Gli aggiornamenti del core di WordPresscon password forti e plugin di sicurezza affidabili sono molto utili per proteggere il sito, ma non sempre sono sufficienti. Possono sempre sorgere vulnerabilità, soprattutto quando il sito diventa più grande o gestisce dati sensibili. E quando gli attacchi sono particolarmente sofisticati, la checklist della sicurezza standard può essere insufficiente.
Ecco perché gli sviluppatori esperti a volte vanno oltre gli strumenti predefiniti per implementare misure di sicurezza personalizzate in base alle loro esigenze. Ce n’è bisogno soprattutto se:
- si gestisce un negozio di e-commerce, un portale per i clienti o un sito ad iscrizione con dati sensibili;
- si devono soddisfare requisiti di conformità come SOC 2, HIPAA o ISO 27001;
- si gestisce un sito ad alto traffico o mission-critical che ha bisogno di più di quanto possano offrire i plugin generici.
Ma personalizzare non significa partire da zero. In molti casi, il provider di hosting copre già molti aspetti della sicurezza. Ad esempio, Kinsta dispone di protezioni come il firewall avanzato di Cloudflare, il blocco in base alla geolocalizzazione degli IP, il rilevamento automatico del malware e il monitoraggio dell’attività in tempo reale. Queste misure riguardano molti dei controlli che di cui di solito gli sviluppatori devono gestire manualmente, in modo sicuro e affidabile.
In questo articolo spieghiamo come estendere la sicurezza di WordPress e dove ha più senso affidarsi alle protezioni integrate.
Creare plugin di sicurezza WordPress personalizzati
A volte anche i migliori plugin non sono in grado di fornire ciò di cui si ha bisogno. Magari si lavora in un settore regolamentato, si gestisce un sito ad alto rischio o semplicemente si sta cercando di risolvere un problema molto specifico.
In questi casi, creare un plugin di sicurezza per WordPress personalizzato potrebbe sembrare la mossa giusta, e può esserlo se lo si affronta con attenzione.
Quando costruire il plugin
Iniziamo con i casi d’uso sicuri. Scrivere un plugin personalizzato può avere senso nei seguenti casi.
- Si ha bisogno di una funzionalità che nessun plugin esistente offre. Ad esempio, registrare l’attività dell’amministratore in un database personalizzato o sincronizzare i tentativi di accesso con un sistema di monitoraggio esterno.
- Si hanno competenze interne in materia di sicurezza. Se qualcuno del team ha esperienza nelle prassi di sviluppo sicuro e sa come verificare le vulnerabilità.
- Si sta operando secondo rigidi standard di conformità. I settori regolamentati hanno spesso bisogno di un maggiore controllo sulle modalità di registrazione e gestione degli eventi di sicurezza, il che può richiedere lo sviluppo di un plugin personalizzato.
In questi casi, un plugin ben progettato può offrire il controllo di cui si ha bisogno senza appesantire l’attività.
Cosa non costruire
Detto questo, ci sono alcune cose che non bisognerebbe mai provare a costruire da zero. Personalizzare la sicurezza è rischioso e spesso un errore produce altre vulnerabilità.
- Non reinventare l’autenticazione. Meglio evitare di creare meccanismi di login o di verifica degli utenti.
- Non tentare di creare una crittografia o la logica dei token. Si tratta di operazioni incredibilmente complesse che è meglio lasciare a librerie e servizi collaudati.
- Non cercare di sostituire plugin come Wordfence o Jetpack Protect. Questi strumenti vengono mantenuti, testati e controllati attivamente ed è altamente improbabile che una versione personalizzata sia all’altezza.
In breve, personalizzato non significa migliore, soprattutto se non è sicuro.
Casi d’uso più sicuri per i plugin personalizzati
Se si decide di seguire la strada dei plugin personalizzati, meglio iniziare in piccolo e limitarsi alle attività più facili da implementare in modo sicuro:
- Consentire l’inserimento nella lista o bloccare indirizzi IP specifici
- Blocco o registrazione di stringhe di user-agent sospette
- Attivazione di avvisi quando vengono modificate le impostazioni del pannello di amministrazione o i ruoli degli utenti
Anche in questo caso, è bene assicurarsi che il codice venga rivisto da un esperto di sicurezza o almeno testato prima in un ambiente di staging.
