La migrazione delle imprese verso il cloud computing continua ad un ritmo sorprendente. Le aziende sono sempre più alla ricerca dei vantaggi offerti dalle tecnologie cloud al di là delle implementazioni on-premise.

Con i provider di cloud che offrono miglioramenti sempre maggiori in termini di risparmio sui costi, scalabilità, sicurezza e continuità del business, questa tendenza è destinata ad aumentare velocemente.

Il mercato del cloud computing è oggi un vasto ecosistema di fornitori, tecnologie, prodotti e servizi. Gartner prevede che il solo mercato pubblico mondiale dei servizi cloud crescerà del 17% fino a raggiungere 266,4 miliardi di dollari.

2018 2019 2020 2021 2022
Cloud Business Process Services (BPaaS) 41.7 43.7 46.9 50.2 53.8
Cloud Application Infrastructure Services (PaaS) 26.4 32.2 39.7 48.3 58.0
Cloud Application Services (SaaS) 85.7 99.5 116.0 133.0 151.1
Cloud Management and Security Services 10.5 12.0 13.8 15.7 17.6
Cloud System Infrastructure Services (IaaS) 32.4 40.3 50.0 61.3 74.1
Totale Mercato 196.7 227.8 266.4 308.5 354.6

Worldwide Public Cloud Service Revenue Forecast (Fonte Tabella: Gartner) Nota: le somme dei totali potrebbero non corrispondere per gli arrotondamenti.

Tra le migliaia di provider, una manciata di aziende di tecnologia si sono affermate come nomi di spicco nel mondo del cloud computing. Quando pensiamo ai fornitori di cloud computing – Amazon Web Services, Google Cloud Platform e Microsoft Azure sono i tre giganti del settore che ci vengono in mente.

Oggi metteremo a confronto due di questi giganti del cloud: Google Cloud e Azure, avendo già confrontato Google Cloud e AWS in un precedente articolo.

In questa guida, attraverseremo la complessità che circonda la tecnologia cloud, spiegando tutto in termini da profani perché sia accessibile al massimo.

Qui da Kinsta utilizziamo esclusivamente la Google Cloud Platform, ma vi offriremo un’opinione imparziale.

Perché Google Cloud vs Azure

Se state pensando di passare al cloud, è impossibile fare ricerche sui provider di servizi cloud e non imbattersi in Google Cloud e Microsoft Azure.

Già prima dell’avvento del cloud computing, sia Google che Microsoft erano leader riconosciuti a livello mondiale nel settore della tecnologia. Sebbene forniscano prodotti e servizi diversi, questi giganti del cloud computing sono famosi per la loro esperienza, l’innovazione e l’eccellenza sia nell’hardware che nel software. È su queste basi che hanno costruito le loro piattaforme cloud per battere la concorrenza.

Nel 2019, Gartner ha annunciato Google e Microsoft come leader mondiali per il cloud Infrastructure as a Service (IaaS) nel loro Magic Quadrant. Amazon Web Services è l’unico altro provider a condividere con loro questo riconoscimento.

Si sono guadagnati la loro posizione di leader grazie alla superiorità in entrambi gli assi della ‘Completezza della Visione’ e della ‘Capacità di Esecuzione’ all’interno dello spazio IaaS.

2019 Magic Quadrant for Cloud Infrastructure as a Service, Worldwide (Origine immagine: Gartner)
2019 Magic Quadrant for Cloud Infrastructure as a Service, Worldwide (origine immagine: Gartner)

Google Cloud e Microsoft Azure continuano a crescere

Che si tratti di soluzioni IaaS, SaaS o PaaS, Google Cloud e Azure offrono centinaia di prodotti e servizi cloud leader di mercato. Un elenco che continua ad allungarsi man mano che si rinnovano e si evolvono per offrire soluzioni sempre più numerose.

Secondo i dati di Gartner, sia Google che Microsoft sono tra i primi 5 fornitori di infrastruttura cloud pubblica, che rappresentano l’80% del mercato IaaS.

Questi giganti della tecnologia cloud continuano ad ampliare la loro base di clienti ed entrambi hanno registrato un’impressionante crescita di fatturato per tutto il 2019. I dati suggeriscono che i fornitori di cloud non solo stanno tenendo il passo con Amazon Web Services – il principale fornitore di cloud – ma stanno attivamente acquisendo ulteriori quote di mercato.

Ricavi di Google Cloud Platform nel 2019

Nella prima metà del 2019, Google ha registrato una crescita impressionante dai suoi rapporti finanziari per il primo e il secondo trimestre. Nonostante la mancanza di chiarezza sul contributo finanziario dei servizi cloud di Google alle entrate complessive, il CEO di Google Sundar Pichai ha riferito che la società era sulla buona strada per raggiungere un run-rate delle entrate annuali di 8 miliardi di dollari da Google Cloud Platform. Un sorprendente aumento del 100% rispetto a un run-rate annuale di 4 miliardi di dollari nello stesso periodo del 2018.

Sebbene Google sia stata molto al di sotto delle aspettative di Wall Street per quanto riguarda i ricavi a livello aziendale nel suo rapporto finanziario del terzo trimestre, l’azienda continua a registrare una crescita impressionante dei servizi cloud. Secondo questi dati, Google continua a sottrarre quote di mercato ad Amazon Web Services. AWS nello stesso periodo ha registrato solo una crescita del 35% dei ricavi dal cloud.

Durante la conferenza sui risultati finanziari del quarto trimestre 2019, Pichai ha annunciato la continua crescita dei ricavi di Google dal cloud.

Se volete saperne di più, leggete la nostra guida approfondita al Market Share di Google Cloud Platform.

Ricavi di Microsoft Azure nel 2019

Se si considerano i ricavi dei servizi cloud di Microsoft Azure – come nel caso di Google – è difficile scoprire il contributo effettivo. L’azienda continua a non essere trasparente, riportando i ricavi di Azure all’interno di un gruppo ‘Intelligent Cloud’. Inoltre maschera i suoi prodotti SaaS – come Office 365 e Dynamics 365 – come parte di un raggruppamento di ricavi ‘di Google’.

Trasparenza a parte, il gigante della tecnologia nel 2019 ha mostrato una crescita impressionante. In confronto – nello stesso periodo di tempo visto per Google – Microsoft ha annunciato una crescita del fatturato di Azure del 60% rispetto al primo, secondo, terzo e quarto trimestre.

Se da un lato la costante crescita dei ricavi di Azure, pari al 60%, assicura che Microsoft sta sottraendo quote di mercato anche ad Amazon Web Services, dall’altro continua a perdere terreno a favore di Google Cloud Platform.

Confronto tra le Funzionalità di Google Cloud e Azure

Il compito di confrontare le funzionalità di Google Cloud e Azure può essere difficile e dispendioso in termini di tempo. Ogni provider offre ora più di 100 prodotti cloud. Anche se offrono lo stesso servizio, i prodotti in competizione hanno nomi diversi. Per cui è facile perdersi nei dettagli.

