La Search Engine Optimization (SEO) è cambiata drasticamente negli ultimi dieci anni. E, più WordPress accresce la sua quota di mercato, più le persone cercano modi per migliorare la SEO di WordPress.

Le aziende ora devono adottare approcci nuovi e unici per vincere la corsa senza fine verso la vetta delle pagine dei risultati dei motori di ricerca (SERP). Molte aziende e blog in fase di crescita costruiscono i loro interi brand sulla ricerca organica e WordPress SEO. Anche se questo può essere rischioso, è comunque un segno che la SEO è viva e vegeta.

In questo articolo di approfondimento, stiamo per condividere più di 60 consigli sulla SEO WordPress che ci aiutano a far crescere il nostro traffico organico regolarmente qui a Kinsta. Siamo sicuri che questi vi aiuteranno a far salire alle stelle il traffico sul vostro sito WordPress e a superare la concorrenza.

C’è molto di cui parlare, quindi cominciamo subito!

La SEO è cambiata radicalmente negli ultimi anni, ma è importante come sempre. ⚡️ Segui questa guida approfondita per portare alle stelle il tuo traffico organico e dominare la concorrenza 🚀 Clicca per twittare

Consigli per la SEO di WordPress nel 2023: I Nostri Risultati

La SEO include i metodi e/o le strategie usate per aiutare i contenuti web a posizionarsi più in alto nei motori di ricerca come Google, Bing e Yahoo. Posizioni migliori sulle SERP si traducono in più traffico organico e maggiori conversioni.

Ci sono due lati della SEO. Il primo è la parte tecnica, che comporta il gioco degli algoritmi di classificazione dei motori di ricerca. Il secondo riguarda più una strategia di branding naturale per le imprese online.

Per le aziende, avere successo nella SEO dipende dalla capacità di offrire un’esperienza di alta qualità del proprio sito web con contenuti di alto livello, pagine veloci e un sito sicuro. Questa vittoria arriva seguendo gli ingredienti di base delle best practice di SEO per WordPress.

Quanto funziona la SEO?

Beh, il successo si misura con i risultati!

Siccome siamo dei grandi fan della SEO (veri fanatici, eh? 😅), l’abbiamo considerata la nostra stella polare fin dai nostri primi giorni di pubblicazione. Qui sotto vedrete quanto il nostro traffico organico si sia evoluto ed accresciuto. Per organico, intendiamo solo il traffico proveniente dai motori di ricerca (abbiamo quindi escluso social media, pubblicità a pagamento, ecc.)

La crescita del traffico organizo di Kinsta Italia.
La crescita del traffico organizo di Kinsta Italia.

Ed ecco un paio di altri screenshot per fornirvi un confronto più ricco.

Come potete vedere, abbiamo aumentato il nostro traffico organico di oltre il 27% rispetto all’anno precedente (YoY):

Traffico organico Kinsta Italia 2020 vs 2021.
Traffico organico Kinsta Italia 2020 vs 2021.

E, se lo confrontiamo con due anni fa, si tratta di un 278% di crescita organica:

Traffico organico Kinsta Italia 2019 vs 2021.
Traffico organico Kinsta Italia 2019 vs 2021.

Nel vero spirito del mangiare il cibo del proprio cane, abbiamo ottenuto tutto questo implementando le strategie delineate proprio in questa guida SEO WordPress.

Ma basta parlare di ciò che abbiamo ottenuto. Mettiamoci al lavoro!

Ecco tutti i nostri consigli per la SEO di WordPress e le domande frequenti per il 2023 per aiutarvi ad ottenere risultati migliori nelle SERP e nel traffico organico.

SEO On-Page

1. Installare un Plugin per la SEO di WordPress

WordPress è di per sé uno strumento abbastanza buono nella SEO. Tuttavia, consigliamo sempre alle persone di installare anche un plugin SEO. Questo vi offre il pieno controllo sull’ottimizzazione di ciò che Google vede dal vostro sito web.

In termini di popolarità, il plugin gratuito Yoast SEO è il leader! Date un’occhiata al nostro confronto approfondito Rank Math vs Yoast SEO, ad esempio, o scorrete il nostro elenco curato dei migliori plugin SEO per altre informazioni.

Da Kinsta usiamo Yoast SEO, ed è per questo che noterete diversi screenshot/immagini del plugin in questa guida alla SEO di WordPress. Un buon plugin SEO vi permette di:

Fornisce anche una moltitudine di altre opzioni di ottimizzazione. Yoast conta oltre cinque milioni di installazioni, con un impressionante punteggio di soddisfazione di cinque stelle. È possibile scaricare il plugin gratuito dal repository di WordPress, o seguire i passaggi qui sotto per installarlo dall’interno della vostra bacheca di WordPress.

Passo 1: Cercate Yoast SEO

Nella sezione Plugin della vostra bacheca di WordPress, selezionate Aggiungi nuovo. Lì, cercate Yoast SEO:

search yoast seo
Yoast SEO nella bacheca di WordPress.

Vedrete una scheda con il nome del plugin, insieme a un pulsante Installa ora.

Passo 2: Installare e Attivare il plugin

Fate clic sul pulsante Installa adesso e questo verrà sostituito dal pulsante blu Attiva:

Attivazione del plugin Yoast SEO
Attivazione del plugin Yoast SEO.

Questo abiliterà le funzionalità di Yoast sul vostro sito.

Passo 3: Accedere alle Impostazioni del Plugin

Una volta attivato il plugin, vedrete una nuova sezione SEO nella vostra barra laterale:

Le impostazioni di Yoast SEO
Le impostazioni di Yoast SEO nella bacheca di WordPress.

Qui potete accedere alle impostazioni di Yoast per ottimizzare il vostro sito. Faremo riferimento a quest’area in altre sezioni di questo post.

2. Ottimizzare i Tag Title

È importante includere la parola chiave principale nell’articolo del blog o nel tag title della pagina. In passato, gli esperti SEO raccomandavano di mettere la parola chiave anche all’inizio del titolo, quando possibile, perché questo avrebbe avuto più peso nei motori di ricerca.

Nel 2023, questo approccio sta lentamente perdendo sostegno e, anche se avere parole chiave importanti all’inizio del tag title è ancora importante, le cose si stanno spostando verso scenari più complessi in cui l’ottimizzazione del click-through rate (CTR) dovrebbe venire prima della rilevanza delle parole chiave.

Alcune persone hanno riferito di aver visto un aumento del 20% del CTR semplicemente facendo piccole modifiche ai loro titoli.

Per esempio, abbiamo messo la nostra parola chiave “SEO WordPress” proprio all’inizio del titolo di questo articolo, non solo per ottenere una piccola spinta SEO, ma soprattutto per rendere chiaro ai lettori di cosa tratta il post, migliorando così il nostro click-through rate.

Quindi, come si aggiunge la parola chiave di riferimento ai tag title?

I titoli sono limitati dai pixel, il che significa che Google mostrerà solo i primi 600 pixel. Molti plugin SEO usano il conteggio dei caratteri, che è una buona approssimazione.

Potete impostare manualmente un tag title nel plugin Yoast SEO, come vediamo qui sotto. Ricordate che Google ha un limite visualizzabile di 65 caratteri su desktop. Se si va oltre questo limite, gli utenti potrebbero non vedere l’intero titolo sulle SERP:

WordPress SEO: Il tag title nel plugin Yoast SEO
Il tag title nel plugin Yoast SEO.

Lo split-testing dei vostri titoli (spesso chiamato anche A/B testing) può essere un altro modo efficace per aumentare il vostro CTR e aiutare Google a vedere il vostro contenuto come più rilevante. Ci sono strumenti là fuori che vi permettono di testare in A/B i tag dei titoli e le meta descrizioni per migliorare il vostro CTR.

Un altro fattore da considerare è se usare o meno il nome dell’azienda alla fine dei tag title. In alcuni casi, Google può decidere di cambiare i vostri tag title e gli aggiornamenti più comuni riguardano l’aggiunta del nome del sito alla fine del titolo.

Per esempio, il tag title per l’articolo mostrato qui sotto è “A Deep Dive Into WordPress Automatic Updates”. Tuttavia, come potete vedere, il nostro brand è stato aggiunto al titolo nei risultati di ricerca di Google.

Riscrivere il tag title per Google.
Riscrivere il tag title per Google.

Inserendo il nome dell’azienda, avrete un minor numero di caratteri a disposizione, quindi tenetelo a mente per evitare che i tag title siano ridotti nei risultati di ricerca.

Accorciare il tag title per Google.
Accorciare il tag title per Google.

3. Scrivere Meta Descrizioni per Aumentare il Tasso di Click-Through

Le meta descrizioni non influenzano la vostra SEO WordPress quando si tratta di classifiche. Tuttavia, influenzano il vostro CTR. Una meta description ben scritta può invogliare gli utenti a fare clic sul vostro articolo invece che su quello che compare sopra o sotto di esso nelle SERP.

Inoltre, più alto è il CTR, più traffico otterrete. Se gli utenti non rimbalzano su Google, questo dà un forte segnale che il vostro contenuto è stato un successo, il che significa che Google ha maggiori probabilità di mettere le vostre pagine più in alto nelle classifiche. Quindi, in un certo senso, le meta descrizioni possono influenzare indirettamente la SEO.

Potete inserire la vostra meta descrizione manualmente nel plugin Yoast SEO facendo clic sull’Anteprima sotto l’editor:

WordPress SEO: Meta descrizioni
Meta descrizione nel plugin Yoast SEO.

Guardate la nostra video guida per aggiungere meta descrizioni in WordPress:

In precedenza, c’era un limite di 156 caratteri per le meta descrizioni. Nel dicembre 2017, Google ha portato questo limite a 320 caratteri, per poi ridurlo di nuovo a 150-170 caratteri. Tutto il testo che supera questo limite potrebbe non essere visibile nelle SERP.

Inoltre, è saggio includere la vostra parola chiave principale nella meta descrizione. Google evidenzierà il termine di ricerca in grassetto quando lo visualizza nei risultati di ricerca.

Ad esempio, diciamo che state cercando “motori di ricerca alternativi” in Google.

Abbiamo pubblicato un articolo del blog che contiene “motori di ricerca alternativi” nella meta descrizione, quindi Google evidenzia questa parola chiave perché è rilevante per il termine di ricerca.

Includendo la parola chiave di riferimento nella vostra meta descrizione, potete distinguervi un po’ di più:

Parola chiave in grassetto nella meta descrizione
Parola chiave in grassetto nella meta descrizione.

Ricordate, tuttavia, che Google riscrive automaticamente alcune meta descrizioni. Quello che inserite non è necessariamente quello che apparirà sempre nelle SERP. Ad esempio, in questo caso, Google ha scelto di riscrivere la meta descrizione tirando dentro altro testo dalla pagina che corrispondeva alla query di ricerca.

Riscrittura del tag del titolo di Google.
L’uso che Google fa della meta descrizione è dinamico.

Come puoi vedere qui sotto, la meta descrizione di questa pagina cambia quando viene usata una query diversa:

Esempio di riscrittura del tag title di google.
Google cambia dinamicamente la meta descrizione.

Questa non è necessariamente una cosa negativa. Google testa costantemente i suoi risultati di ricerca, quindi le riscritture di solito aiutano gli utenti a vedere se la pagina è rilevante per la loro ricerca.

Guardate la nostra video guida per scrivere meta descrizioni migliori:

4. Usare Correttamente i Tag delle Intestazioni

Il crawler di Google (Googlebot) controlla i tag HTML delle intestazioni (H1, H2, H3, ecc.) per determinare la rilevanza del contenuto del vostro sito. In generale, la best practice è quella di avere un singolo tag H1 per articolo o pagina e poi più H2 e H3 al di sotto.

Pensate a questo come a una gerarchia di importanza. Il tag H1 è il vostro titolo più importante e dovrebbe contenere la vostra parola chiave principale. Altri titoli potrebbero anche includere la vostra parola chiave o sue variazioni a coda lunga.

Tuttavia, non abusate degli header. Questi dovrebbero essere usati solo per dividere il vostro contenuto e renderlo più facile da leggere per i visitatori, non come un mezzo per infilare parole chiave in posti prominenti delle vostre pagine.

La maggior parte dei temi di WordPress, se programmati correttamente, assegnerà automaticamente il tag H1 al titolo della pagina o dell’articolo. Potete poi assegnare altre intestazioni (H2, H3, H4, ecc.) all’interno dell’articolo o della pagina.

Potete creare un header nell’editor classico usando il menu a tendina nell’editor visuale:

header editor classico
Aggiungere un’intestazione nell’editor classico.

Questo assegna automaticamente al testo selezionato i tag HTML di cui Google avrà bisogno per leggere i vostri header. Nell’editor a blocchi, potete usare il blocco header per ottenere lo stesso effetto:

header block editor
Aggiungere un’intestazione nell’Editor dei blocchi.