Se si è scelto l’hosting di Kinsta, molte di queste protezioni sono già assicurate. Funzioni integrate come la scansione del malware, la mitigazione degli attacchi DDoS e la messa in sicurezza del login riducono la necessità di molte soluzioni personalizzate.

Mettere in sicurezza .htaccess o la configurazione di Nginx
Oltre ai plugin e alle protezioni a livello di hosting, la configurazione del server web gioca un ruolo fondamentale nel mantenere sicuro un sito WordPress. Che sia un server Apache con un file .htaccess
o Nginx con regole di blocco del server, le giuste modifiche alla configurazione aiutano a bloccare i vettori di attacco più comuni.
Ecco alcune soluzioni semplici ed efficaci per rendere più sicura la configurazione.
Utilizzare intestazioni HTTP di sicurezza
Applicando le best practice sulle intestazioni di sicurezza, i browser possono prevenire una serie di attacchi. Si dovrà valutare l’aggiunta dei seguenti header:
- Content-Security-Policy: controlla le fonti di contenuto (come script e immagini) da caricate, riducendo il rischio di attacchi XSS.
- Strict-Transport-Security: forza i browser a utilizzare sempre HTTPS, garantendo connessioni sicure.
- X-Frame-Options: impedisce che il sito venga incorporato in iframes su altri domini, il che aiuta a bloccare il clickjacking.
- X-Content-Type-Options: impedisce ai browser di cercare di indovinare il tipo di contenuto, il che può prevenire alcuni attacchi basati sulla confusione dei tipi MIME.
Se si usa Apache, è possibile impostare queste opzioni nel file .htaccess
. Se il sito è ospitato su Kinsta (che utilizza Nginx), sarà necessario contattare il supporto per configurare le intestazioni personalizzate a livello di server.
Limitare l’accesso ai file sensibili
Un altro passo fondamentale è limitare l’accesso pubblico ai file e alle directory importanti del sistema:
- Bloccare l’accesso diretto a wp-config.php,
.htaccess
e ad altri file di configurazione del server. - Impedire l’esecuzione dei file PHP nella cartella /wp-content/uploads/. Questo impedisce agli hacker di caricare ed eseguire script dannosi.
- Nascondere gli indici delle directory in modo che gli aggressori non possano sfogliare la struttura dei file.
Queste semplici regole possono eliminare silenziosamente intere categorie di attacchi prima ancora che raggiungano il tema o i plugin.
Limitare i metodi di richiesta HTTP
Infine, è possibile migliorare la sicurezza bloccando i metodi HTTP non necessari su cui WordPress non fa affidamento:
- Rifiutare TRACE, DELETE, OPTIONS e altri, a meno che non siano necessari.
- Consentire solo GET, POST e HEAD per la maggior parte degli ambienti WordPress.
In questo modo si riduce la superficie di attacco esposta dal server e si mantengono le cose semplici.
Integrare servizi di sicurezza di terze parti
Anche con una configurazione sicura di WordPress, strumenti di terze parti come Sucuri e Cloudflare possono aggiungere un ulteriore livello di protezione, soprattutto per bloccare i bot, monitorare il traffico e rilevare il malware.
Sucuri agisce come firewall esterno e scanner di malware, bloccando le minacce prima che raggiungano il server.
Cloudflare, che è integrato nell’hosting di Kinsta, offre protezione DDoS, filtro dei bot e aumento delle prestazioni.
Questi strumenti sono ampiamente utilizzati e ben documentati, il che li rende più sicuri rispetto alla creazione da zero di integrazioni personalizzate. Ciò non significa che non si debba fare attenzione. Ecco alcuni consigli per integrare questi strumenti in modo sicuro:
- Usare plugin verificati o API ufficiali, quando disponibili. In questo modo l’integrazione rimane modulare, curata e più facile da aggiornare.
- Evitare di modificare i file del core di WordPress o di iniettare JavaScript grezzo nei template. Queste tecniche possono aprire nuove vulnerabilità e rendere rischiosi gli aggiornamenti in futuro.