Per fortuna le due piattaforme sono molto simili e i prodotti Google Cloud Platform e Azure Platform sono raggruppati nelle stesse categorie. Per farvi risparmiare tempo e darvi maggior chiarezza, abbiamo fatto un difficile confronto tra i prodotti più popolari delle principali categorie.

In questa sezione, tratteremo le basi di un’implementazione cloud che comprende il calcolo, lo storage, il networking e la sicurezza. Tutto ciò che utilizziamo qui da Kinsta per fornire ai nostri clienti il nostro hosting scalabile all’avanguardia. Il quale ci ha aiutato a diventare uno degli host in più rapida crescita in Europa e in America.

Allora, cominciamo:

Calcolo

Nella prima categoria, il Calcolo, ci concentreremo sulle macchine virtuali (VM), mettendo a confronto la configurazione di Microsoft Azure e quella di Google Cloud Platform.

A colpo d’occhio, ogni fornitore adotta un approccio simile alle VM, che costituiscono una parte fondamentale di qualsiasi ambiente cloud, e gestirà quasi ogni tipo di carico di lavoro dei clienti che vi possa venire in mente.

I giganti del cloud utilizzano diverse convenzioni nella denominazione delle macchine virtuali. Sono note come macchine virtuali Azure su Microsoft Azure e Compute Engine su Google Cloud Platform. Entrambi i provider utilizzano anche terminologia e concetti di alto livello diversi.

Per garantire chiarezza nel confronto, Google ha mappato le differenziazioni per Azure e Compute Engine, che potete vedere nella tabella sottostante:

Feature Azure Compute Engine
Virtual machines Virtual machines Virtual machine instances
Images Image (both boot-disk-only and full machine) Image (boot-disk-only)
Custom images Generalized Azure VMs Custom images
VM templates Resource Manager templates Instance templates
Automatic instance scaling Azure Autoscale Compute Engine autoscaler
Supported VM import formats VHD RAW
Deployment locality Regional (equivalent to Cloud Platform zones) Zonal
Preemptible VMs Yes Yes
Incremental snapshots Yes Yes

Mappatura della terminologia di alto livello tra Azure e Google Compute Engine

Caratteristiche delle VM

Nel provisioning delle VM in Compute Engine e Azure, scoprirete che le piattaforme offrono molte delle stesse caratteristiche. Potrete:

  • Implementare e terminare le istanze VM on-demand con autoscaling.
  • Installare una serie di sistemi operativi disponibili sulla vostra VM.
  • Usare le immagini del disco di avvio per creare istanze di VM.
  • Gestire le istanze di VM senza restrizioni.
  • Etichettate le vostre macchine virtuali per facilitarne l’identificazione.

Accesso alle VM

Per quel che riguarda l’accesso alle VM, ci sono alcune differenze fondamentali tra Google Cloud e Azure. Queste differenze dipendono dal tipo di macchina che si sta utilizzando.

Per le macchine Linux, ci sono differenze nell’accesso alle macchine basate su SSH. Compute Engine vi permette di creare una chiave SSH quando ne avete bisogno, anche se la vostra istanza di VM è già in esecuzione. La piattaforma supporta SSH anche dal browser, consentendo l’accesso diretto alle vostre VM attraverso un browser web, cosa che vi evita di memorizzare le chiavi sulla vostra macchina locale.

Con Azure, non c’è accesso SSH dal browser, ed è necessario includere la propria chiave se si desidera l’accesso basato su SSH.

Come per le macchine Windows, l’accesso è simile su tutte le piattaforme. Sia Compute Engine che Azure supportano l’accesso alle vostre macchine virtuali attraverso canali standard, tra cui Remote Desktop Protocol (RDP) e Windows Remote Management Service.

Tipi di VM

Sia Google che Microsoft offrono centinaia di tipi di macchine, che possono essere implementate in molteplici configurazioni. Potete scalare le vostre risorse VM per soddisfare la domanda, aumentando il numero di CPU e GB di RAM fino a specifiche di fascia alta. Questi attualmente i valori massimi:

  • Le VM di Google Compute Engine scalano fino a 416 vCPUs e 11.776 GB di RAM.
  • Le VM di Microsoft Azure VMs scalano fino a 416 vCPUs e 11.400 GB di RAM.

Entrambe le piattaforme hanno la stessa categorizzazione dei tipi di macchine per aiutarvi nella selezione delle risorse. A seconda delle vostre esigenze, potete scegliere i tipi di macchine tra le categorie shared core, general purpose, memory-optimized, compute-optimized, storage optimized, GPU e high-performance.

Abbiamo compilato la seguente tabella che elenca i tipi di macchine aggiornate per entrambi i servizi.

Machine Type Azure Compute Engine
Shared Core N/A f1-micro – g1-small
e2-micro – e2-medium
General Purpose A1 v2 – A8 v2
B1LS – B20MS
D2a v4 – D96a v4
D2as v4 – D96as v4
D2 v3 – D64 v3
D2s v3 – D64s v3
D1-5 v2 – D5 v2
DS1-5 v2 – DS5 v2
n1-standard-1 – n1-standard-96
n1-highmem-2 – n1-highmem-96
n1-highcpu-2 – n1-highcpu-96
n2-standard-2 – n2-standard-80
n2-highmem-2 – n2-highmem-80
n2-highcpu-2 – n2-highcpu-80
e2-standard-2 – e2-standard-16
e2-highmem-2 – e2-highmem-16
e2-highcpu-2 – e1-highcpu-16
Memory-optimized E2 v3 – E64 v 3
E2a v4 – E96 v4
E2as v4 – E96as v4
E2s v3 – E64s v3
D11 v2 – D15 v2
DS11 v2 – DS15 v2
G1 – G5
Gs1 – Gs5
M8ms – M128ms
M208s v2 – M416ms v2
S96 – S576m
m1-ultramem-40 – m1-ultramem-160
m2-ultramem-208 – m2-ultramem-416
Compute-optimized F2s v2 – F72s v2
F1 – F16F1s – F16s
c2-standard-4 – c2-standard-60
Storage-optimized L8s v2 – L80s v2
L4s – L32s
N/A
GPU NC6 – NC24
NC6 Promo – NC24r Promo
NC6s v2 – NC24s v2
NC6s v3 – NC24s v3
NV6 Promo – NV24 Promo
NV12s v3 – NV48s v3
ND6s – ND24s
ND40rs v2
NVIDIA® Tesla® T4 – NVIDIA® Tesla® K80
NVIDIA® Tesla® T4 Virtual Workstation – NVIDIA® Tesla® P100 Virtual Workstation
High performance H8 – H16mH8 Promo – H16mr Promo N/A
Custom VM resource configuration No Yes

Nota: Azure e Compute Engine aggiungono regolarmente nuovi tipi di VM. Per un elenco completo per ogni servizio, si veda Azure Linux Virtual Machines, Azure Windows Virtual Machines e Compute Engine Machine Types.

Networking

Google Cloud e Azure continuano a utilizzare ed espandere le proprie infrastrutture di rete, lavorando con i partner, per interconnettere i loro data center distribuiti a livello globale. Hanno piani di espansione ambiziosi e dispongono di servizi di rete all’avanguardia per offrire connettività ad alta velocità tra macchine virtuali, altri servizi cloud e server on-premises.

