa investire.

Con un rendimento medio di oltre 40 volte superiore a quello investito, non potete permettervi di ignorarlo.

Anche se i tassi medi di apertura e i tassi di click-through sono più bassi rispetto a prima, è comunque un modo efficace per coltivare le relazioni con i vostri clienti, riconquistare il business potenzialmente perso e gli utenti inattivi.

Qualsiasi attività che trascura le email si sta perdendo qualcosa di molto grosso.

Matteo Duò Kinsta

Redattore Capo presso Kinsta e Content Marketing Consultant per sviluppatori di plugin WordPress. Entra in contatto con Matteo su Twitter.