Naturalmente, potete sempre aggiungere i tag HTML manualmente.

5. Fare Attenzione al Conteggio delle Parole

Il vecchio detto “Il contenuto è il re” è ancora vivo e vegeto nel 2023. Google e i visitatori amano i contenuti di alta qualità. In genere è anche molto meglio pubblicare contenuti di lunga durata piuttosto che pezzi più corti.

Questo può variare, naturalmente. Se gestite un sito di notizie, questo potrebbe essere in realtà l’opposto, dal momento che vorrete pubblicare il contenuto rapidamente per assicurarvi di essere al passo con gli avvenimenti rilevanti.

Tuttavia, il contenuto long-form ha dimostrato più volte di vincere sulle SERP:

Conteggio delle parole rispetto alla posizione in classifica in Google
Conteggio delle parole rispetto alla posizione in classifica in Google. (origine immagine: backlinko.com)

Come si può vedere dall’immagine qui sopra, i siti web che occupano le prime tre posizioni della SERP tendono ad avere contenuti molto più lunghi.

Anche Capsicum Mediaworks ha pubblicato alcune statistiche sull’importanza della lunghezza del contenuto allineate con quelle di Backlinko:

Lunghezza del contenuto SEO
Lunghezza del contenuto SEO.

Già qualche anno fa c’erano già segni dell’importanza dei contenuti long-form. In particolare, CanIRank ha analizzato una varietà di fattori che influenzano la SEO, come ad esempio se i contenuti più lunghi generano più backlink, e cosa succede alle classifiche per quelli nella terza e quarta pagina.

Lunghezza del contenuto vs. posizione
Il grafico di CanIRank confronta la lunghezza del contenuto e la posizione nei motori di ricerca.

In breve, hanno scoperto che un contenuto più lungo, anche quando si tiene conto di altri possibili fattori, si classifica meglio.

Se questo non fosse abbastanza, i contenuti long-form possono aiutare ulteriormente la vostra SEO. Un altro vantaggio del contenuto long-form è che con il tempo inizierete a posizionarvi non solo per le vostre parole chiave principali, ma anche per diverse varianti di parole chiave a coda lunga.

A volte questo si estende fino a coprire centinaia di termini e frasi di ricerca popolari. Il traffico proveniente da tutte le varianti long-tail incluse nel vostro contenuto sarà più di quello della vostra parola chiave principale. Un contenuto più esteso è una vittoria per tutti.

E, come probabilmente immaginerete, abbiamo visto gli stessi risultati qui a Kinsta. Altrimenti, non spenderemmo tutto questo tempo a pubblicare contenuti lunghi come questo articolo!

6. Creare Pagine Chiave per Costruire la Credibilità

Nemmeno questo suggerimento riguarda un fattore diretto di ranking, ma pensiamo comunque che sia importante. Ci sono alcune pagine chiave che ogni sito web di qualità dovrebbe avere. Se il vostro non le ha, correte il rischio di apparire poco credibili agli occhi di chi visita le vostre pagine.

E-A-T (Expertise, Authoritativeness, and Trustworthiness) è un concetto evidenziato nelle Search Quality Raters’ Guidelines di Google ed è diventato un punto focale per i professionisti della SEO negli ultimi anni. L’idea generale è che i siti web dovrebbero essere costruiti per l’EAT, mostrando di essere esperti nella propria nicchia dimostrando autorità e fiducia.

Google ha parlato pubblicamente di come i siti web colpiti dagli aggiornamenti core dovrebbero concentrarsi sull’EAT, dimostrando quanto sia importante questo concetto per gli algoritmi di Google.

Se non le avete già, queste sono le pagine che dovreste avere sul vostro sito WordPress (come minimo):

  • Una pagina About. Questa dovrebbe fornire alcune informazioni di base sul vostro brand, sulla vostra missione e su ciò che avete da offrire ai visitatori. Spesso è utile inquadrare questo contenuto come una narrazione, ad esempio descrivendo come è nata la vostra azienda o il vostro brand.
  • Una pagina di contatto. Mostrare un indirizzo fisico (se la vostra azienda ne ha uno), un numero di telefono, un’email e altri dettagli di contatto rilevanti mostra agli utenti che c’è una persona reale dietro il vostro sito. Rende anche più facile per loro contattarvi con domande sui vostri prodotti o servizi, il che può aiutarvi ad aumentare le vendite.
  • Una pagina con Divulgazione, Informativa sulla Privacy e una su Termini e Condizioni. Le pagine legali necessarie per il vostro sito web varieranno un po’ a seconda del tipo di contenuto che producete. Se fornite consigli (ad esempio attraverso articoli del blog) o incorporate link di affiliazione, una pagina di divulgazione è l’ideale. Qualsiasi sito che raccoglie i dati degli utenti dovrebbe essere conforme al GDPR e/o alla CCPA. Se vendete prodotti o servizi online dovrete mostrare i vostri Termini e Condizioni.

Oltre a queste pagine, aggiungere qualche elemento di riprova sociale (social proof) al vostro sito può aiutare ad aumentare la vostra affidabilità percepita. I link ai vostri account sui social media e le testimonianze e le recensioni dei clienti o degli utenti sono l’ideale.

SEO Off-Page

Guarda la Nostra Video Guida all’Ottimizzazione dei Link

7. Costruire Backlink di Qualità

I backlink sono sempre molto importanti quando si tratta di SEO. Come abbiamo visto prima, sono usati da Google per passare autorità e per mostrare che c’è un altro sito rilevante o importante che offre informazioni di supporto.

Quando un dominio di alta autorità si collega a voi, fa molto più di quanto possiate pensare. Brian Dean di Backlinko ha analizzato oltre un milione di risultati di ricerca, e la conclusione è stata che i backlink sono ancora un importante fattore di ranking.

In generale, è un buon segno se il numero di domini che hanno dei link verso il vostro sito è in aumento. Questo significa che sempre più siti web si collegano al vostro nel tempo.

Nella ricerca di Brian, il numero di domini unici di riferimento è stata la correlazione più forte trovata per le alte classifiche. I siti web che avevano più domini di riferimento erano quelli con le classifiche più alte:

La correlazione tra il numero di domini di riferimento e il posizionamento di Google
La correlazione tra il numero di domini di riferimento e il posizionamento di Google

Un ottimo strumento per avere una panoramica del vostro profilo di backlink è Ahrefs. Potete vedere il numero totale di backlink al vostro sito, il numero di domini di riferimento, le parole chiave del ranking organico e altro ancora. Anche le notifiche di backlink di questa piattaforma sono utili.

Qui sotto ci sono un paio di esempi di siti web che si collegano ai nostri contenuti. In particolare, un link da Mozilla alla nostra guida su su come risolvere l’errore 405 Method Not Allowed e un paio da Wikipedia al nostro articolo dei benchmark PHP:

Nuovi backlink
Nuovi backlink

 

Un altro esempio di backlink
Un altro esempio di backlink.

 

Partecipate a Podcast di Terze Parti per Guadagnare Link

Un altro ottimo modo per generare nuovi link in entrata di qualità è quello di farsi intervistare nei podcast che trattano argomenti di cui siete esperti e che parlano al pubblico in linea con i vostri clienti.

Questo come può generare link in entrata al tuo sito web?

Quasi ogni podcast ha una pagina dedicata per ogni episodio con le note dello show, i nomi degli ospiti e alcuni link alle risorse citate durante l’episodio.

Prendete il podcast commerciale e tecnologico di Kinsta, Reverse Engineered, come esempio: tutti i nostri ospiti hanno dei link al loro sito web e ai loro profili social.

Esempio di come costruire link attraverso i podcast
Esempio di come costruire link attraverso i podcast.

Questo è un approccio standard per i podcaster perché i link permettono agli ascoltatori/spettatori di scavare più a fondo e imparare di più sull’ospite(i) e sul suo business.

Costruire Segnali Sociali Più Forti Sfruttando i Link in Entrata

Un piccolo consiglio: condividete le pagine che si collegano al vostro sito sui vostri canali di social media. Questo aiuta a costruire segnali social per loro sulla loro pagina, che a sua volta può costruire la loro page authority. Avere link da siti con un’autorità di pagina più alta è vantaggioso anche per la SEO di WordPress, quindi è una vittoria per tutti.

In altre parole, potete aiutare voi stessi condividendo i contenuti di terzi che si sono presi il tempo di linkarvi. Non abbiate mai paura di raggiungere altri blogger e chiedere loro di citare sul loro blog il vostro eccezionale articolo.

8. Trovare i Siti che Linkano ai Concorrenti

Ottenere link ai vostri contenuti dagli altri può essere molto difficile. Ma è probabile che siti simili al vostro abbiano già speso del tempo per fare proprio questo, quindi date un’occhiata per vedere quali siti li stanno linkando per cercare di scoprire opportunità in cui costruire link nello stesso modo.

Alcuni strumenti freemium possono aiutarvi in questo, tra cui Ubersuggest, per controllare alcuni siti ogni giorno prima di colpire il paywall. Anche altri strumenti come Ahrefs possono aiutarvi a vedere tutti i link che puntano a pagine specifiche o a interi domini.

9. Qualificare i Link in Uscita

A volte è necessario evidenziare la relazione tra il tuo sito web e i siti a cui vi collegate. Ad esempio, se state inserendo link di affiliazione all’interno del vostro contenuto per guadagnare commissioni dal sito collegato, i link non dovrebbero passare valore SEO, poiché sono visti come innaturali. Lo stesso vale per i banner sponsorizzati che collegano ad altri siti.

I seguenti attributi ‘rel’ possono essere usati nel tag <a> per fornire suggerimenti ai motori di ricerca su come gestire i link.

Link Dofollow

Anche se dofollow non è un attributo ‘rel’ del link, il termine è diventato ampiamente utilizzato quando ci si riferisce ai link standard.

Di default, ogni link che create in WordPress è un link dofollow. Google scansiona questi tipi di link quando analizza il vostro sito. Questo aiuta a costruire l’autorità e influisce sui vostri ranking, dal momento che il link juice viene passato dalla pagina del link.

Potreste aver sentito la gente dire che avete bisogno di più backlink. Se è così, probabilmente si riferivano a link dofollow da altri siti di alta autorità.

Link Nofollow

I link nofollow contengono l’attributo ‘rel’ di ‘nofollow’, come si vede qui sotto:

<a href="https://kinsta.com" rel="nofollow">my link</a>

L’attributo nofollow dice ai crawler dei motori di ricerca di ignorarli. Questo però non vuol dire che i link nofollow non siano importanti. Possono ancora generare traffico, anche se non trasmettono autorità né influenzano i vostri ranking. Potete leggere il nostro tutorial sui diversi modi per aggiungere link nofollow in WordPress.

I link Nofollow sono spesso usati quando viene inserito un link su richiesta del sito web collegato. Questo perché i link passano valore tra le pagine, quindi dovrebbero verificarsi naturalmente. Manipolare i siti per creare delle connessioni via link è contro le linee guida di Google, e ignorare questa regola potrebbe far incorrere il vostro sito su una penalizzazione.

Generalmente, un profilo di backlink naturale include un buon rapporto tra link dofollow e nofollow.

Link Sponsorizzati

I link sponsorizzati contengono l’attributo ‘rel’ di ‘sponsored’, come visto sotto. Questo è usato per mostrare quando un link è sponsorizzato.

<a href="https://kinsta.com" rel="sponsored">my link</a>

I link sponsorizzati sono spesso usati come parte di campagne a pagamento, dove l’obiettivo del link sponsorizzato dovrebbe essere quello di guidare il traffico, piuttosto che passare valore dalla pagina di collegamento. È contro le linee guida di Google pagare per i link che trasmettono valore, quindi è importante assicurarsi che qualsiasi link sponsorizzato usi l’attributo di link sponsorizzato.

Link UGC

I link UGC, o link User Generated Content, contengono l’attributo ‘rel’ di ‘ugc’, come si vede qui sotto.

<a href="https://kinsta.com" rel="ugc">my link</a>

I link UGC si usano per mostrare quando un link è stato creato dagli utenti. Questi sono spesso aggiunti ai link inseriti nei commenti agli articoli dei blog o nei forum dove gli utenti possono aggiungere link.

10. Aggiungere l’Attributo Sponsored ai Link di Affiliazione

Un sacco di blogger WordPress e anche alcune aziende usano link di affiliazione sui loro siti web. I link di affiliazione sono generalmente utilizzati quando si vuole tracciare una commissione o un referral di un prodotto o un’iscrizione tra siti web.

Purtroppo, Google di solito disapprova i link di affiliazione. Alcuni siti sono stati addirittura penalizzati per avere molti link affiliati. Per usare in modo sicuro i link di affiliazione, dovreste sempre includere l’attributo “sponsored” che indica una sponsorizzazione. Un ottimo modo per tenere traccia dei vostri link di affiliazione e assicurarsi sempre che usino l’attributo sponsored è quello di ricorrere a un plugin di affiliazione come Pretty Links o ThirstyAffiliates.