In questa sezione esploreremo i principali prodotti di networking offerti da Google e Microsoft, oltre a dare un rapido sguardo alla disponibilità e alla latenza.

Product Google Cloud Platform Microsoft Azure
CDN Google Cloud CDN Azure CDN
Dedicated Interconnection Cloud InterconnectCDN Interconnect ExpressRoute
DNS Cloud DNS Azure DNS
Load Balancing Cloud Load Balancing Azure Load Balancer
Virtual Networks Virtual Private Cloud Azure VNet
Tiers Network Service Tiers N/A

Un confronto tra prodotti equivalenti per il cloud networking di Google Cloud e Azure (origine tabella: Google)

Location

Google Cloud e Azure offrono ciascuno una rete globale di data center in diverse regioni, paesi e località. Ognuno dei due provider ha zone di disponibilità distinte che sono ottime per ridondanza, tolleranza agli errori e bassa latenza. Mentre Azure offre una gamma più ampia di regioni, Google Cloud ha un numero significativamente più alto di location.

Le location del network di Google Cloud sono attualmente disponibili in 37 regioni, 60+ zone e oltre 200 paesi, con nuove regioni aggiunte di recente come Seoul e Salt Lake City.

Google Cloud Regional Network
Google Cloud Regional Network

Le location del network di Microsoft Azure sono attualmente disponibili in una gamma più ampia di 58 regioni e 140 zone.

Microsoft Azure Regional Network
Microsoft Azure Regional Network

CDN

Sia Google che Azure offrono una soluzione simile ad un Content Delivery Network (CDN), aiutandovi a ridurre i tempi di caricamento, a risparmiare larghezza di banda e a velocizzare la reattività delle vostre applicazioni, siti web e servizi.

Denominate Google Cloud CDN e Azure CDN, ognuna delle due piattaforme offre una profonda integrazione con le rispettive piattaforme native, con registrazione e monitoraggio avanzati. Oltre ad una serie di soluzioni di sicurezza progettate per offrire resilienza contro gli attacchi DDoS (distributed denial of service).

Interconnessione Dedicata

In alcune situazioni, si può trovare che il vostro VPN on-premises-to-cloud non fornisce la velocità o la sicurezza necessaria per determinati carichi di lavoro. In questa situazione, potete rivolgervi ad Azure e Google per noleggiare una linea di rete ad alta velocità con capacità garantita. Entrambe le piattaforme offrono una serie di servizi:

Carrier Peering

Il Carrier Peering è una forma di interconnessione dedicata al provider di cloud attraverso un provider terzo, dal quale si noleggia una linea. L’offerta di Azure è ExpressRoute, mentre Google offre Cloud Interconnect.

Anche se ognuno dei due provider offre velocità di connessione fino a 100 Gbps, Express Route ha una scelta più ampia, con 102 provider rispetto ai 24 provider di Cloud Interconnect. ExpressRoute offre anche a noleggio una linea privata, mentre le linee Cloud Interconnect utilizzano reti pubbliche.

Peering Diretto

Il Direct Peering è un servizio attualmente offerto da Google ma non da Azure. Il servizio permette una connessione diretta tra la vostra rete aziendale e la rete edge di Google, senza intermediario. Vi collega direttamente ai servizi di Google e consente lo scambio di traffico cloud ad alta velocità – disponibile in più di 100 località e 33 paesi in tutto il mondo.

Peering del Content Delivery Network (CDN)

Google offre anche il peering del CDN, permettendovi di collegare direttamente le vostre risorse nel cloud e un fornitore di CDN utilizzando le posizioni edge del network di Google. Google lo supporta per diversi provider di CDN tramite il suo servizio CDN Interconnect. Anche in questo caso – ad oggi – Azure non offre un prodotto di Peering del CDN competitivo. Comunque, all’interno del suo servizio Azure CDN, supporta connessioni dedicate ai CDN di Akamai e Verizon.

DNS

Un servizio DNS converte i vostri nomi di dominio leggibili dall’uomo negli indirizzi IP che i server utilizzano per comunicare tra loro.

Sia Google Cloud che Azure offrono servizi DNS gestiti che scalano nel cloud – noti come Azure DNS e Cloud DNS. Quasi identici nelle caratteristiche, entrambi supportano i tipi di record DNS più comuni e servizi basati su anycast. Più di recente, Google ha ampliato la sua offerta di funzionalità per supportare il protocollo DNSSEC, una cosa che Azure DNS deve ancora adottare.

Bilanciamento del Carico

Google Cloud e Azure offrono entrembi servizi di bilanciamento del carico per aiutarvi a distribuire il traffico su più istanze. Il tutto con l’obiettivo di migliorare la disponibilità e la tolleranza agli errori. Diamo un’occhiata di alto livello ad alcuni dei modalità in cui forniscono questo servizio utilizzando diversi tipi di bilanciamento del carico:

Bilanciamento del Carico HTTP(S)

Azure e Google offrono il bilanciamento del carico layer 7, aiutandovi a distribuire le richieste dei clienti al layer delle applicazioni per ottenere un routing più sofisticato rispetto al bilanciamento del carico che può offrire il layer 4.

Bilanciamento del Carico TCP/UDP

Entrambe le piattaforme supportano anche il bilanciamento del carico layer 4, distribuendo le richieste dei clienti all’interno di una regione al livello di trasporto in rete.

Bilanciamento del Carico SSL

Entrambi i provider supportano anche il bilanciamento del carico SSL, offrendovi la crittografia e la decrittografia di tutti i dati trasferiti da o verso i vostri servizi.

Reti Virtuali

È possibile creare reti virtuali isolate e sicure sia su Azure che su Google Cloud. Entrambe le piattaforme offrono la possibilità di implementare più reti che possono essere ulteriormente segmentate in sottoreti più piccole. Le macchine virtuali distribuite in queste reti virtuali avranno la capacità di comunicare tra le sottoreti senza ulteriori configurazioni.

L’offerta di Azure è denominata Azure VNet ed è un’offerta regionale. Mentre l’offerta di Google si chiama Virtual Private Cloud (VPC) ed è una risorsa globale. Guardando da vicino le caratteristiche e le funzionalità, Google VPC offre alcune caratteristiche che mancano ad Azure. Come la rete condivisa, che permette agli amministratori di dare il permesso su più progetti in modo da utilizzare una singola rete virtuale condivisa e le risorse corrispondenti.

Livelli

La Google Cloud Platform offre Network Service Tiers come parte della sua offerta di prodotti, permettendovi di ottimizzare la vostra rete in termini di prestazioni e prezzo. Google è il primo grande provider di cloud pubblico a introdurre un’offerta di servizi di rete a più livelli. Ad oggi Microsoft Azure non offre un’opzione comparativa.

Tramite Google, è possibile selezionare tra un livello Premium e Standard. Scegliendo il livello Premium si ha accesso alla rete globale di Google ad alte prestazioni, a bassa latenza e ad alta affidabilità. Il servizio instrada il vostro traffico attraverso i percorsi più veloci con il minor numero di salti, per velocizzare i trasporti e migliorare la sicurezza. Si accede a servizi di rete aggiuntivi come il bilanciamento del carico globale e si è protetti da uno SLA globale.