- Fare prima dei test in un ambiente di staging per assicurarsi che nulla interferisca con la cache, le prestazioni o altre funzioni essenziali.
Monitorare e avvisare in caso di attività sospette
Una buona sicurezza non consiste solo nel bloccare le minacce, ma anche nell’individuarle per tempo. Il monitoraggio aiuta a individuare problemi come:
- Tentativi di accesso falliti: un picco inaspettato di tentativi di accesso potrebbe essere un segnale che qualcuno sta cercando di entrare con la forza bruta.
- Modifiche non autorizzate ai file: se i file del core o i plugin vengono modificati senza un aggiornamento o un push, questo è un segnale di allarme e deve essere indagato immediatamente.
- Creazione di un nuovo account da amministratore: un nuovo account di amministrazione creato all’improvviso, soprattutto se non è stato creato da qualcuno del team, merita un’attenzione particolare.
Si può utilizzare WP-Cron o gli endpoint delle API REST per impostare script leggeri che controllino regolarmente questi eventi.
Nelle configurazioni più avanzate, gli strumenti di aggregazione dei log possono aiutare a tracciare e analizzare gli schemi su più siti o nel tempo.
Strumenti come Loggly, Datadog e New Relic sono soluzioni molto utilizzate per aggregare i log dei server, tracciare il comportamento degli utenti e inviare avvisi quando c’è qualcosa che non va.
Esistono anche plugin di registrazione specifici per WordPress, ma tendono ad avere una portata limitata o a pesare sulle prestazioni. WP Activity Log è un’opzione molto diffusa.

Una volta raccolti i dati corretti, si possono impostare delle notifiche via e-mail o SMS in modo da essere avvisati immediatamente quando succede qualcosa di grave. Per evitare che gli avvisi si accumulino, si possono imposta delle soglie rilevanti, come ad esempio 10 tentativi di accesso falliti dallo stesso IP in meno di un minuto, e non un qualsiasi accesso fallito.
Per i clienti di Kinsta, molte di queste cose sono già incluse nel servizio. La piattaforma di Kinsta monitora il sito per verificare l’attività, il malware e i problemi di performance 24/7.
Utilizzare il blocco degli IP personalizzato e la limitazione della velocità
Una volta implementato il monitoraggio, il passo successivo è sapere come reagire. Uno dei modi più efficaci per proteggere in modo proattivo il sito è stabilire dei limiti a chi può accedervi e con quale frequenza. Il blocco degli IP e la limitazione del tasso di accesso sono di grande aiuto.
Queste soluzioni non sono solo per i siti ad alto traffico o per gli utenti esperti. Anche i siti di piccole dimensioni possono trarre vantaggio da un filtro mirato.
Il blocco personalizzato degli IP aiuta a ridurre i rischi bloccando i malintenzionati prima che abbiano la possibilità di interagire con il sito. Questa strategia permette di bloccare gli indirizzi o gli intervalli di IP noti come dannosi, soprattutto se segnalati per attacchi brute-force, spam o scraping.
È possibile anche bloccare interi paesi se i contenuti o il negozio non servono certe regioni e se si vede del traffico sospetto proveniente da queste regioni. Le regole di Cloudflare sono un ottimo modo per farlo in modo sicuro.
Il rate limiting aggiunge un altro livello di protezione limitando la frequenza con cui qualcuno può eseguire determinate azioni, come il login o l’invio di un modulo. A tal fine, si potrebbero impostare dei limiti nei tentativi di login per IP per scoraggiare i bot brute-force o limitare le richieste di API o di moduli di contatto per prevenire lo spam o i tentativi di denial-of-service.
Molti plugin offrono queste funzionalità, ma è anche possibile inserire regole leggere nel tema o in un plugin personalizzato se si vuole un maggiore controllo.
Kinsta offre sicurezza di livello aziendale
Non tutti hanno il tempo, le competenze o il team per costruire e gestire sistemi di sicurezza personalizzati.
E la verità è che la maggior parte dei proprietari di siti WordPress non ne ha bisogno. Questo perché piattaforme di hosting come Kinsta includono già misure di sicurezza avanzate a livello di infrastruttura, quindi non bisogna partire da zero.