Inoltre, Google ha detto che va bene usare l’attributo nofollow per i link di affiliazione, quindi non è necessario aggiornare i vostri link se l’avete già fatto.

Pretty Links vi permette di creare link di affiliazione facili e brevi che includono l’attributo sponsored e reindirizzano anche con un 301. Basta andare su Pretty Links > Opzioni nella vostra bacheca di WordPress per abilitare queste impostazioni:

La pagina delle opzioni per i pretty permalink
La pagina delle opzioni per i pretty permalink

Potete selezionare il tipo di reindirizzamento pertinente dal menu a tendina, e selezionare le caselle di controllo Enable No Follow e Sponsored per far sì che tutti i vostri link affiliati includano gli attributi nofollow e sponsored. L’aggiunta dell’attributo nofollow assicurerà che tutti i motori di ricerca capiscano che non si tratta di un link naturale.

11. Creare una Strategia di Link Interni

I link interni sono link che puntano da una pagina o un articolo del vostro sito a un’altra pagina o articolo dello stesso sito. Non sono solo cruciali per la SEO ma anche per la navigazione del sito.

Di solito, si usano per fare riferimento ad altri contenuti del blog/sito o per collegarsi a determinate landing page interne.

Moz ha pubblicato un ottimo articolo sul perché i link interni sono importanti, ma in breve:

  • Aiutano a navigare all’interno del vostro sito web, il che può portare a consumare più contenuti, con conseguente aumento del tempo trascorso sul sito.
  • Aiutano a stabilire una gerarchia delle informazioni e a strutturare il vostro sito.
  • Aiutano a diffondere l’autorità in tutto il vostro sito web, trasmettendo valore attraverso i link.

Raccomandiamo sempre di aggiungere almeno da tre a cinque link interni su ogni articolo o pagina che scrivete. A seconda della lunghezza del vostro contenuto, potete aggiungerne ancora di più. Seguite i passi qui sotto per incorporare i link interni in WordPress.

Passo 1: Selezionate il Testo di Ancoraggio

Per prima cosa, evidenziate la parola o le parole a cui volete aggiungere il vostro link, conosciuto anche come il ‘anchor text’ o testo di angoraggio. Poi, fate clic sul pulsante per i link. Nell’editor classico, lo troverete nella barra degli strumenti principale:

Il pulsante Aggiungi link nell'editor classico
Il pulsante Aggiungi link nell’editor classico

Nel Block Editor, lo trovate nella piccola barra degli strumenti nella parte superiore del vostro blocco paragrafo:

Il pulsante Aggiungi Link nell'editor a blocchi
Il pulsante Aggiungi Link nell’editor a blocchi

Indipendentemente dall’editor che state usando, vedrete apparire una piccola casella di testo quando fate clic sul pulsante del link.

Passo 2: Cercate il Contenuto Interno a Cui Collegarvi

Nella casella di testo, iniziate a digitare il titolo dell’articolo o della pagina interna che volete collegare. WordPress fornirà i risultati della ricerca suggerendo i contenuti disponibili. Se state usando l’editor classico, appare così:

Ricerca di opzioni di link interno nell'editor classico
Ricerca di opzioni di link interno nell’editor classico

Nell’editor dei blocchi, vedrete quanto segue:

Ricerca di opzioni di link interno nell'editor a blocchi
Ricerca di opzioni di link interno nell’editor a blocchi

Per entrambi, dovrete fare clic sul titolo dell’articolo o della pagina per aggiungere il link.

12. Correggere i Link Interotti

A nessuno piacciono i link interrotti, tantomeno a Google. Generano una cattiva esperienza utente e interrompono il flusso di link juice, che potrebbe influenzare il posizionamento delle vostre pagine nei risultati di ricerca.

Ci sono tre tipi principali di link interrotti:

  • Link interrotti in uscita: link sul vostro sito web che puntano ad altri siti web
  • Link interni interrotti: link che puntano da una delle vostre pagine a un’altra pagina del vostro sito web
  • Link inbound interrotti: link da altri siti web che puntano alle vostre pagine

Link interni e in uscita interrotti

Ci sono un paio di modi per correggere i link non funzionanti sul vostro sito WordPress. Il primo è semplicemente controllarli con la Google Search Console. È uno dei tanti motivi per cui dovreste usare questa piattaforma. Per trovare i link interrotti in Google Search Console, cercate gli errori nella sezione Copertura e le richieste dei crawl invalide nella sezione delle Impostazioni (altre info su questo nella sezione Errori di Crawl).

Alcuni strumenti (gratuiti e a pagamento) scansionano il vostro sito alla ricerca di link non funzionanti. Per esempio, Online Broken Link Checker è uno strumento gratuito che scansiona le vostre pagine e fornisce i dettagli di tutti i link interrotti che incontra.

Ahrefs ha un broken link checker che fornisce esempi di link interrotti in uscita su un sito web. Anche se fornisce solo un campione di un massimo di 10 link interrotti in uscita, vi dice quanti link interrotti sono stati scoperti, con la percentuale di link dofollow. Questo può aiutarvi a capire la portata dei vostri link interrotti. Tuttavia, è necessario sottoscrivere un piano a pagamento per vederli tutti.

Link in uscita in Ahrefs.
Link in uscita in Ahrefs.

Potete anche usare un crawler per scansionare le pagine del vostro sito web, come Google scansiona le vostre pagine. Questo vi aiuta a individuare eventuali problemi di crawling causati da link non funzionanti. Screaming Frog offre uno strumento gratuito che permette di fare proprio questo, con una versione a pagamento con funzioni aggiuntive. Anche se questo crawler è molto potente, è uno strumento avanzato, quindi se siete nuovi nella scena della SEO potreste anche leggere come usarlo.

Il crawler di Screaming Frog.
Il crawler di Screaming Frog.

Ci sono anche dei plugin WordPress per esaminare i link interrotti. Tuttavia non li raccomandiamo, perché tendono a danneggiare le prestazioni del vostro sito.

Link in entrata interrotti

Trovare e riparare i link interrotti che puntano al vostro sito web può essere un po’ più impegnativo perché non avete controllo su come i siti esterni vi linkano. Il checker di link interrotti di Ahrefs (menzionato sopra) fornisce fino a 10 link interrotti in entrata, ma gli strumenti a pagamento offrono molti più dati. Questo servizio può valere i costi mensili, in particolare per i siti più grandi che sono stati rilasciati da un po’ e quindi hanno una maggiore possibilità di aver generato una serie di link interrotti nel tempo.

Strumento Ahrefs per i backlink interrotti.
Strumento Ahrefs per i backlink interrotti.

Una volta che avete una lista di link interrotti, potete contattare i siti su cui si trovano e chiedere loro di aggiornare il link, o semplicemente aggiungere redirect 301 dagli URL interrotti agli URL corretti (o alle pagine appropriate del vostro sito web). Questo ripristinerà il flusso di link juice, dando alle vostre pagine una spinta istantanea che può aiutarvi a migliorare il loro posizionamento nella ricerca.

13. Non Aver Paura di Collegarsi a Risorse Esterne

Come fate con i link interni, dovreste anche collegarvi a pagine di altri siti web per fornire ai vostri visitatori un contesto aggiuntivo sugli argomenti che trattate. Ad esempio, potreste collegarvi a una guida dettagliata su un argomento specifico che non trattate sul vostro sito. Aggiungendo link che fanno riferimento a contenuti esterni, state dando ai vostri lettori i mezzi per fare altre ricerche su diversi argomenti, rendendo il vostro contenuto un’ottima risorsa e degno di essere posizionato in alto nei risultati di ricerca.

Questo può anche essere un ottimo modo per iniziare conversazioni con altri brand o aziende. Se vi collegate a un’altra azienda nel vostro articolo, fateglielo sapere con una breve email o con un tweet dopo averlo pubblicato e chiedete una condivisione. Se lo condividono sui loro profili social, i loro post possono inviare altro traffico verso di voi. Noi stessi seguiamo molto questo approccio.

Raccomandiamo di aggiungere almeno due link esterni ad alta autorità di dominio all’interno di ogni pezzo di contenuto. Quando lo fate, un piccolo trucco per mantenere le persone sul vostro sito è quello di far aprire il link in una nuova scheda o finestra.

Qualcuno potrebbe obiettare che questo non piace, ma può aiutare a incoraggiare gli utenti a tornare a navigare sul vostro sito in un secondo momento, quando altrimenti potrebbero essersi dimenticati di voi.

Nell’editor dei blocchi, potete impostare un link per aprirlo in una nuova scheda facendo clic su di esso, poi sulla freccia a discesa e spostando l’interruttore:

Impostare un link per aprirlo in una nuova scheda nell'editor a blocchi
Impostare un link per aprirlo in una nuova scheda nell’editor a blocchi

Seguite i passi rapidi indicati qui sotto per far aprire un link in una nuova scheda o finestra nell’editor classico.

Passo 1: Aprite le Impostazioni del Vostro Link

Aprite il vostro articolo o la vostra pagina nell’editor classico, poi andate al link che volete modificare. Proprio come nell’editor a blocchi, fate clic su di esso per accedere alle impostazioni del link:

Aprire le impostazioni dei link nell'editor classico
Aprire le impostazioni dei link nell’editor classico

Selezionate l’icona della matita per modificare il link.

Passo 2: Selezionate la Casella di Controllo ‘Apri il Link in una Nuova Scheda’.

Poi, fate clic sull’icona dell’ingranaggio per accedere alle impostazioni aggiuntive:

Accedere alle impostazioni aggiuntive dei link nell'editor classico
Accedere alle impostazioni aggiuntive dei link nell’editor classico

Sotto i campi URL e Testo del link, vedrete una casella di controllo etichettata Apri il Link in una Nuova Scheda. Selezionatela per applicare questa funzione al vostro link:

Impostare un link per aprirlo in una nuova scheda nell'editor classico
Impostare un link per aprirlo in una nuova scheda nell’editor classico

Questo aggiungerà l’elemento target="_blank" al tag HTML del vostro link. Il risultato sarà simile a questo:

<a href="https://kinsta.com" target="_blank">Kinsta</a>

Potete incorporare questo manualmente nell’editor di testo, se necessario.

14. Incorporare Link di Ancoraggio nei Contenuti Più Lunghi

Probabilmente avrete incontrato gli anchor link, specialmente se leggete molti articoli lunghi nei blog. Si tratta di link che vi permettono di saltare a diverse parti dell’articolo.

Sul blog di Kinsta li usiamo per creare un indice in alcuni dei nostri articoli:

Link di ancoraggio in un articolo del blog Kinsta
Link di ancoraggio in un articolo del blog Kinsta

Gli anchor link sono eccellenti per migliorare l’esperienza utente, poiché permettono a chi legge di arrivare direttamente alle risposte che sta cercando. In un lungo articolo dove alcuni lettori possono avere bisogno solo di una parte delle informazioni incluse nel vostro contenuto, questo è molto utile e previene la necessità di scorrere eccessivamente lungo la pagina.

Inoltre, i vostri anchor link possono anche apparire sotto i titoli dei vostri articoli nelle SERP, sotto forma di Google Site Link, come si vede qui sotto:

Link di ancoraggio nelle SERP di Google
Link di ancoraggio nelle SERP di Google

Gli utenti che cercano un’informazione molto specifica e che potrebbero essere passati sul titolo del vostro contenuto, potrebbero far clic su uno dei vostri Site Link.

Questo può aiutarvi a generare più traffico organico. Date un’occhiata alla nostra guida completa per sapere come creare anchor link per i vostri articoli.

15. Creare un Footer Professionale per il Vostro Sito

I link del footer sono una parte essenziale del vostro sito web, in quanto appaiono su ogni pagina, quindi usateli per inserire link alle vostre pagine chiave per aiutare i vostri utenti a navigare meglio nel vostro sito, mostrando al contempo ai motori di ricerca quali pagine sono più importanti per voi.

In passato, abbiamo vosto come la creazione di pagine chiave può aiutare a migliorare sia la percezione di Google che quella degli utenti della vostra E-A-T. Gli utenti si aspettano di trovare i link a queste pagine cruciali nel vostro footer, quindi includerli è importante.

È anche importante ricordare che i link passano valore tra le pagine, quindi, dato che i link del footer sono per tutto il sito, includere un link qui invia un chiaro segnale a Google che queste pagine sono importanti per voi.

Se guardate il nostro footer, vedrete un mix di link aziendali che puntano alle nostre pagine About, Contact, Privacy Policy, ecc, con altri link importanti.