Google-Cloud-Network-Premium-Tier
Google Cloud Platform Premium Tier

Se optate per il livello Standard, vi connetterete a una rete a prestazioni inferiori, paragonabile ad altri fornitori di cloud pubblici. I vostri servizi di rete, come il bilanciamento del carico, saranno regionali e non avrete uno SLA globale. Questa è per voi una scelta se dovete tener conto del costo e siete disposti a sacrificare le prestazioni.

Google-Cloud-Network-Standard-Tier
Google Cloud Platform Standard Tier

Per capire le differenze che questo comporta per il vostro servizio, potete controllare regolarmente le misurazioni delle prestazioni di Cedexis, che confrontano latenza e produttività. Come si può vedere dal grafico sottostante, il livello Premium offre attualmente quasi il 20% in meno di latenza rispetto al livello Standard.

Google Cloud Platform Networking Latency – Premium Tier vs Standard Tier
Google Cloud Platform Networking Latency – Premium Tier vs Standard Tier

Se si guarda al throughput, si vede anche che il livello Premium offre un aumento del 100% del throughput rispetto al livello Standard.

Google Cloud Platform Networking Throughput – Premium Tier vs Standard Tier
Google Cloud Platform Networking Throughput – Premium Tier vs Standard Tier

Comprendiamo l’importanza della velocità in servizio. Ecco perché qui da Kinsta utilizziamo il livello premium di Google Cloud Platform per tutti i nostri clienti. Per garantire tempi di carico fulminei, riducendo al minimo i salti di traceroute e diminuendo la distanza che i vostri dati devono percorrere.

Storage

Comprendere i diversi tipi di storage e di disco utilizzati dal vostro provider di cloud è di fondamentale importanza. Questi dispositivi avranno un impatto diretto sul throughput previsto (IO), sulle IOP massime per volume/istanza e sulla capacità di far esplodere la tenuta per brevi periodi – che hanno un’influenza significativa sulle prestazioni.

Nel confronto dello storage di Google Cloud con quello di Microsoft Azure, ci concentreremo sulle opzioni di archiviazione principali: lo storage a blocchi e lo storage a oggetti.

Storage a Blocchi

Lo storage a blocchi è essenzialmente un disco virtuale che gira su una macchina virtuale su cloud. Google Cloud offre uno storage a blocchi tramite dischi persistentistorage SSD e HDD – che possono essere collegati a istanze in esecuzione su Compute Engine o Google Kubernetes Engine.

Microsoft Azure fornisce la sua soluzione di archiviazione a blocchi sotto forma di blob di pagine, memorizzati su Azure VHD, che girano su una VM Azure.

A parte il metodo di memorizzazione dei dati, i dischi persistenti di Compute Engine e i dischi rigidi virtuali Azure (VHD) sono molto simili. Ciascuno di essi offre volumi di dischi collegati in rete e la possibilità di collegare dischi locali in caso di necessità.

Di seguito è riportato una panoramica dettagliato di come si distinguono i dischi persistenti di Compute Engine e i VHD di Azure nello storage a blocchi:

Block Storage Azure VHDs Compute Engine persistent disks
Volume types Standard Storage (HDD), Premium Storage (SSD) Standard persistent disk (HDD), SSD persistent disk
Management schemes Unmanaged disks, managed disks N/A (Google Cloud-managed at the project level)
Volume attachment Can be attached to only one instance at a time Read-write volumes: Can be attached to only one instance at a time
Read-only volumes: Can be attached to multiple instances
Maximum volume size 4 TiB 64 TB
Redundancy Yes Yes
Snapshotting Yes Yes
Disk encryption Encrypted by default Encrypted by default

Tabella di confronto delle funzioni di storage a blocchi su Azure VHD sui dischi persistenti di Google Compute Engine

La seguente tabella mostra il confronto tra i dischi collegati localmente di Compute Engine e quelli di Azure:

Block Storage Azure Compute Engine
Service name Local SSD Local SSD
Volume attachment Tied to instance type Can be attached to any non-shared-core instance
Attached volumes per instance Varies by instance type Up to 8
Storage capacity Varies by instance type 375 GB per volume
Live migration No Yes
Redundancy None None

Tabella di confronto delle caratteristiche dei dischi collegati localmente tra Compute Engine e Azure

Distributed Object Storage

Il Distributed Object Storage è un modo di memorizzare i dati come oggetti, detti anche blob. Ogni oggetto comprende i dati stessi, una quantità di metadati e una chiave che funge da identificatore univoco. L’archiviazione a oggetti può essere implementata a più livelli, compreso il livello del dispositivo, il livello del sistema e il livello dell’interfaccia.

L’offerta di storage distribuito di oggetti di Azure si chiama Azure Blob Storage, mentre Google Cloud offre Cloud Storage. Sono simili da diversi punti di vista, dato che utilizzano chiavi univoche per identificare gli oggetti e supportano informazioni di metadati che includono la dimensione dell’oggetto, la data dell’ultima modifica e il tipo di supporto. Entrambi permettono di modificare e aggiungere campi di metadati personalizzati e sono più comunemente usati per i tipi di dati che includono contenuti web e media statici.

Ogni piattaforma supporta funzionalità aggiuntive, tra cui la crittografia degli oggetti, la replica, il versioning, la gestione del ciclo di vita e le notifiche di modifica. Insieme a un accordo sul livello di servizio di uptime (SLA) e alle politiche in atto per accreditare l’utente nel caso in cui non soddisfino questi requisiti. Potete trovare le loro policy e le loro garanzie nell’Azure Storage SLA e nel Cloud Storage SLA.

Naturalmente ci sono anche differenze nelle modalità di erogazione dei servizi. La tabella sottostante fornisce uno sguardo di alto livello sulle caratteristiche e sulla terminologia comparativa di Azure Blob Storage e Google Cloud Storage:

Feature Azure Blob Storage Cloud Storage
Unit of deployment Container Bucket
Deployment identifier Account-level unique key Globally unique key
File system emulation Limited Limited
Object types Block blobs, append blobs, page blobs Objects
Object metadata Yes Yes
Object versioning Manual, per-object snapshotting Automatic versioning of all objects in a bucket (must be enabled)
Object lifecycle management Yes (through lifecycle rules or Azure Automation) Yes (native)
Object change notifications Yes (through Azure Event Grids) Yes (through Pub/Sub)
Service classes Redundancy levels: LRS, ZRS, GRS, RA-GRSTiers: Hot, Cool, Archive Standard, Nearline, Coldline, Archive
Deployment locality Zonal and regional Regional and multi-regional
Redundancy Yes Yes

Tabella di confronto delle caratteristiche dell’archiviazione a oggetti tra Azure Blob Storage e Google Cloud Storage

Sicurezza

Quando parliamo di sicurezza cloud, ci concentriamo sulle tecnologie, i controlli, i processi e le policy sottostanti che si combinano per proteggere i sistemi, i dati e l’infrastruttura basati sul cloud.