Ecco cosa offre Kinsta:
- Cloudflare Enterprise firewall: blocca il traffico dannoso, filtra i bot e mitiga gli attacchi DDoS, il tutto prima che colpiscano il server.
- Blocco degli IP in base alla geolocalizzazione: impedisce l’accesso da paesi o regioni in cui non si opera o da cui provengono gli attacchi.
- Backup automatici giornalieri: assicurano un rapido ripristino del sito in caso di problemi.
- Auto-riparazione di PHP: riavvia automaticamente PHP se necessario, aiutando a proteggere il sito da crash dovuti a codice errato o a richieste dannose.
- Architettura a container isolati: mantiene ogni sito completamente separato, impedendo la contaminazione cross-site.
- Garanzia di rimozione del malware: se il sito viene compromesso, Kinsta lo ripara senza costi aggiuntivi.
- Conformità SOC 2 e ISO 27001: per le aziende che hanno bisogno di dimostrare l’esistenza di solide prassi di sicurezza interna e di standard di protezione dei dati.
- Uptime del 99.9% da SLA: grazie al monitoraggio in tempo reale di tutti i siti della piattaforma.
Questi non sono componenti aggiuntivi opzionali. Sono standard per ogni cliente di Kinsta. Questo significa meno plugin, meno problemi tecnici e ridotti margini di errore.
Quindi, prima di scrivere il plugin o di personalizzare le configurazioni del server, vale la pena chiedersi se se ne ha davvero bisogno. Con un hosting con Kinsta, è probabile che si sia già coperti.
Quando rivolgersi a un esperto
Anche con un hosting solido e personalizzazioni su misura, ci sono momenti in cui non si dovrebbe agire da soli. La sicurezza di WordPress diventa rapidamente complessa e un passo falso, anche con le migliori intenzioni, può creare problemi più gravi.
Quindi, come fare a sapere quando è il momento di ricorrere all’aiuto di un professionista?
Ecco alcuni segnali che indicano che si dovrebbe richiedere l’assistenza di un esperto:
- Quando si gestiscono dati sensibili o regolamentati come cartelle cliniche, informazioni finanziarie o qualsiasi altra cosa coperta da HIPAA, PCI o GDPR. In questi casi, anche piccole lacune nella sicurezza possono trasformarsi in rischi legali e di reputazione.
- Si sta sviluppando un plugin personalizzato o lo si sta integrando con sistemi esterni, soprattutto quelli che riguardano l’autenticazione degli utenti, la gestione dei file o l’elaborazione dei pagamenti.
- Il sito è già stato compromesso e su ha bisogno di un rimedio rapido ed efficace e non si ha tempo per fare tentativi ed errori.
- Bisogna configurare regole avanzate di firewall o CDN che vadano oltre quanto consentito dai comuni plugin o dashboard.
Si può assumere uno specialista della sicurezza freelance o collaborare con un’agenzia dedicata. L’obiettivo non è solo quello di risolvere le vulnerabilità, ma anche di assicurarsi di costruire su basi sicure per il futuro.
E se si è scelto l’hosting di Kinsta, si ha già un vantaggio. Il team di supporto è preparato per riconoscere e rispondere alle minacce alla sicurezza e può aiutare a coordinarsi con esperti esterni quando necessario.
Riepilogo
Misure di sicurezza personalizzate possono offrire una protezione notevole, ma solo se implementata con cura. Dalla scrittura di plugin mirati alla messa a punto delle configurazioni del server, ci sono molti modi per proteggere il sito in modo più rigoroso. Ma per la maggior parte dei proprietari di siti, la vera sfida non è sapere cosa è possibile fare, ma piuttosto sapere cosa è sicuro.
Kinsta fa una grande differenza in queste situazioni. Grazie alle misure di sicurezza di livello enterprise operanti fin dall’inizio, come la protezione di Cloudflare, il blocco degli IP, la pulizia dal malware e l’infrastruttura conforme alla normativa internazionale, si hanno molti dei vantaggi delle soluzioni personalizzate senza il rischio di danneggiare il sito o esporlo a nuove vulnerabilità.
Se si decide di optare per una soluzione personalizzata, è bene mantienere un ambito di applicazione ristretto, seguire le best practice e non esitare a chiedere l’aiuto di un esperto quando necessario.
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