Rimuovere i collegamenti predefiniti

Se scorrete verso il basso fino alla fine del vostro sito web, potreste trovare delle frasi o credits che non avete scritto voi. Uno sarà probabilmente il link standard “Powered by WordPress” che viene inserito su ogni sito WordPress. L’altro è spesso una menzione a chi ha sviluppato il tema:

Un credito di tema e il link "Powered by WordPress" in un footer
Un credito di tema e il link “Powered by WordPress” in un footer

Anche se questi link non vengono incorporati con cattive intenzioni, non hanno un aspetto molto professionale. Inoltre, come abbiamo visto in questo articolo, i link hanno un impatto significativo sulla vostra SEO WordPress. Rimuovere i link non necessari dal vostro sito è una buona abitudine.

Potete dare un’occhiata alla nostra guida per rimuovere il link “Powered by WordPress” dal vostro footer. Per quanto riguarda i credits del tema che possono essere inclusi, dovreste poterli eliminare tramite il Personalizza:

Rimuovere i credits del tema nel Personalizza
Rimuovere i credits del tema nel Personalizza

In alternativa, potreste essere in grado di rimuovere questo link modificando il file footer.php del vostro tema. Tuttavia, questo può essere un po’ più complicato, quindi è meglio attenersi al Customizer se possibile.

16. Tenere in Considerazione la SEO Negativa

La SEO negativa è un argomento molto importante, poiché molte persone non sanno come affrontarlo.

Normalmente, con la SEO si desidera ottenere backlink da altre persone, in quanto questo aiuta a costruire il proprio dominio e l’autorità di pagina. Ma manipolare i link è contro le linee guida di Google, il che significa che potete subire una penalizzazione sui link se venite segnalati come coinvolti in una rete di costruzione di link.

È qui che entra in gioco la SEO negativa. Chiunque può linkare il vostro sito web, quindi se qualcuno è in grado di far sembrare che voi stiate manipolando i risultati di ricerca aggiungendo molti link, il vostro sito web potrebbe essere colpito da una penalità sui link. Questo potrebbe far perdere traffico al vostro sito web, o addirittura essere escluso dai risultati di ricerca.

È anche il motivo per cui dovreste monitorare il vostro profilo di backlink. Se vedete dei picchi improvvisi nei backlink, o dei link che usano anchor text insoliti, spesso con richiami a tematiche per adulti, potete indagare rapidamente.

Ad esempio, un’azienda ha scoperto oltre 200.000 backlink di bassa qualità che puntavano al suo sito. Ci sono voluti più di 2 anni per ripulire tutto:

Link spam
Link spam

A un primo sguardo non sembra giusto, poiché non si può impedire a qualcuno di creare un cattivo backlink al vostro sito. Per rimediare, Google e Bing hanno messo a disposizione strumenti Disavow, che permettono di creare una lista di URL e domini che volete che Google ignori, al fine di proteggervi.

SEO Tecnica

17. Scegliere il Dominio Preferito

Questo è un suggerimento a due facce:

www vs non-www

Se state lanciando il vostro sito web, la prima domanda che potreste farvi è se includere www nel dominio. Qualcuno può avere l’impressione che questo influenzerà la SEO di WordPress.

In parole povere, non c’è alcun vantaggio SEO nell’avere www nel vostro dominio. Non influenzerà le vostre classifiche in alcun modo. Ma questo non significa che dovreste sempre usare un indirizzo non www. Ci sono diverse ragioni per cui potreste comunque volerlo usare:

  • Usare www come parte del tuo dominio in passato era lo standard. Questo non è più necessariamente vero. Anche noi non usiamo www qui da Kinsta. Potreste ancora vedere siti che lo inseriscono semplicemente perché cambiarlo può essere complicato e causare problemi. Molti vecchi brand continuano ad usarlo.
  • Le grandi aziende con molto traffico potrebbero voler usare www a causa dei record del Domain Name System (DNS). I domini nudi (non-www) tecnicamente non possono avere un record CNAME per reindirizzare il traffico per i failover. Tuttavia, ci sono delle soluzioni che permettono di aggirare questo problema.

Usare un www contro un dominio non-www è più una questione di preferenze personali. Se preferite URL più brevi, potreste usare un dominio nudo.

Ricordate, non importa quale versione scegliete, dovreste impostare redirect in modo che solo una versione sia accessibile. Per esempio, se si visita www.kinsta.com, si reindirizza semplicemente a kinsta.com.

In precedenza, si poteva impostare il proprio dominio preferito per apparire nei risultati di ricerca tramite Google Search Console. Tuttavia, la piattaforma ha interrotto questa opzione nel 2019. Ora può determinare quale versione preferite in base alle informazioni che raccoglie dal vostro sito, come ad esempio lo Schema markup.

Anche l’invio di una mappa del sito è utile. Continuate a leggere per vedere come farlo correttamente.

Evitare URL Duplicati

Come anticipato, dovreste permettere l’accesso a una sola versione dei vostri URL, con reindirizzamenti in atto per deviare gli utenti e i crawler all’URL corretto. Questo va oltre quando si considerano altri fattori, come l’utilizzo di maiuscole/minuscole nei vostri URL. Per esempio, i seguenti URL probabilmente caricheranno lo stesso contenuto, il che significa che i motori di ricerca potrebbero indicizzarli entrambi come due pagine separate.

kinsta.com/about-us/
kinsta.com/About-Us/

Lo stesso vale per gli URL che finiscono con e senza una barra finale. Per esempio:

kinsta.com/about-us/
kinsta.com/about-us

E anche in base al protocollo. Per esempio:

https://kinsta.com/about-us/
http://kinsta.com/about-us/

Questo è un male per la SEO perché ogni versione duplicata è affettivamente in competizione con l’originale. Reindirizzare ogni URL duplicato agli originali assicurerà che tutti i segnali di ranking vadano ad una sola versione, dandole una migliore possibilità di apparire nei risultati di ricerca.

Le regole di redirect assicurano che chiunque acceda alla versione sbagliata sia reindirizzato alla versione corretta.

Date un’occhiata al nostro video per imparare come aggiungere redirect al vostro sito WordPress:

Se volete assicurarvi che Google sappia quale pagina usare, potete aggiungere i tag canonical al vostro sito manualmente o con un plugin.

Dalle sitemaps allo schema markup, in questa guida dettagliata c'è tutto quello che devi sapere sulla SEO 🔎 Clicca per twittare

18. Impostare Permalink Puliti (o Friendly Permalink)

Di default, WordPress crea dei permalink (strutture URL) disordinati che non sono molto puliti (scoprite come cambiare l’URL del vostro sito). La struttura predefinita attualmente inserisce la data e il nome dell’articolo o della pagina nell’URL, come questo:

https://kinstalife.com/2020/03/31/sample-post/

Google preferisce gli URL che contengono il titolo del vostro contenuto e/o le parole chiave, ma gli URL più brevi sono generalmente migliori. Raccomandiamo di usare l’impostazione del permalink con il nome dell’articolo, in quanto è pulita e può giovare alla SEO del vostro sito:

https://kinstalife.com/sample-post/

È possibile passare a una struttura di permalink basata sul nome del post facendo clic su Permalink sotto il menu Impostazioni nella vostra bacheca di WordPress. Selezionate Nome articolo e fate clic su Salva le modifiche:

Permalink WordPressk
Permalink WordPress

È importante notare, tuttavia, che cambiare la struttura dei permalink dopo che gli articoli sono stati pubblicati può bloccare tutti i vostri link precedenti.

Se state cambiando la struttura dei permalink su un vecchio sito, assicuratevi di reindirizzare gli URL precedenti verso quelli nuovi sfruttando la funzione di reindirizzamento in MyKinsta o un plugin di terze parti come Permalink Manager Lite.

Se il vostro sito si trova su un host diverso, assicuratevi di reindirizzare gli URL precedenti al nuovo permalink modificando il file .htaccess.

19. Installare un Certificato SSL

Google ha detto ufficialmente che HTTPS è un fattore di ranking, e non è una cosa nuova. HTTPS è anche una degli indicatori di Page Experience di Google (altro su questo punto più avanti).

Per usarlo, dovrete installate un certificato SSL sul vostro sito. Anche se questo può essere solo un piccolo fattore di ranking, HTTPS è diventato lo standard di Internet. I siti che non usano i certificati SSL possono aspettarsi di vedere degli avvisi in Chrome, Firefox e altri browser che evidenziano che la connessione del sito non è sicura.

Messaggio che spiega che la connessione a questo sito non è un sicura
Il Messaggio che spiega che la connessione a questo sito non è un sicura

Da Kinsta, tutti i siti sono automaticamente protetti dalla nostra integrazione di Cloudflare, che comprende i certificati SSL gratuiti con supporto per i caratteri jolly.

Se siete su un host diverso e non avete ancora installato un certificato SSL sul vostro sito, date un’occhiata alla nostra guida approfondita alla migrazione da HTTP a HTTPS per WordPress.

20. Impostare una Sitemap XML

Le sitemap XML sono usate dai motori di ricerca come Google, Bing e Yandex, per capire la gerarchia e la struttura del vostro sito WordPress e garantire una migliore scansione. Le sitemap non sono obbligatorie, ma a parte quanto detto sopra, crearne una vi permette di accedere a più dati di reporting sul vostro sito.

Ecco perché raccomandiamo sempre di utilizzare un file sitemap XML. Fornirà un quadro chiaro della struttura del vostro sito ai motori di ricerca che, tra le altre cose, aumenterà le vostre possibilità di ottenere sitelink da Google.

Il plugin Yoast SEO ha la capacità di generare automaticamente i vostri file sitemap. Seguite i passi qui sotto per abilitare o verificare questa funzione.

Passo 1: Attivare l’Impostazione della Sitemap XML

Assumiamo che abbiate già installato Yoast SEO come abbiamo descritto in precedenza in questo articolo. Per generare il vostro file di sitemap, andate su SEO > Generale nella vostra bacheca di WordPress. Assicuratevi che l’interruttore XML sitemaps sia attivato:

L'impostazione di Yoast SEO per le sitemap XML
L’impostazione di Yoast SEO per le sitemap XML

Questo dovrebbe creare automaticamente la vostra sitemap senza alcuno sforzo extra da parte vostra.

Passo 2: Provate la Vostra Sitemap

È sempre saggio ricontrollare che i file generati automaticamente siano stati creati con successo. Potete visualizzare il vostro indice sitemap aggiungendo sitemap_index.xml al vostro dominio, in questo modo:

https://domain.com/sitemap_index.xml

Il risultato dovrebbe essere simile all’immagine qui sotto:

Esempio di sitemap che usiamo in Kinsta
Esempio di sitemap che usiamo in Kinsta

Potete quindi fare clic su una qualsiasi delle sitemap all’interno del vostro indice, che vi permetterà di vedere gli URL a cui si fa riferimento in ogni file.

Più avanti scenderemo nel dettaglio di come presentare questo file a Google e Bing per un’indicizzazione e un crawling più veloce. Potete anche controllare il nostro approfondimento sull’uso di una sitemap di WordPress.

La SEO non è morta...e questa guida ti aiuterà a usarla per far crescere il tuo traffico organico del 250% (o più)⚡️ Clicca per twittare

21. Inviare la Sitemap a Google Search Console

Una volta che avete un file sitemap XML, vi consiglia di inviarlo a Google Search Console in modo da poter accedere a dati aggiuntivi sullo stato del vostro sito WordPress. Presumiamo che abbiate già un account Google Search Console. Per ulteriori informazioni, controllate questo articolo più approfondito su come inviare il vostro sito ai motori di ricerca.

In Google Search Console, fate clic su Sitemap sotto la sezione Indice. Poi inserite la posizione del vostro file sitemap come abbiamo descritto prima, e fate clic su Invio:

WordPress SEO: Invio di una mappa del sito a Google Search Console
WordPress SEO: Invio di una mappa del sito a Google Search Console.

Vedrete quindi quante pagine/articoli sono state presentate e quante sono effettivamente indicizzate. Google ora scansionerà automaticamente il vostro file sitemap su base regolare.

22. Inviare la Sitemap a Bing Webmaster Tools

Proprio come abbiamo fatto con Google Search Console, raccomandiamo di inviare il vostro sito WordPress anche a Bing Webmaster Tools.

Potete iscrivervi usando il vostro account Google, inoltre ora è anche possibile verificare Bing Webmaster Tools se avete già effettuato la verifica in Google Search Console usando l’account Google associato.

Basta effettuare l’accesso e fare clic su Sitemap nel menu laterale, quindi fate clic sul pulsante Invia sitemap e aggiungete l’URL della vostra sitemap.

Invia la Sitemap XML a Bing Webmaster Tools
Invia la Sitemap XML a Bing Webmaster Tools

23. Inviare la Sitemap a Yandex Webmaster Tools

Come abbiamo già visto per Google Search Console e Bing Webmaster Tools, potrebbe essere utile presentare il vostro sito WordPress anche a Yandex. Si tratta di un motore di ricerca russo, ma se avete un traffico globale può aiutare!