Microsoft e Google sono rinomati per il loro profondo impegno nel fornire i più alti livelli di sicurezza del cloud. Entrambi i provider continuano a portare avanti un modello di sicurezza con una storia di sviluppo che si estende per oltre un decennio.

Ad alto livello, offrono sicurezza cloud in tre modi:

  • Sicurezza della piattaforma cloud: con funzionalità di sicurezza integrate nell’infrastruttura della piattaforma cloud, fornendo protezione di default.
  • Sicurezza nella piattaforma cloud: con prodotti e servizi di sicurezza che possono essere configurati per proteggere le vostre applicazioni e i vostri dati all’interno della piattaforma.
  • Sicurezza ovunque: espandendo le capacità di sicurezza al di là della piattaforma cloud per proteggere le vostre risorse indipendentemente dalla posizione.

In questa sezione metteremo a confronto alcune delle caratteristiche chiave della sicurezza di Google Cloud con la sicurezza di Azure.

Conformità

Con il continuo aumento del controllo normativo delle informazioni da parte dei governi e dell’industria, la conformità della vostra piattaforma cloud è fondamentale. Sia Google che Azure implementano politiche e processi di sicurezza rigorosi che garantiscono il rispetto di alcuni dei più severi requisiti di conformità, tra cui CSA STAR, GDPR, HIPPA, PCI-DSS e una serie di standard ISO.

Ad oggi, la conformità di Azure è la più alta di qualsiasi altro provider di cloud, in grado di soddisfare oltre 90 standard di conformità in 50 regioni globali. Anche la conformità di Google è impressionante, in quanto soddisfa 45 standard di conformità.

Crittografia

La crittografia dei dati è un requisito fondamentale, indipendentemente dal fatto che si trovino nel cloud. La crittografia dei dati garantisce che – in caso di intercettazione – siano quasi impossibili da decifrare senza una chiave di decodifica.

All’interno della loro infrastruttura cloud, Azure e Google Cloud supportano la crittografia di default utilizzando AES a 256 bit. Offrono anche la possibilità di controllare le proprie chiavi di cifratura e di fornire la crittografia a riposo e in transito. Google si riferisce al suo servizio come servizio di Cloud Key Management Service, mentre Microsoft si riferisce al suo servizio Azure come Key Vault

Firewalls

I firewall forniscono la prima linea di difesa della rete per qualsiasi infrastruttura. Sia Google Cloud che Azure forniscono firewall all’avanguardia, offrendovi capacità di configurazione attraverso regole firewall in modo così da controllare chi ha accesso alla rete.

Azure offre ulteriori prodotti firewall-as-a-service, tra cui Azure Firewall, Azure Web Application Firewall e il nuovo Azure Firewall Manager, tutti nativi del cloud.

A Kinsta, comprendiamo l’importanza della sicurezza. Questa è integrata nella nostra architettura fin dalle fondamenta, basata sulla piattaforma Google Cloud per offrire un hosting WordPress sicuro per tutti i nostri clienti. Inoltre, Kinsta fornisce un altro livello di sicurezza che isola completamente ogni account e ogni sito WordPress all’interno di container Linux (LXC), e LXD per orchestrarli.

Architettura Kinsta
Architettura Kinsta

Identity Access Management (IAM)

Un sistema di Identity Access Management vi permetterà di controllare chi può accedere al vostro sistema, fermando i visitatori indesiderati alla porta d’ingresso.

Entrambi i provider offrono un sistema IAM integrato, Google ha il Cloud Identity and Access Management (IAM) e Microsoft ha Azure Active Directory. Entrambi combinano una gamma simile di caratteristiche e funzionalità che includono ruoli utente, politiche di accesso e autenticazione multi-fattore.

Vi offre, in questo modo, il controllo su chi ha accesso alle vostre applicazioni e ai vostri dati, a cosa possono accedere e cosa possono fare con i vostri dati.

Responsabilità Condivisa

La sicurezza nel cloud è una responsabilità condivisa. Un fattore chiave per mantenere la sicurezza nel cloud è la comprensione della suddivisione dei compiti relativi alla sicurezza tra utente e provider.

Sia Azure che Google Cloud Platform hanno chiari modelli di responsabilità condivisa che aiutano a capire chi fa cosa. Qui sotto potete vedere una rappresentazione visiva delle responsabilità condivise per i due provider:

Azure
Azure Cloud Platform Shared Responsibility Model
Azure Cloud Platform Shared Responsibility Model (origine: Microsoft)
Google Cloud Platform
Google Cloud Platform Shared Responsibility Model (ogirine immagine: Google)
Google Cloud Platform Shared Responsibility Model (ogirine immagine: Google)

Talento

Google e Microsoft investono molto nella continuazione del personale e nell’espansione dei loro reparti sicurezza. Entrambi i provider lavorano per attrarre e trattenere i migliori talenti nel settore della sicurezza informatica, garantendo la continua evoluzione e il miglioramento dei loro servizi di sicurezza cloud.

In termini di numeri, Microsoft è in vantaggio, impiegando più di 3500 esperti di sicurezza informatica, contro i 550 esperti di sicurezza informatica di Google. Entrambi sfruttano attivamente le competenze del più ampio mercato della sicurezza informatica attraverso i rispettivi programmi Azure e Google Vulnerability Reward. Offrono ricompense finanziarie fino a 100.000 dollari per la scoperta di eventuali falle nella sicurezza.

Supporto e Uptime

Supporto

Quando si implementa un servizio cloud, si può incorrere in situazioni in cui si ha bisogno di maggiore guida e supporto. Sia Google Cloud che Azure offrono un’ampia documentazione per istruirvi sulle specifiche tecniche. Insieme alla guida per configurare, distribuire e mantenere la loro gamma di servizi cloud.

Oltre a questo, entrambi i provider offrono anche piattaforme di supporto alla community che ospitano una vasta rete di utenti cloud ed esperti. Questi forum affrontano argomenti che si distribuiscono in tutorial, discussioni e incontri.

Di seguito sono riportati i link ai rispettivi portali di documentazione e di supporto alla community:

Alla fine, vi troverete in una situazione in cui avrete bisogno di una guida più approfondita ed esperta di natura immediata. In questa situazione, è meglio avere una soluzione di supporto ufficiale, direttamente dal fornitore di cloud.

Sia Azure che Google Cloud hanno a disposizione piani di supporto cloud. Leggere e comprendere i piani e le relative tariffe vi assicura di ottenere il servizio di cui avete bisogno, a un prezzo che potete permettervi.

Piani di Assistenza di Google Cloud
  • Google Cloud offre piani di assistenza di due tipi: supporto basato sui ruoli e supporto premium.
  • L’assistenza basata sui ruoli ha tre livelli, Base, Sviluppo e Produzione, che vanno dal piano gratuito al piano da 250 dollari al mese per utente.
    • Ogni incremento di livello offre tipi aggiuntivi di assistenza, tempi di risposta più rapidi, un maggior numero di canali di comunicazione, maggiore disponibilità e opzioni per l’escalation dei problemi.
    • È possibile combinare piani di assistenza basati sui ruoli di sviluppo e produzione.
  • L’assistenza premium è il più alto livello di supporto con un prezzo che può arrivare fino a 150.000 dollari all’anno e include un costo aggiuntivo al 4% della spesa GCP/G-Suite a seconda dei servizi utilizzati.
    • L’assistenza Premium offre tempi di risposta di 15 minuti, un account manager dedicato, formazione, anteprime dei nuovi prodotti e molto altro.
    • Il supporto è completamente personalizzabile – è possibile stimare i costi utilizzando il Google Cloud Platform Pricing Calculator.
  • Google Cloud offre anche opzioni di supporto legacy, che comprendono piani di supporto Bronze, Silver, Gold e Platinum – saranno ritirati a breve.
Piani di Supporto Azure
  • Sono disponibili 5 piani di supporto Azure – Basic, Developer, Standard, Professional Direct e Premier.
  • I piani di supporto Basic, Developer e Standard sono direttamente paragonabili ai piani di assistenza basati sui ruoli di Google Cloud, con prezzi più convenienti che vanno dai 100 dollari al mese per utente.
    • Ogni aumento di livello aggiunge ulteriori livelli di supporto, tra cui più tipi di supporto, più canali di comunicazione, tempi di risposta più rapidi e supporto generale dell’architettura.
  • Il supporto Professional Direct si posiziona tra il supporto basato sul ruolo e il supporto Premier, con un prezzo di $1000/mese per utente.
    • Si rivolge ad aziende che hanno una dipendenza critica da Azure.
    • Il supporto è un passo sopra lo standard – con tempi di risposta inferiori a 1 ora, supporto per l’architettura, supporto alle operazioni, formazione e un account manager dedicato.
  • Il supporto Premier è il più alto livello di supporto – dovrete contattare Microsoft per conoscere i prezzi.
    • Si rivolge alle aziende che dipendono da Azure attraverso molteplici prodotti.
    • Il supporto offre tempi di risposta di 15 minuti, architettura personalizzabile e supporto operativo, formazione on-demand, un Account Manager tecnico designato e supporto di lancio.

Il supporto di esperti di prima classe è strategoco per qualsiasi servizio.

Ecco perché l’intero team di supporto di Kinsta è composto da ingegneri WordPress e Linux altamente qualificati. Avrete accesso ad esperti che sono contributor attivi al core di WordPress, a progetti open source e anche allo sviluppo di plugin. Avrete lo stesso livello di supporto premium, che siate una PMI o un’azienda Fortune 500. Il nostro servizio di supporto non è secondo a nessuno.

Uptime

Mantenere l’operatività del vostro sito web e dei vostri servizi è fondamentale per il vostro business. Eventuali interruzioni avranno un impatto negativo sulla produttività della vostra azienda, il personale non potrà accedere ai sistemi chiave e i clienti non potranno effettuare acquisti attraverso il vostro sito web.

Entro i loro termini, gli SLA di Google Cloud e Azure per i prodotti core forniscono un uptime mensile del 99,99% – come il calcolo e lo storage. Naturalmente, nessun provider è perfetto e quindi si verificheranno tempi di inattività.

Per tenere traccia dello stato del servizio – critico in caso di interruzione – è possibile controllare le prestazioni correnti di entrambi i provider di cloud tramite le seguenti dashboard:

Se siete interessati a tracciare gli incidenti passati, comprese le loro cause e la loro durata, entrambi i provider offrono una cronologia dello stato dell’incidente:

Detto questo, entrambi i provider hanno prestazioni esemplari e quindi la probabilità di interruzioni è minima. Grazie alla presenza globale delle reti di Google Cloud e Azure in centinaia di regioni e località diverse, entrambi i provider offrono una solida soluzione di failover anche in caso di interruzioni diffuse.

Fatturazione e Prezzi

Quando si guarda ai provider di cloud, il prezzo è uno degli aspetti più difficili da comparare. Ci sono così tante variabili e ogni provider ha un approccio unico al prezzo e alla fatturazione.

Di seguito sono riportate solo alcune variabili che influenzeranno i costi del cloud, rendendo il confronto diretto tra i provider una vera e propria sfida:

  • Macchine virtuali – numero di istanze, numero di CPU, GB di Ram richiesti, sistema operativo.
  • Dischi di archiviazione – tipo di dati, dimensioni di archiviazione, requisiti di ridondanza.
  • Modello di iscrizione – acquisto per secondo, minuto, ora, giorno, mese o anno.
  • Modello di pagamento – si opta per la modalità di pagamento a consumo, casi riservati o con contratto a lungo termine.
  • Posizione – dove si trova il vostro data center.

Per complicare ulteriormente la sfida, molti provider di cloud non hanno un modo semplice per calcolare i costi. Google Cloud e Azure non fanno eccezione.

Per aiutarvi, vi forniremo alcuni strumenti, informazioni e aiuto, in modo che possiate iniziare a confrontare i prezzi di Google Cloud vs Azure in modo preciso.

Confronto dei Prezzi di Google Cloud vs Azure

Come si può vedere dalle pagine dei prodotti Google Cloud e Azure, ci sono centinaia di servizi diversi tra cui scegliere. Per ogni prodotto c’è una specifica panoramica e sezioni dei prezzi, così è possibile perdere rapidamente traccia dei potenziali costi, anche quando si abbinano solo poche risorse di calcolo e di archiviazione.

Per fortuna, entrambi i provider offrono un calcolatore dei prezzi. Quindi, a condizione di conoscere le risorse cloud di cui avete bisogno, potete fare il primo passo per costruire una stima comparabile dei prezzi:

Sul web sono disponibili anche diversi strumenti gratuiti di confronto che possono offrirvi una panoramica di alto livello sui costi. Cloudarado è uno di questi strumenti. Inserendo alcuni requisiti di base delle risorse cloud, questo inizierà a fornire alcuni confronti sui costi.

Come esempio, abbiamo scelto una singola istanza di VM che esegue un sistema operativo Linux, alimentata da 16CPUs e 32 GB di RAM, e 2 TB di memoria. Questo ci ha dato la stima immediata dei costi riportata di seguito:

Provider cloud Offerta Cloud Hosting Prezzo al Mese
Google Cloud Custom Machine 32 GB RAM / 16x CPUs2 TB disk $ 421
Microsoft Azure D16 v3 Machine 64 GB RAM / 16x vCPUs400 GB + 1.61 TB disk $ 627

Anche se questi strumenti di confronto gratuiti possono essere utili per ottenere un rapido preventivo dei costi, per ottenere una comprensione accurata dei vostri costi potenziali dovrete andare più in profondità, fin nei dettagli, con i calcolatori di Google Cloud e Azure.

Quindi, andiamo un po’ più a fondo e confrontiamo più da vicino i prezzi delle piattaforme. Ci concentreremo in particolare sui costi di calcolo di Google Compute Engine e Azure VMs, in quanto le risorse di calcolo ammontano in genere a due terzi della spesa totale per il cloud. Esse costituiscono anche la base per la maggior parte degli altri servizi.

Ipotesi di Confronto Prezzi Cloud

Per confrontare mele con mele, abbiamo mantenuto la stessa regione, le stesse CPU e lo stesso sistema operativo per Azure VMs e Compute Engine:

  • Regione: US East- North Virginia (Google – us-east4, Azure – east-us).
  • Sistema Operativo: Linux – Free (CentOS).
  • vCPU/Core: 4.