Per maggiori dettagli, c’è la nostra guida approfondita su come presentare il vostro sito ai principali motori di ricerca (e quando dovreste farlo).

24. Richiedere la Scansione per un’Indicizzazione Più Veloce

In genere, quando pubblicate un contenuto sul vostro sito WordPress, Google determina la velocità di scansione con cui indicizza il vostro contenuto. Potrebbe trattarsi di una questione di pochi minuti come di poche ore o giorni.

Tuttavia, un modo per incoraggiare Google a indicizzare le singole pagine è usando lo strumento Richiesta di indicizzazione nella Google Search Console.

Questo è un comodo strumento che può essere utile per testare come le vostre pagine si posizionano dopo aver fatto degli aggiornamenti. Vale la pena notare che c’è spesso un ritardo, quindi non aspettatevi di vedere le vostre pagine aggiornate immediatamente indicizzate.

Google spesso consiglia agli utenti di non fare affidamento sulla funzione Richiesta di indicizzazione, in quanto Googlebot è abbastanza bravo a scoprire nuove pagine in modo naturale scansionando i siti e le sitemap XML, quindi se le vostre pagine non vengono indicizzate potrebbero esserci altri problemi in gioco.

In Google Search Console, fate sull’opzione Controllo URL sotto Introduzione nella barra laterale, e inserite l’URL della pagina di cui volete richiedere l’indicizzazione, quindi fate clic su Invio per confermare.

Lo strumento di ispezione degli URL in Google Search Console
Lo strumento di ispezione degli URL in Google Search Console.

È saggio controllare periodicamente le vostre pagine più importanti usando lo strumento di ispezione dell’URL per identificare gli errori di indicizzazione e garantire che le vostre pagine possano essere visualizzate correttamente nei risultati di ricerca.

Dopo che Google Search Console ha elaborato la vostra richiesta, dovreste ricevere un messaggio di conferma che assomiglia a questo:

Messaggio di conferma della richiesta di indicizzazione
Messaggio di conferma della richiesta di indicizzazione.

25. Controllare gli Errori di Crawl

Questi si verificano quando i crawler (motori di ricerca, bot, ecc.) non possono raggiungere una pagina. Può accadere per una serie di ragioni, da link interrotti (di più su questo argomento nel nostro suggerimento sui Link Interrotti), causati da link impostati in modo errato, o contenuti rimossi senza redirect in funzione, fino agli errori del server, dove il vostro server non è stato in grado di rispondere alla richiesta di crawl.

Un ottimo modo per controllare gli errori di scansione è quello di andare al vostro account Google Search Console. Qui troverete il rapporto di copertura, che fornisce i dettagli di tutti gli errori che Google ha riscontrato durante la scansione del vostro sito.

Rapporto di copertura in Google Search Console.
Rapporto di copertura in Google Search Console.

Cliccando su qualsiasi tipo di errore si accede ad alcuni esempi di URL su cui è stato riscontrato l’errore. Si può quindi fare clic sull’icona di ispezione dell’URL accanto a ciascun link per sapere come Google ha scoperto l’URL.

Ispezionare l'URL in Google Search Console.
Ispezionare l’URL in Google Search Console.

Questo vi darà indizi su dove Google ha visto per la prima volta il link interrotto, attraverso la pagina di riferimento.

Strumento di ispezione dell'URL della pagina di riferimento.
Strumento di ispezione dell’URL della pagina di riferimento.

Ora potete contattare il gestore del sito con il link interrotto e chiedere che lo aggiornino, o aggiornarlo voi stesso se il link proviene da una pagina del vostro sito. Un’altra opzione è quella di aggiungere un redirect 301 dall’URL interrotto all’URL corretto.

Google Search Console ha anche un altro strumento utile che evidenzia altri errori di scansione. Cliccate su Impostazioni dal menu a sinistra, poi su Apri rapporto sotto Crawling.

'Apri Report' in Google Search Console.
‘Apri Report’ in Google Search Console.

Nella sezione Per risposta, troverete una suddivisione dei tipi di richiesta di crawl. Fate clic e analizzate tutti gli errori correlati per avere maggiori informazioni sull’errore.

Crawl Errors Report Google Search Console.
Crawl Errors Report in Google Search Console.

Per esempio, vorremmo guardare tutto tranne OK (200) e Not modified (304), che sono richieste di crawl standard.

Come prima, ora è possibile ispezionare gli URL per sapere cosa ha causato gli errori per correggerli.

26. Controllare che Google Possa Scansionare le Pagine

La scansione è determinante per l’indicizzazione, e l’indicizzazione è determinante per il ranking. Se Google non può scansionare le vostre pagine, queste non saranno indicizzate, il che significa che non appariranno nei risultati di ricerca.

Fortunatamente, lo strumento di ispezione degli URL in Google Search Console può esservi di aiuto (di nuovo) in quanto consente di verificare se una pagina è stata correttamente scansionata e indicizzata.

Questo fornisce dati importanti, tra cui il modo in cui Google ha scoperto per la prima volta l’URL, quando è stato scansionato l’ultima volta, il canonical rilevato dall’utente e il canonical selezionato da Google.

Per controllare una pagina, inserite l’URL nella casella di ricerca nella parte superiore della pagina.

Verificare se la pagina è indicizzata.
Verificare se la pagina è indicizzata.

27. Rivedere Cosa ha Scansionato Google

Potete anche rivedere come Google ha reso l’HTML di una pagina indicizzata. Questo vi permette di controllare se il vostro contenuto e i vostri link sono stati indicizzati correttamente. Basta cliccare su View Crawled Page per vedere l’HTML, poi copiarlo per rivederlo in un editor di testo, o utilizzare lo strumento di ricerca per controllare il contenuto specifico o i link per assicurarsi che vengano visualizzati.

HTML visualizzato in Google Search Console.
HTML visualizzato in Google Search Console.

La scheda screenshot nello strumento fornisce un’istantanea del modo in cui la pagina è stata resa, ma mostra solo l’above the fold. Un ottimo suggerimento per vedere la pagina completamente renderizzata è copiare e incollare l’HTML in un strumento di test HTML. Questo vi permette di vedere cosa Google potrebbe scansionare e può quindi aiutarvi ad evidenziare eventuali problemi di crawling.

Testare l'HTML renderizzato.
Testare l’HTML renderizzato.

28. Utilizzare i Dati Strutturati

Potreste aver sentito i termini “schema markup” o “markup strutturato” in giro per il web. Lo schema markup è fondamentalmente codice aggiuntivo che aiuta i motori di ricerca a fornire più dati e migliori ai visitatori.

Se avete mai visto una valutazione con delle stelle accanto a una recensione sulla SERP, avete visto i risultati di schema markup. Questo può aiutarvi a ottenere punti speciali sulle SERP, che hanno il potere di aumentare drasticamente il vostro CTR.

Il CXL Institute ha condotto uno studio e ha scoperto che le aziende che hanno usato le valutazioni a stelle hanno visto un CTR significativamente più alto per le SERP organiche, con aumenti fino al 35%. La loro conclusione è stata che questa strategia dà risultati migliori.

Un’altra ragione importante per usare i dati strutturati è che possono aiutare Google a capire meglio cosa fa la vostra azienda e dove si inserisce nel web. Questo può aiutare a innescare il vostro knowledge panel del vostro brand, che può aumentare il CTR per le ricerche sul brand e consentire al vostro sito di essere presente in altri risultati di ricerca specifici per entità, come i caroselli della concorrenza.

Molti temi WordPress includono schema markup pre-impostato, ma ce ne sono anche alcuni che non lo fanno. Potete testare il vostro sito web o post di blog con lo strumento di test dei dati strutturati di Google:

Schema dei dati strutturati su Google
Schema dei dati strutturati su Google

In generale, dovreste arrivare a visualizzare zero errori sul lato destro dello schermo. Se quell’area è completamente vuota, significa che il vostro sito WordPress non ha alcun markup schema.

Anche Yoast SEO include i dati strutturati incorporati. Nel pannello di amministrazione di WordPress, sotto il menu SEO fate clic su Aspetto della ricerca. Inserite il nome e il logo della vostra organizzazione. Una volta salvate le modifiche, avrete la configurazione dello schema Organization, che dovrebbe essere visibile nello strumento di test dei dati strutturati di Google.

Anche Yoast aggiunge dati strutturati alle vostre pagine, il che significa che tutti gli articolo del blog dovrebbero apparire con lo schema Article.

Se volete aggiungere altro markup schema al vostro sito WordPress, consigliamo il plugin gratuito Schema. Questo aggiungerà automaticamente il codice necessario. È quindi possibile lanciare un altro test nello strumento di test dei dati strutturati di Google.

29. Condurre Regolari Audit SEO

Un ottimo modo per valutare immediatamente quanto bene il vostro sito WordPress è ottimizzato, è fare un rapido audit SEO per WordPress. Ci sono grandi strumenti gratuiti e premium a cui ricorrere.

SeoSiteCheckup è uno strumento gratuito che include più di 50 verifiche per farvi sapere come state andando. Anche se questo strumento è piuttosto basilare, può aiutarvi a iniziare. Altri strumenti SEO, compresi Ahrefs e Semrush, consentono di programmare verifiche settimanali del sito che possono aiutarvi ad individuare rapidamente eventuali problemi SEO.

30. Deindicizzare i Contenuti Duplicati

Potrebbe sembrare sciocco avere due copie identiche dello stesso contenuto, ma succede più spesso di quanto si possa pensare. Per esempio, una ragione comune è quando un sito di staging viene indicizzato da Google.

Sfortunatamente, avere più copie del vostro contenuto indicizzato può portare ad alcuni seri problemi SEO. Mentre Google non vi penalizza formalmente per avere articoli o pagine duplicate, può comunque avere un impatto sul vostro ranking.

Il problema principale è che quando si trova di fronte a due pezzi identici di contenuto, Google non sa quale mettere in classifica. Ipoteticamente, questo significa che il vostro sito di staging potrebbe iniziare ad apparire al posto delle vostre pagine web reali, il che sarebbe a dir poco imbarazzante.

In questo caso, il modo più semplice per prendersi cura di questo problema è quello di deindicizzare il vostro sito di staging. WordPress vi permette di farlo con facilità. Basta andare su Impostazioni > Lettura sul vostro sito di staging, e selezionare la casella di controllo accanto a Scoraggiare i motori di ricerca dall’indicizzare questo sito:

WordPress SEO: Deindicizzare un sito WordPress
Deindicizzare un sito WordPress.

Se state usando un ambiente di staging Kinsta, potete stare certi che sarà automaticamente impostato per non essere indicizzato dai motori di ricerca.

Altri esempi di contenuto duplicato menzionati in precedenza in questo articolo includono il www vs il non-www, dove entrambe le versioni di un URL possono essere accessibili, così come l’uso di parametri negli URL, che cambiano l’URL senza modificare il contenuto.

La regola generale per prevenire questo tipo di contenuto duplicato è quella di usare un tag canonico autoreferenziale su ogni pagina, evidenziando la versione preferita dei vostri URL. Per esempio, questa pagina contiene il seguente canonical in <head>:

<link rel="canonical" href="https://kinsta.com/blog/wordpress-seo/">

Potete anche aggiungere regole di reindirizzamento al vostro file .htaccess di WordPress per assicurarvi che gli utenti e i bot siano sempre reindirizzati ai vostri URL canonici.

UX Design

31. Ottimizzare per la Page Experience

L’indicatore di Page Experience di Google è un insieme di segnali che Google considera quando esamina le pagine web, permettendo ai suoi algoritmi di capire come gli utenti percepiscono le vostre pagine, basandosi sulla velocità della pagina, l’interattività, la stabilità visiva e la sicurezza. Questo include i Core Web Vitals (di più su questo argomento nella sezione Migliorare i Core Web Vitals section).

L’esperienza della pagina è ora utilizzata come segnale di ranking per le classifiche mobile e desktop. Per controllare i punteggi della vostra esperienza di pagina, andate alla sezione Page Experience in Google Search Console.

Il report Page Experience in Google Search Console.
Il report Page Experience in Google Search Console.

I grafici mobile e desktop sono stati divisi in report separati, permettendovi di controllare se le vostre pagine hanno un buon punteggio di Page Experience su ogni dispositivo. Se il vostro sito ottiene buoni punteggi su mobile, ma scarsi su desktop, le vostre pagine beneficeranno solo dell’aumento del ranking nei risultati di ricerca mobile, e viceversa.

I segnali considerati quando si valuta la Page Experience includono Core Web Vitals, Mobile-friendliness, HTTPS, e interstiziali intrusivi. Se la percentuale di pagine valutate come ‘Buone’ è bassa, dovreste controllare ognuno di questi segnali per indagare sulla causa.

32. Migliorare i Core Web Vitals

I Core Web Vitals rappresentano un gruppo di indicatori di performance misurabili che analizzano il funzionamento di un sito web dal punto di vista dell’esperienza utente. Si basano su questi fattori:

  • Prestazioni di caricamento
  • Interattività della pagina
  • Stabilità visiva
  • Dati reali da Google Chrome.