Abbiamo scelto istanze con RAM comparabile e 4 CPU, tra i tipi di istanze/VM:

  • Scopo generale.
  • Ottimizzato per il calcolo.
  • Ottimizzato per la memoria.
  • Istanze GPU/VM.

Di seguito è riportata una tabella contenente le istanze scelte per il confronto:

Tipo di Instanza Azure VM Azure RAM
(GiB)
Compute Engine Google RAM
(GiB)
General Purpose B4MS 16 n1-standard-4 15
Compute Optimized F4 8 c2-standard-4 16
Memory Optimized E4 v3 16 n1-highmem-4 26
GPU NC6 56 NVIDIA® Tesla® T4 64
Pagamento a Consumo

Sia Google Cloud che Azure offrono modelli di pagamento a consumo. Anche se questo modello di prezzo offre flessibilità nel controllo della spesa, ha un costo: il pagamento a consumo ha il prezzo orario maggiore.

Tipo di Instanza Azure VM Azure Price
(per hour)
Compute Engine Google Price
(per hour)
General Purpose B4MS $0.166 n1-standard-4 $0.150
Compute Optimized F4 $0.199 c2-standard-4 $0.167
Memory Optimized E4 v3 $0.252 n1-highmem-4 $0.166
GPU NC6 $0.9 NVIDIA® Tesla® T4 $1.40

Tabella che mostra le tariffe orarie del pagamento a consumo di Compute Engine e Azure

Come si può vedere dalla tabella qui sopra, Google Compute Engine ha il prezzo più basso per i tipi di macchine General Purpose, Compute Optimized e Memory Optimized rispetto alle sue controparti di Azure.

Ciò è dovuto alle differenze nei metodi di fatturazione. Azure offre una tariffa forfettaria solo per i pagamenti a consumo, Google applica Sconti per l’uso prolungato, che vengono aggiunti automaticamente una volta superata una certa soglia. L’importo dello sconto aumenta con l’utilizzo dei servizi, con un risparmio che parte dal 15% e arriva fino al 60%. Senza questo metodo di sconto, Google Compute Engine sarebbe in realtà più costoso in termini di costo orario.

È interessante notare che Google Cloud offre anche uno sconto ancora più elevato con le Preemptible Virtual Machines. Se siete aperti all’idea che Compute Engine termini le vostre istanze nel caso in cui siano necessarie per risorse alternative, potete ottenere un risparmio ancora maggiore. Un rapido sguardo al processore n1-standard-4 ha mostrato un calo del 75% del prezzo da $0.15/ora a $0.04/ora optando per un tipo di macchina di questo tipo. È importante notare che i tipi di macchina preemptible sono disponibili solo come parte del modello di pagamento a consumo di Google Cloud.

Guardando alle istanze delle GPU, Azure ha qui il vantaggio di un prezzo delle GPU significativamente più basso, grazie ai suoi processori nativi. Google Cloud utilizza la piattaforma di terze parti NVIDIA per la propria offerta di GPU, aumentando significativamente il prezzo anche quando vengono applicati sconti per l’utilizzo prolungato.

Sconti per Committed Use vs Istanze Riservate

Se siete seriamente intenzionati a implementare il cloud e volete impegnarvi a lungo termine in anticipo, potete ottenere risparmi significativi rispetto a un modello a consumo. Sia Google Cloud che Azure supportano modelli di prezzo a lungo termine, premiando gli impegni iniziali di 1 o 3 anni.

Il modello di abbonamento a lungo termine di Google Cloud, denominato Committed Use, promette risparmi fino al 75%. Mentre l’equivalente di Azure delle Istanze Riservate, promette risparmi altrettanto impressionanti, fino all’80%.

Come per tutto ciò che riguarda il cloud, ci sono diverse variabili che influenzano il livello di sconto. Una rapida analisi dei calcolatori dei prezzi rivelerà che i tipi di istanza, la posizione e il sistema operativo sono solo alcune delle variabili che influenzeranno il risparmio sul prezzo. Senza dubbio, ce ne sono molte altre, quindi siate diligenti nell’analisi e nell’applicazione di queste variabili.

Impegno di 1 anno

Tenendo questo in considerazione, vediamo ora come l’impegno su Committed Use e Reserved Instances ha influenzato il confronto dei prezzi tra i due giganti del cloud.

Tipo di Instanza Azure VM Azure Price
(per hour)
Compute Engine Google Price
(per hour)
General Purpose B4MS $0.0974 n1-standard-4 $0.1280
Compute Optimized F4 $0.1248 c2-standard-4 $0.1407
Memory Optimized E4 v3 $0.1564 n1-highmem-4 $0.1594
GPU NC6 $0.5733 NVIDIA® Tesla® T4 $0.88

Tabella che mostra le tariffe orarie per 1 anno di Committed Use di Compute Engine rispetto a 1 anno di Reserved Instance di Azure

Sorprendentemente, offrendo Azure sconti fino al 40% per un anno di Reserved Instance, l’equilibrio si è spostato. Le Azure VM sono diventate un’opzione più economica in tutte e quattro le categorie di macchine di tipo General Purpose, Compute Optimized, Memory Optimized e GPU. In questo scenario, Google Compute Engine si è rivelato fino al 30% più costoso.

Impegno Triennale

Per completare il confronto, vediamo se un impegno di 3 anni su Committed Use e Reserved Instances ha un ulteriore effetto sul confronto dei prezzi tra le due piattaforme:

Tipo di Instanza Azure VM Azure Price
(per hour)
Compute Engine Google Price
(per hour)
General Purpose B4MS $0.0626 n1-standard-4 $0.0914
Compute Optimized F4 $0.0786 c2-standard-4 $0.094
Memory Optimized E4 v3 $0.1 n1-highmem-4 $0.1239
GPU NC6 $0.3995 NVIDIA® Tesla® T4 $0.64

Tabella che mostra le tariffe orarie per 3 anni di utilizzo di Committed Use di Compute Engine rispetto a 3 anni di Reserved Instance di Azure (a gennaio 2020)

Con un impegno di 3 anni con Reserved Instance non c’è stato alcun cambiamento rispetto all’impegno di 1 anno nel confronto tra i due provider. Azure continua a offrire livelli di sconto più alti del 62%, contro il 39% di Google, rispetto al suo equivalente modello a consumo, facendo sì che Compute Engine rimanga più costoso in tutte e quattro le categorie di macchine di tipo General Purpose, Compute Optimized, Memory Optimized e GPU.

In questo scenario di impegno triennale, le macchine di Google sono state fino al 46% più costose delle loro omologhe di Azure.

Prove Gratuite

Nel caso in cui siate appena agli inizi, non siate pronti a impegnarvi o non abbiate bisogno di risorse significative, entrambi i provider di cloud offrono un livello gratuito con prove su una serie di prodotti e servizi. Il Google Cloud Platform Free Tier è composto da due componenti:

  • Una prova gratuita di 12 mesi con accesso a qualsiasi servizio Google Cloud e 300 dollari di credito, che devono essere spesi entro i 12 mesi di prova
  • Accesso alle comuni risorse di Google Cloud sempre gratuite, con una politica di utilizzo limitata

Non sorprende che sia prevista una serie di requisiti di idoneità per il livello gratuito, come il fatto di non essere stato cliente pagante o di aver precedentemente completato una prova gratuita.

Se siete qualificati, otterrete l’accesso ‘sempre gratuito’ a 18 prodotti core di Google Cloud che spaziano dal calcolo, al database, allo storage, all’analisi dei dati, agli strumenti di gestione e sviluppo, all’intelligenza artificiale, all’apprendimento automatico e ai servizi di sicurezza.

Di seguito sono riportati alcuni dei prodotti chiave con le loro restrizioni di servizio:

  • 1 istanza F1-micro VM con un HDD da 30 GB al mese – disponibile solo nella regione degli Stati Uniti.
  • 5 GB di cloud storage – con 5.000 operazioni di Classe A e 50.000 operazioni di Classe B al mese.
  • 1 database di documenti NoSQL con 1 GB di memoria – 50.000 letture, 20.000 scritture, 20.000 cancellazioni al giorno.
  • 28 ore al giorno di App Engine.

La Prova Gratuita di Azure adotta un approccio simile con due componenti, ci sono però alcune differenze fondamentali:

  • Una prova gratuita di 12 mesi di alcuni servizi Azure con uso limitato e 200 dollari di credito che devono essere spesi nei primi 30 giorni.
  • L’accesso alle risorse comuni di Azure è sempre gratuito e soggetto a una politica di utilizzo limitata.

Come con Google Cloud, ci sono una serie di restrizioni all’idoneità che è necessario rispettare prima di poter essere ritenuti idonei per il livello gratuito.

Se vi qualificate per l’account gratuito di Azure, a differenza di Google Cloud, dove puoi provare qualsiasi servizio per 12 mesi, avrete accesso solo a 20 servizi Azure. Questi includono prodotti chiave come Linux e Windows VMs, Managed Disks, File e Blob Storage e Database SQL. Questi servizi saranno disponibili con un utilizzo limitato che potrete estendere con i 200 dollari di credito gratuito.

Potrete anche sbloccare per sempre l’accesso gratuito ad altri 25+ prodotti Azure, che includono computer, database, networking, identità, sicurezza, strumenti per sviluppatori, analisi, gestione e governance, AI e machine learning e servizi container.

Di seguito sono riportati alcuni di questi prodotti di base:

  • Azure App Service per 10 applicazioni web, mobile o API con 1 GB di memoria.
  • Azure Active Directory per la gestione delle identità – supporta il single sign-on (SSO) per 10 app per utente.
  • 5 utenti gratuiti su Azure DevOps.
  • Accesso gratuito ai laboratori DevTest per creare ambienti di test delle applicazioni veloci, semplici e snelli.

Per quanto riguarda il livello gratuito, Google Cloud è in vantaggio su Azure a lungo termine. Google Cloud offre gli elementi chiave per il deployment nel cloud – istanze di VM e storage – come parte della sua offerta “sempre gratuita”. Anche se Azure offre inizialmente le istanze e lo storage delle macchine virtuali, questi servizi scadono dopo 12 mesi.

Google Cloud è Più Economico di Azure?

Anche dopo aver effettuato ricerche su più prodotti, servizi e modelli di prezzo di ogni fornitore di cloud, sul fatto che Google Cloud sia più economico di Azure non c’è una risposta definitiva.

La vera risposta è che dipende. Dipende dalle tante variabili che abbiamo toccato in questo articolo. Quale prodotto state guardando, i requisiti di risorse di quel prodotto, da quale data center gestirete il servizio, se siete disposti a impegnarvi in anticipo per servizi a lungo termine, e molti altri elementi sottili che dobbiamo ancora scoprire.

Avete già visto nel nostro confronto tra i prezzi dei servizi di calcolo di Google Cloud e Azure quanto la struttura dei prezzi possa essere mutevole. In un modello pay-as-you-go, le istanze di VM nel Google Compute Engine possono essere configurate per sbloccare sconti che le rendono il 75% più economiche rispetto ad Azure VM.

Eppure, passando a un impegno iniziale di 3 anni, il pendolo del prezzo oscillerà e Azure VM diventerà fino al 30% più economico rispetto alle istanze di Compute Engine.

In definitiva, la risposta se Google Cloud è più economico di Azure dipende da voi. I requisiti cloud unici della vostra azienda stabiliranno quale sia il provider di cloud più economico per la vostra azienda. Vi lascio anche con un’ultima domanda: più economico significa anche migliore?

Riepilogo

Nel confrontare questi due giganti del cloud, abbiamo cercato la stessa risposta di molte altre ricerche: qual è meglio tra Google Cloud e Azure?

Avendo effettuato un’approfondita indagine e compilato la nostra ricerca, la risposta sincera è che non lo sappiamo ancora. Entrambi i provider offrono un’incredibile gamma di prodotti e servizi di alta qualità, ciascuno con una lunga lista di pro che superano di gran lunga i contro.

Qui da Kinsta, abbiamo un debole per Google Cloud. Per questo lo utilizziamo per le nostre soluzioni di hosting di applicazioni, hosting di database e hosting WordPress gestito. Google Cloud continua a migliorare la sua piattaforma all’avanguardia. La loro offerta cresce e si evolve e al contempo pianificano nuove location per i data center per l’anno a venire.

La crescita della popolarità e del successo di Google si riflette nel raddoppio del suo tasso annuale di ricavi da cloud, e nel sottrarre quote di mercato ad Azure e quote di mercato ad AWS. Se vi interessa la velocità e il prezzo, la Google Cloud Platform è sicuramente una delle opzioni cui dovreste dare un’occhiata.

Anche Azure ha fatto grandi passi avanti negli ultimi anni. Un risultato, questo, del CEO di Microsoft, Satya Nadella, che ha spostato l’azienda verso una strategia “cloud first”, “mobile first”. Come Google, Microsoft continua a pianificare un’impressionante espansione dei data center e sta investendo pesantemente nel miglioramento della sua infrastruttura di rete.

La conformità, la ridondanza e le capacità di disponibilità di Azure ne fanno una piattaforma estremamente interessante. E la piattaforma ha visto una crescita impressionante del 60% nell’ultimo anno, probabilmente destinata a continuare.

Ma stiamo ancora grattando solo la superficie. In una prospettiva più ampia, la costante concorrenza tra i principali fornitori di cloud può solo essere una buona cosa. Dato che cercano di conquistare quote di mercato l’uno dall’altro, coglieremo i vantaggi di prodotti e servizi nuovi e migliorati, di una più ampia disponibilità e di prezzi più bassi. Speriamo che possa continuare a lungo.

C’è un provider di cloud computing che preferite rispetto ad un altro? Scriveteci le vostre considerazioni nei commenti qui sotto.

Edward Jones

Edward Jones is a technology writer with 8 years of industry experience. He has published over 300 articles with major publications that include Microsoft, IBM, and Entrepreneur.