Core Web Vitals guarda anche quanto le tue pagine siano mobile-friendly, se usano HTTPS e se contengono interstitials intrusivi.

Potete controllare il rendimento delle vostre pagine usando il rapporto Core Web Vitals nella Google Search Console, che classifica le pagine come “buone”, “da migliorare” o “scarse”.

Quali Sono le Metriche Principali dei Web Vitals?

Il rapporto è composto da 3 fattori:

  • Il Largest Contentful Paint (LCP) misura il tempo necessario per caricare il contenuto principale di una pagina web.
  • Il First Input Delay (FID) misura il tempo necessario agli utenti per poter interagire con gli elementi di una pagina web.
  • Il Cumulative Layout Shift (CLS) analizza come le pagine si caricano e se gli spostamenti nel layout potrebbero portare gli utenti a cliccare inavvertitamente su altri elementi di una pagina.

Questo segna un passo significativo nel modo in cui Google si sta spostando più verso l’inclusione della User Experience nei suoi algoritmi di ranking.

Esempio di un report Core Web Vitals in Google Search Console.
Esempio di un report Core Web Vitals in Google Search Console.

Come Verificare i Vostri Core Web Vitals

Il report Core Web Vitals utilizza i dati sul campo per mostrare le prestazioni delle pagine in base ai dati reali degli utenti. Anche se non è attualmente possibile controllare tutte le pagine di un sito, troverete delle pagine di esempio; anche selezionando una pagina dalla lista dei risultati spesso si ottengono ulteriori risultati per altre pagine simili.

Report Core Web Vitals in Google Search Console
Report Core Web Vitals in Google Search Console.

Gli altri strumenti per sviluppatori di Google, tra cui Lighthouse e PageSpeed Insights, permettono anche di controllare i Core Web Vitals per qualsiasi pagina, usando i dati di laboratorio, che possono essere utili per individuare i problemi.

Tuttavia, questi strumenti basano i risultati sui dati della vostra macchina, che potrebbero non riflettere l’esperienza dei vostri utenti.

Google ha iniziato a incorporare i Core Web Vitals nei suoi algoritmi di ranking a maggio 2021, il che significa che le vostre pagine più performanti otterranno una spinta nel ranking, mentre quelle meno performanti potrebbero vedere un calo nelle posizioni.

Il report fornisce i risultati sia per Mobile che per Desktop, quindi, se otterrete buoni punteggi per entrambi, le vostre pagine avranno un aumento del ranking sia nei risultati di ricerca mobile che desktop.

Come Migliorare i Core Web Vitals

Il rapporto sui Core Web Vitals ci permette di vedere come le pagine si comportano rispetto a ciascuna delle metriche valutate, quindi è qui che possiamo vedere ciò che Google considera come ‘Buono’, ‘Da migliorare’ e ‘Scarso’.

Come per tutti i rapporti disponibili in GSC, viene fornito solo un campione di URL, ma questo ci dà un’idea abbastanza buona dei tipi di pagine che hanno problemi. Per esempio, può capitare che molti dei post del blog su un sito web siano segnalati come ‘Scarsi’ e ricevano un basso punteggio, ma poi, a un esame più attento, diventa evidente che tutti i post del blog includono una ‘sezione di post correlati’ che sta influenzando negativamente il valore del LCP.

I problemi di CLS possono essere più difficili da individuare. Ecco perché abbiamo elencato alcune delle cause più comuni di una scarsa LCP e come intervenire.

Strumenti Aggiuntivi per il Debug dei Problemi

È possibile usare gli strumenti di sviluppo di Google, come Lighthouse e Google PageSpeed Insights, per scavare le ragioni dietro gli URL a basso punteggio.

Una volta che credete che siano stati sufficientemente migliorati, potete usare il pulsante ‘Convalida correzione’ (o ‘Validate Fix’ in inglese) nella Google Search Console per far rivalutare gli URL.

Vale la pena notare che ci può volere del tempo prima che i risultati appaiano nel vostro rapporto Core Web Vitals, quindi non fatevi prendere dal panico se non vedete subito i risultati.

Date anche un’occhiata alla nostra guida approfondita su come ottimizzare il vostro sito per i Core Web Vitals di Google.

33. Ottimizzare la Velocità del Sito Web

La velocità del sito web è enorme quando si tratta di WordPress SEO. Google ha annunciato già nel 2010 che questo fattore ha un impatto sul vostro posizionamento. Inoltre, la velocità delle pagine è importante per chi le visita. Ecco alcune statistiche per dimostrare il punto:

  • Una persona su quattro abbandona un sito web se impiega più di 4 secondi per caricarsi.
  • Il 46% degli utenti non ritorna sui siti web poco performanti.
  • I proprietari di siti web hanno solo 5 secondi per coinvolgere le persone prima che considerino di andarsene.
  • Il 74% degli utenti che accedono a un sito mobile lo abbandonano se impiega più di 5 secondi per caricarsi.
  • Ogni ritardo di 1 secondo nel tempo di caricamento della pagina potrebbe portare a 1,6 miliardi di dollari di perdite annuali per grandi commercianti online come Amazon.

Alcuni modi per migliorare velocemente la velocità del vostro sito sono implementare un CDN, usare un tema veloce e ottimizzare il vostro sito di conseguenza. Tuttavia, queste strategie possono portarvi solo fino a un certo punto.

Il vostro web host gioca un ruolo enorme nella velocità del vostro sito, quindi investire in provider WordPress gestiti di qualità è fondamentale. Per esempio, alcuni dei nostri clienti hanno visto fino al 200% di aumento della velocità del sito dopo essere passati a Kinsta:

Un aumento del 212,5% delle prestazioni dopo il passaggio a C2.
Un aumento del 212,5% delle prestazioni dopo il passaggio a C2.

Se avete bisogno di un nuovo piano di hosting, date un’occhiata ai nostri.

34. Assicurarsi che il Sito Sia Reattivo al Mobile

Google ha annunciato la sperimentazione della sua strategia di indicizzazione mobile-first nel 2016. Gli algoritmi di ranking di Google ora usano principalmente la versione mobile del contenuto di un sito per classificare le pagine. Questo è un enorme cambiamento nel modo in cui Google sta indicizzando i contenuti. Significa che il mobile è ora più importante che mai:

Se non avete ancora un sito responsive, lasciate perdere tutto quello che state facendo e occupatevene immediatamente. Potete usare lo strumento mobile-friendly di Google per vedere se il vostro attuale sito WordPress supera il test:

Il sito web di Kinsta nel test mobile-friendly di Google.
Il sito web di Kinsta nel test mobile-friendly di Google.

Un’altra opzione è quella di implementare Google AMP, che è un framework aperto che permette ai siti di costruire pagine web leggere.

Tuttavia, AMP non è per tutti. Date un’occhiata al nostro caso studio su AMP e al perché l’abbiamo rimosso dal nostro sito.

È anche utile tenere d’occhio Google Analytics per vedere quanto traffico sta ricevendo il vostro sito dai dispositivi mobili. Questo vi aiuterà a determinare quanta priorità dovreste dare alla reattività.

35. Usare un Dominio di Brand Breve

L’indirizzo del vostro sito web è un elemento importante. Spesso rappresenta la prima impressione degli utenti sul vostro sito o persino sul vostro intero brand. Solo per questo motivo, è importante fare attenzione quando scegliete il nome di dominio del vostro sito.

Abbiamo scritto un intero articolo sulla scelta del vostro dominio, ma alcuni consigli chiave includono:

  • Scegliete qualcosa di relativamente breve e facile da ricordare.
  • Incorporate parole chiave (se ha senso).
  • Fate in modo che il vostro dominio suoni come un nome di brand.
  • Evitate l’uso di ‘Exact Match Domains (EMDs)‘.

Quest’ultimo consiglio è particolarmente importante per la SEO del vostro sito. Gli EMD sono domini che corrispondono esattamente alla parola chiave per la quale il sito sta cercando di posizionarsi.

Per esempio, se stessimo cercando di usare un EMD, l’indirizzo del nostro sito potrebbe essere qualcosa come managedwordpresshosting.com.

Anche se prima questa era una strategia SEO efficace, ha creato un sacco di problemi. I siti erano in grado di salire in cima alle SERP perché i loro domini indicavano che erano altamente rilevanti per le ricerche degli utenti, ma la qualità di molti di questi siti era piuttosto bassa.

Per adattarsi a questo, Google ha applicato dei cambiamenti al suo algoritmo che hanno tolto rilevanza agli EMD. Fondamentalmente, avere un EMD ora è utile solo se il vostro sito ha anche un contenuto di alta qualità.

36. Usare URL Brevi

A Google piacciono i siti puliti, organizzati e strutturati. Questo include l’uso di URL brevi che possono anche aiutare a migliorare il CTR. MarketingSherpa ha condotto uno studio e ha scoperto che le persone sono il 250% più propense a fare clic su un annuncio organico se:

  • Ha un URL abbastanza corto e
  • Appare direttamente sotto un annuncio con un URL lungo.

Mantenere brevi i vostri URL, quindi, può essere un enorme vantaggio competitivo. L’unica cosa da ricordare è che WordPress crea automaticamente un URL per i vostri articoli in base ai loro titoli. Per questo articolo abbiamo scelto il seguente:

https://kinsta.com/blog/wordpress-seo

Seguite i passi riportati di seguito per accorciare un URL per un articolo o una pagina di WordPress.

Passo 1: Trovare l’Impostazione dei Permalink

Sia nell’editor classico che in quello a blocchi, troverete un’impostazione permalink che vi permette di modificare lo ‘slug’ del vostro post, o la parte dell’URL che appare dopo la barra rovesciata finale (/). Nell’editor classico, appare direttamente sotto il titolo dell’articolo:

WordPress SEO: Accedere all'impostazione Permalink nell'editor classico
Accedere all’impostazione dei Permalink nell’editor classico.

Fate clic sul pulsante Modifica per attivare il campo slug.

Nell’Editor dei blocchi, potete trovare questa opzione nella scheda Documento della barra laterale destra sotto Permalink, o in cima al vostro blocco di intestazione:

WordPress SEO: Accedere all'impostazione dei Permalink nell'Editor dei blocchi
Accedere all’impostazione dei Permalink nell’Editor dei blocchi.

Il campo di testo necessario sarà già visibile.

Passo 2: Modificare lo Slug del Vostro Articolo

Successivamente, digitate semplicemente il nuovo slug per il vostro articolo. Ricordatevi di separare le parole con i trattini. Inoltre, ogni articolo e pagina sul vostro sito devono avere un URL unico, quindi non potete ripetere gli slug che avete già usato. Così facendo WordPress aggiungerà automaticamente ‘-1′ al vostro slug.

Nell’Editor classico, fate clic sul pulsante OK una volta che avete finito e salvate il nuovo permalink:

Modificare lo slug del post
Modificare lo slug del post.

L’editor dei blocchi salverà automaticamente il vostro nuovo URL dopo che avrete finito di digitarlo:

Lo slug del post nell'Editor dei blocchi
Lo slug del post nell’Editor dei blocchi.

37. Ridurre la Frequenza di Rimbalzo

Nell’ambito del web, si parla di “rimbalzo” quando gli utenti accedono a una pagina del vostro sito, ma subito dopo se ne allontanano. Un’alta frequenza di rimbalzo è di solito considerata una cosa negativa perché significa che i visitatori non rimangono abbastanza a lungo per convertire.

Potete visualizzare le percentuali di rimbalzo delle vostre pagine in Google Analytics. Basta andare su Comportamento > Panoramica e guardare sotto il grafico principale.

Facciamo alcuni commenti importanti sulla frequenza di rimbalzo.

È importante notare che la frequenza di rimbalzo non è un fattore diretto di ranking per Google o altri motori di ricerca. Inoltre, questa metrica è strettamente legata al tipo di sito che state guardando. Per esempio, i siti incentrati sulle notizie hanno alcune delle più alte percentuali di rimbalzo sul mercato, ma questo non è un problema di per sé, in quanto il loro obiettivo principale è quello di fornire la notizia.

Tuttavia, un’alta frequenza di rimbalzo potrebbe essere un’indicazione di altri problemi di fondo sul vostro sito che potrebbero influenzare la SEO.

Gli utenti rimbalzano per un sacco di motivi. A volte è dovuto alla navigazione confusa del sito, a titoli o link fuorvianti, a pubblicità eccessive, o anche a semplici errori in cui i visitatori fanno clic su un link o un pulsante per sbaglio.

Questo può rendere difficile stabilire come migliorare la frequenza di rimbalzo. Per iniziare, abbiamo scritto non uno ma due articoli sull’argomento: Come Visualizzare le Barre Laterali Dinamiche e i Widget per Ridurre la Frequenza di Rimbalzo e Come Ridurre la Frequenza di Rimbalzo sul Tuo Sito WordPress (18 Consigli Pratici).

Potete anche usare uno strumento di registrazione della sessione per guardare effettivamente come gli utenti hanno interagito con il vostro sito.

Questo può essere molto utile per rivelare problemi e fattori di blocco di cui non eravate a conoscenza, in particolare perché è probabile che abbiate familiarità con il funzionamento del vostro sito, cosa che però vi dà una visione a tunnel. Clarity è uno strumento gratuito di Microsoft che traccia automaticamente gli utenti, permettendovi di osservare le mappe di calore e le registrazioni e avere un’idea migliore di come i vostri utenti stanno navigando le vostre pagine e interagendo con il vostro sito.

38. Quantificare il Tempo di Permanenza

Il “tempo di permanenza” si riferisce al tempo che gli utenti passano su un sito web che hanno trovato su una SERP prima di tornare a vedere altri risultati. Mentre Google ha negato che il tempo di permanenza sia un fattore diretto di ranking, è un chiaro indicatore del fatto che un utente abbia trovato la risposta alla sua domanda.

Se Google ha questi dati ed è in grado di tracciare quali ricerche ha fatto un utente dopo aver visitato il vostro sito, è difficile credere che non li userebbe per determinare la qualità del risultato della ricerca.

Naturalmente, aumentare il tempo di permanenza sulle vostre pagine non è esattamente un processo semplice, ma ci sono diverse strategie che potete provare. Per cominciare, assicuratevi di inserire sempre le informazioni importanti del vostro contenuto soopra la piega (above the fold), dove sono più facili da trovare.

Per ‘piega’ intendiamo l’area della vostra pagina passata la quale gli utenti devono scorrere verso il basso per leggere il resto del vostro contenuto.

Ad esempio, sulla nostra homepage il menu di navigazione principale e il pulsante Call to Action (CTA) che incoraggia i visitatori a vedere i nostri piani sono posizionati sopra la piega:

Above the fold sulla home page di Kinsta.
Above the fold sulla home page di Kinsta.

Parlando di navigazione, verificare che quella nel vostro sito sia chiara e facile da capire può essere d’aiuto per aumentare il tempo di permanenza.

Inoltre, meglio ridurre le distrazioni che gli utenti possono trovare fastidiose. È dimostrato che i popup e i video a scorrimento automatico sono due elementi che fanno tornare i visitatori alle SERP di provenienza.

Infine, assicuratevi di rispondere alle domande che i vostri utenti stanno cercando. Potete controllare per quali query le vostre pagine si classificano nel rapporto dei risultati di ricerca di Google Search Console: in questo modo capite l’intento dietro di esse e dovete solo assicurarvi che la pagina faccia un ottimo lavoro di risposta.

Guardate la Nostra Video Guida sull’Ottimizzazione dei Contenuti

Ottimizzazione dei Contenuti

39. Fare Ricerca di Parole Chiave

Le parole chiave sono ancora vive e vegete nel 2023. Ecco perché le classifiche, cioè il ranking, contano. Ricordate, come abbiamo detto prima, Google è ancora un algoritmo del computer. Deve poter osservare qualcosa per calcolare le classifiche e le parole chiave sono occupano ancora un grande ruolo in questo meccanismo.

Questo è un esempio di un sito nuovo di zecca che è cresciuto da 0 a più di 260.000 visite mensili con meno di 30 articoli:

Traffico SEO mensile
Traffico SEO mensile

Come hanno fatto? Hanno trovato una buona nicchia e hanno fatto una ricerca strategica delle parole chiave. Ci sono molti ottimi strumenti là fuori che vi aiutano.
Alcuni dei nostri preferiti sono SEMrush, Ahrefs e KWFinder. Il trucco è trovare una buona parola chiave con volume di ricerca, senza scegliere qualcosa di troppo competitivo.

Inoltre, non dimenticate la SEO multilingue! Le parole chiave in altre lingue sono a volte molto meno competitive. Il mercato inglese è molto saturo quando si tratta di content marketing.

Per esempio, in inglese, cerchiamo il termine “strategie di marketing”. Possiamo vedere che ha un volume globale di circa 48.000 ricerche al mese. Se guardate le SERP per questo termine, vedrete che cercare di posizionarsi per esso significa andare contro enormi siti con alta autorità di dominio:

Volume delle parole chiave per "strategie di marketing"
Volume delle parole chiave per “strategie di marketing”

In altre parole, “strategie di marketing” sarà difficile da far posizionare. Se agite in modo intelligente e non avete un brand con molta autorità, probabilmente non proverete nemmeno ad affrontare questa parola chiave.

Tuttavia, se considerate lo stesso termine in spagnolo, “estrategias de marketing”, si può vedere che il volume di ricerca è ancora rispettabile, a circa 36.000 al mese, e competere contro i siti che si classificano per questo termine è molto più realistico:

Volume delle parole chiave per "estrategias de marketing"
Volume delle parole chiave per “estrategias de marketing”

Questa è una cosa che si può affrontare. In altre lingue, troverete che molti termini di ricerca sono semplicemente più facili da classificare.

Leggete al riguardo anche la nostra guida a WordPress multilingue per iniziare a dominare le SERP in altre lingue.

40. Usare Sempre una Parola Chiave di Riferimento

Quando si tratta di WordPress SEO, è importante ricordare che Google è ancora un algoritmo informatico. Per questo motivo, le parole chiave sono ancora importanti nel 2023.

Dovreste sicuramente scrivere per i clienti e le persone che visitano il vostro sito, ma scrivete in modo intelligente.

Potete scrivere per il vostro pubblico, pur mantenendo le migliori pratiche SEO in mente. Ricordate, i motori di ricerca alternativi come Bing e Yahoo si basano ancora di più su quelle che a volte vengono chiamate pratiche SEO “obsolete”.

Ogni volta che scrivete un articolo sul blog o pubblicate una pagina sul vostro sito WordPress, dovreste sempre avere una parola (o una frase) chiave in mente. Non create un articolo solo per il gusto di pubblicare più contenuti. Più avanti approfondiremo il tema della ricerca delle parole chiave.

Usando il plugin Yoast SEO, è possibile impostare facilmente la frase chiave su cui desiderate scrivere. Per esempio, per questo articolo, stiamo usando la parola chiave “WordPress SEO”. Potete vedere che Yoast SEO analizza la densità delle parole chiave, e segnala che è un po’ bassa per questo articolo:

Esempio di frase chiave
Esempio di frase chiave

Anche se la densità di parole/frasi chiave non è assolutamente un fattore di ranking, può comunque aiutare ad assicurarvi che il contenuto includa le vostre parole chiave di destinazione.

41. Includere la Parola Chiave di Riferimento nel Primo Paragrafo

Il primo paragrafo di qualsiasi articolo o pagina è molto importante. Si raccomanda sempre di aggiungere la vostra parola chiave all’interno dell’apertura, se possibile. La ragione è che Google scansiona i contenuti dall’alto verso il basso, e se trova rapidamente la parola chiave, è più probabile che ritenga il vostro articolo rilevante per quell’argomento.

Si tratta anche di preparare i vostri lettori fin dall’inizio e migliorare la frequenza di rimbalzo fornendo subito il contenuto che si aspettano di vedere.

Il plugin Yoast SEO controlla questo aspetto per assicurarsi che stiate al passo con questa best practice:

Yoast SEO controlla la frase chiave nell'introduzione
Yoast SEO controlla la presenza della frase chiave nell’introduzione

Detto questo, ricordate che il vostro contenuto dovrebbe sempre suonare naturale e avere un senso. Lavorate con la vostra parola chiave in modo naturale nell’apertura, piuttosto che inserirla semplicemente nel primo paragrafo per pure ragioni SEO.

Google Passage Ranking

Vale anche la pena ricordare che Google è ora in grado di indicizzare singoli passaggi all’interno delle pagine, invece che indicizzare solo le pagine intere.

Questo significa che Google presta più attenzione a sezioni specifiche all’interno dei vostri articoli e delle vostre pagine, rendendo più facile la scansione di contenuti specifici, senza considerare solo il focus principale della pagina.

Google Passage Ranking
Google Passage Ranking

42. Evitare la Cannibalizzazione delle Parole Chiave

La cannibalizzazione delle parole chiave si verifica quando due o più pagine del vostro sito competono per la stessa keyword. Anche se questo può a volte contribuire a far posizionare entrambe le pagine, di solito è più facile concentrare tutti i vostri sforzi su una singola pagina, piuttosto che diluire l’autorità della pagina su più pagine. Questo, in teoria, aiuterà una versione della pagina a posizionarsi ancora più in alto.

Se avete la fortuna di avere più di una pagina nelle prime due posizioni, potete passare oltre ed esaminare un’altra parola chiave.

Nell’esempio qui sotto, possiamo vedere il blog di Yoast che si classifica con 2 risultati. Combinando queste due pagine e gli elementi che le accompagnano, potrebbero aumentare le possibilità di salire nelle classifiche:

Esempio di cannibalizzazione delle parole chiave
Esempio di cannibalizzazione delle parole chiave

La cannibalizzazione delle parole chiave può anche portare a classifiche instabili, causando la fluttuazione delle posizioni delle vostre pagine, in quanto potrebbe non essere chiaro ai motori di ricerca quale sia la pagina più rilevante da usare. Questo significa che una pagina può essere ben posizionata per alcuni giorni, poi l’altra pagina può prendere il suo posto, ma in una posizione inferiore.

Come Verificare la Cannibalizzazione delle Parole Chiave

Ci sono diversi modi per verificare se la cannibalizzazione delle parole chiave sta causando problemi al vostro sito WordPress. Usando uno strumento come Ahrefs potrete controllare se più di una pagina è classificata per le vostre parole chiave di destinazione.

È possibile vedere rapidamente eventuali spostamenti di classifica, dove diverse pagine saltano dentro e fuori le classifiche.

Esempio di cannibalizzazione delle parole chiave
Esempio di cannibalizzazione delle parole chiave

Potreste anche usare Google Search Console per vedere quando più pagine si classificano per le stesse parole chiave.

Nella sezione Risultati della ricerca, selezionate la scheda ‘Query’ e filtrate le righe per posizione, dove la posizione è inferiore a 20. Questo mostrerà le prime due pagine nei risultati di Google.

Successivamente, selezionate “Clicks”, “Impressions” e “Average Position”, quindi esaminate le parole chiave che hanno il numero maggiore di impressioni e una posizione superiore a 1.

Facendo clic su ogni parola chiave e selezionando la scheda ‘Pagine’, potete rivelare se più di una pagina si classifica per la query selezionata.

Potreste voler aggiungere il vostro paese di destinazione con i filtri in alto, in particolare se il vostro contenuto è tradotto in più lingue.

Qui sotto, potete vedere che abbiamo due pagine in classifica per la query ‘wordpress multisite hosting’. Notate come la posizione media non ha consistenza. Armati di questi dati, possiamo decidere di unire il contenuto in una ‘super’ pagina, oppure rivederlo per evitare di puntare la parola chiave su una delle pagine in classifica.

Controllare la cannibalizzazione delle parole chiave in Google Search Console
Controllare la cannibalizzazione delle parole chiave in Google Search Console

43. Pubblicare Contenuti Evergreen

I contenuti evergreen (o sempreverdi) possono essere molto importanti per la SEO WordPress e del traffico organico a lungo termine. Questo termine si riferisce al contenuto che rimane sempre rilevante, non importa quando lo si legge.

Di solito, quando si tratta di pubblicare contenuti evergreen, chi scrive deve occasionalmente aggiornare gli articoli. Dopo tutto, la maggior parte dei settori cambia leggermente nel tempo.

Uno dei principali vantaggi del contenuto evergreen è che si può condividere più e più volte, e con esso si possono a continuare a costruire backlink e segnali social Se avete scelto di pubblicare contenuti evergreen invece che notizie, è saggio passare al gioco a lungo termine.

44. Aggiornare i Vecchi Contenuti

Come abbiamo accennato più volte in questo articolo, aggiornare i vecchi contenuti è una solida strategia SEO che usiamo e raccomandiamo. Google considera la “freschezza” dei contenuti quando classifica i risultati, quindi esaminare i vostri articoli e modificarli per riflettere meglio i cambiamenti nel vostro settore può aumentare la vostra visibilità in modo significativo.

Come notato da Alfred Lua, Yoast SEO può identificare i contenuti che potreste voler aggiornare. Gli articoli che avete contrassegnato come Contenuto Cornerstone e che non sono stati modificati negli ultimi sei mesi appariranno sotto un link Stale Cornerstone Content nella vostra lista degli articoli.

In alternativa, potreste dare un’occhiata allo strumento online gratuito Animalz Revive:

Lo strumento Animalz Revive
Lo strumento Animalz Revive

Dovete solo digitare il vostro URL e permettere allo strumento di accedere alla vostra Google Analytics. Animalz Revive evidenzierà quindi gli articoli che potete aggiornare per migliorare la vostra SEO.

45. Sfoltire Regolarmente i Contenuti

Su una nota simile, potete anche praticare il ‘content pruning’ o potatura dei contenuti, che comporta la rimozione di contenuti datati dal vostro sito se non possono essere aggiornati e migliorati. Questo può essere un processo piuttosto intimidente. Dopo tutto, l’eliminazione di contenuti su cui avete lavorato duramente va contro il vostro istinto.

Tuttavia, è meglio avere meno contenuti di alta qualità che avere molti articoli che non sono rilevanti o preziosi per i visitatori. Questo richiederà anche meno ‘crawl budget’, cioè il numero di pagine del vostro sito che Google scansiona in un dato periodo di tempo.

Lo sfoltimento dei contenuti è sicuramente un’arte, e non vi stiamo raccomandando di andare avanti ed eliminare la metà degli articoli del vostro sito. Potreste anche leggere questo caso studio di HubSpot che ha rimosso 3.000 post dal suo blog.

Questo vi darà un’idea del lavoro necessario, ma anche di come questa pratica può migliorare la SEO. Ricordatevi solo di creare redirect 301 per i contenuti rimossi, in modo che i visitatori non si perdano.

46. Considerare gli Hub di Contenuti e le Tassonomie

Questa strategia è opzionale, ma l’indicizzazione delle categorie in Google può aumentare la pertinenza dei vostri contenuti e aumentare il vostro page rank, aumentare il vostro traffico, e migliorare la SEO di WordPress.

Molti temi WordPress non mostrano di default le descrizioni delle categorie. Seguendo i passi mostrati di seguito, potrete indicizzare le vostre categorie e mostrarle sul vostro sito.

Abilitare l’Indicizzazione delle Categorie in Yoast

La prima cosa che dovrete fare è navigare su SEO > Aspetto della Ricerca e cliccare sulla scheda Tassonomie:

yoast category indexing
L’impostazione Mostra categorie nei risultati di ricerca di Yoast SEO.

Dovreste poi controllare che l’opzione Mostra categorie nei risultati di ricerca sia abilitata.

Passo 2: Scrivere le Descrizioni delle Categorie

Infine, inserite la descrizione della categoria sotto la specifica categoria di post che volete indicizzare. Potete farlo navigando su Articoli > Categorie e cliccando su Modifica in corrispondenza della rispettiva tassonomia:

add category description
Aggiungere una descrizione della categoria.

Ricordatevi di cliccare sul pulsante Aggiorna quando avete finito.

47. Fare in Modo che i Contenuti Vadano nei Featured Snippets di Google

Avete mai visto apparire un riquadro in cima a una SERP di Google, sotto forma di elenco, tabella o paragrafo, spesso accompagnato da una o più immagini? Questi riquadri si chiamano snippet in primo piano e possono aiutare la vostra pagina a saltare in cima ai risultati di ricerca di Google, in “posizione zero”.

Ecco un esempio di uno snippet in primo piano:

Esempio di Featured Snippet di Google
Esempio di Featured Snippet di Google.

Gli snippet in primo piano occupano molto più spazio del tradizionale titolo con link blu e la descrizione. Questo può ovviamente avere implicazioni estremamente positive sul numero di clic che la vostra pagina ottiene, quindi guadagnare snippet in primo piano è un ottimo modo per portare più traffico al vostro sito web.

La domanda è: come ottimizzare le vostre pagine per gli snippet in primo piano?

La prima cosa da sottolineare è che un certo numero di studi ha scoperto che nella maggior parte dei casi, le pagine devono prima posizionarsi sulla pagina di uno dei risultati di ricerca di Google per essere idonei a comparire in un featured snippet.

Potete costruire una lista di parole chiave di opportunità da puntare scavando nel vostro rapporto Query in Google Search Console e filtrando per posizione, includendo tutte le query per le quali vi trovate già nelle posizioni da 1 a 10. Assicurat di selezionare il vostro paese di destinazione. Più impressioni ha ogni query, più traffico è probabile che otteniate se riuscite a spostarvi nella posizione zero.

Controllate su Google per assicurarvi che la vostra pagina sia posizionata nella posizione mostrata. Se un altro sito web occupa già quello snippet in primo piano, avrete un’idea più precisa di chi è la vostra concorrenza.

Purtroppo non c’è una ricetta magica per far comparire il vostro contenuto negli snippet in primo piano. Tuttavia, dalla nostra esperienza personale, abbiamo scoperto che quanto segue può essere di aiuto:

  • Aggiungere schema markup per aiutare Google a capire di cosa tratta il vostro contenuto e come si inserisce nel vostro sito web
  • Usare efficacemente i tag heading (<H1> – <H6>), gli elenchi puntati e gli elenchi numerati
  • Strutturare i vostri articoli in modo organizzato
  • Mantenere i paragrafi brevi perché i featured snippet tendono a essere di circa 40 – 50 parole di lunghezza
  • Usare le domande come titoli e rispondere sotto (le domande spesso innescano gli snippet in primo piano)
  • Usare immagini e video di alta qualità

Seguite questi consigli e dovreste essere sulla strada giusta!

48. Ottimizzare i Contenuti per Google Discover

Google Discover è il servizio di suggerimento dei contenuti di Android. Si tratta fondamentalmente di un feed di contenuti che Google pensa che gli utenti troveranno rilevanti sulla base della loro cronologia di ricerca e di altri contenuti che hanno letto. Come abbiamo detto prima, il traffico mobile sta crescendo tantissimo, quindi ottimizzare i vostri articoli per questa piattaforma può solo aiutarvi.

Dal momento che Google Discover non è basato sulla ricerca, cercare o ottimizzare le parole chiave non vi aiuterà a far entrare i vostri articoli nei feed degli utenti. Ci sono, tuttavia, diversi strade fattibili che potete percorrere per migliorare le vostre possibilità delle quali abbiamo discusso in questo post:

Per quel che riguarda le immagini che inserite nei vostri articoli, potreste anche considerare di abilitare l’uso di grandi immagini per Google Discover. Le statistiche mostrano che questo porta a un aumento del CTR, della durata della visualizzazione della pagina e della soddisfazione degli utenti. Avrete bisogno di scegliere il programma di Google usando questo modulo per inserire immagini di grandi dimensioni.

Google Discover report
Google Discover report.

Potete monitorare quanto traffico Google Discover sta inviando al vostro sito web, insieme alle pagine che appaiono, andando al rapporto Discover nella Google Search Console.

Ottimizzazione delle Immagini

49. Dare un Nome Comprensibile ai File Immagine

Questa è una cosa che molte persone che gestiscono siti WordPress sbagliano. I nomi dei vostri file immagine sono importanti! Con alcune corrette pratiche SEO di WordPress, potete notare una bella spinta sia nelle SERP che in Google Image Search.

Ecco alcune linee guida:

  • Date sempre un nome ai vostri file di immagine con parole legate al vostro contenuto prima di caricarle su WordPress. Per esempio, invece di DC0000.jpg, chiamate l’immagine wordpress-seo.jpg.
  • Includete sempre i trattini tra le parole nei nomi dei file di immagine. Per esempio, se nominate un file wordpress_seo.jpg o wordpressseo.jpg, Google non sarà in grado di leggerlo. Legge solo i file con i trattini come contenenti singole parole, quindi conviene nominare l’immagine wordpress-seo.jpg.
  • Includete la vostra parola chiave di riferimento, se applicabile, almeno per la vostra immagine in primo piano. Usiamo sempre le nostre parole chiave nei nomi delle immagini in evidenza dei nostri articoli.
  • Tenete i nomi dei vostri file in minuscolo. Questo mantiene gli URL delle immagini puliti e manterrà la coerenza per tutti i vostri URL.

Si tratta di regole abbastanza facili da implementare per i futuri caricamenti di file.

50. Aggiungere il Testo Alt alle Immagini

Il testo ALT si riferisce all’attributo ALT o al testo alternativo che viene applicato alle immagini sul vostro sito. I tag Alt sono usati dai lettori di schermo per gli utenti ipovedenti, fornendo un contesto extra per le immagini. Sono anche usati dai motori di ricerca per capire meglio il contenuto delle immagini e come si relazionano al contenuto che le circonda.

Per esempio, se una persona stesse usando il software Dragon Naturally Speaking, l’Alt-text potrebbe effettivamente aiutarla a navigare meglio nella pagina. Quando visualizzate l’HTML del vostro sito, potete individuare gli attributi Alt all’interno dei tag <img>, così:

<img src="image.jpg" alt="image description" title="image title"/>

Dovreste sempre aggiungere l’Alt-text alle vostre immagini. Se non l’avete ancora fatto, potete tornare indietro e farlo ora. Con WordPress, non avete bisogno di conoscere alcun codice per aggiungere l’Alt-text. Potete semplicemente digitarlo selezionando un’immagine nella vostra Libreria Media o facendo clic su un’immagine nell’editor di WordPress.

Nell’Editor dei blocchi, troverete il campo Alt Text (testo alternativo) nella scheda Blocco della barra laterale sotto Impostazioni immagine:

Aggiungere l’Alt-text con l'editor a blocchi
Aggiungere l’Alt-text con l’editor a blocchi

Per aggiungere l’Alt-text nell’Editor classico, seguite questi passi.

Passo 1: Aprite le Impostazioni dell’Immagine

Per prima cosa, aprite il vostro articolo o la vostra pagina nell’editor classico. Poi, fate clic sull’immagine per la quale volete aggiungere il testo ALT. Vedrete apparire una barra degli strumenti:

Aprire le impostazioni dell'immagine nell'editor classico
Aprire le impostazioni dell’immagine nell’editor classico

Fate clic sull’icona della matita per aprire le impostazioni dell’immagine.

Passo 2: Aggiungete il Testo Alt nel Campo Appropriato

Se state usando l’ultima versione di WordPress, il campo Alt-Text (testo alternativo) dovrebbe essere il primo nella finestra risultante:

Aggiungere l’Alt-text nell'editor classico
Aggiungere testo l’Alt-text nell’editor classico

Fate clic sul pulsante blu Aggiorna quando avete finito.

Di solito, è utile aggiungere la vostra parola chiave di riferimento se è applicabile all’immagine. Tuttavia, non spammate la vostra parola chiave di riferimento nell’Alt text di tutte le vostre immagini. Come per tutte le cose che ruotano attorno alla SEO, la regola è sempre la stessa: moderazione. A Google non piace lo spam.

51. Usare Immagini di Alta Qualità

Abbiamo già detto come le immagini possono aiutarvi a indirizzare il traffico verso il vostro sito tramite Google Image Search. I contenuti visivi come le immagini in primo piano, gli screenshot, i grafici e le tabelle possono anche aiutare a spezzare il vostro testo e chiarire il contenuto.

In altre parole, aggiungere immagini e grafici a vostri contenuti porta diversi benefici:

  • Le vostre immagini possono classificarsi in Google Image Search, per generare più traffico organico per il vostro sito.
  • Le immagini possono aiutare a dimostrare la pertinenza dei vostri articoli ai crawler dei motori di ricerca.
  • Le immagini rendono il vostro contenuto più interessante, più attraente e più facile da leggere.

Cercate di mantenere le vostre immagini sotto i 100KB per evitare che causino un ritardo nel tempo di caricamento della pagina. Assicuratevi di usare la dimensione corretta delle immagini quando le caricate. Immagini enormi che vengono ridimensionate dal browser spesso aggiungono un tempo di caricamento della pagina non necessario.

Google ora supporta l’uso di immagini di alta qualità, che è una grande opportunità per abbellire il vostro contenuto visivo. Potreste considerare di aggiornare alcuni dei vostri vecchi contenuti sostituendo le immagini meno idonee con versioni ad alta risoluzione.

52. Assicurarsi Che le Immagini Siano Accessibili se si Usa un CDN

Il traffico dalle immagini può effettivamente accumularsi un bel po’ nel tempo, quindi è importante verificare che le vostre immagini possano essere scansionate dai motori di ricerca. Secondo i dati di Jumpshot, Google Images ha costituito oltre il 22% delle ricerche web nel 2018.

Se state utilizzando un CDN, controllate che le vostre immagini non siano bloccate dal robots.txt del vostro fornitore di CDN. Se state usando il plugin Yoast SEO, aggiungete il seguente codice alla fine del vostro file functions.php.

Sostituite ovviamente il dominio e il dominio CDN con il vostro:

function wpseo_cdn_filter( $uri ) {
return str_replace( 'http://yourdomain.com', 'http://cdn.yourdomain.com', $uri );
}
add_filter( 'wpseo_xml_sitemap_img_src', 'wpseo_cdn_filter' );

Alcuni siti web hanno affermato che le loro immagini sono state deindicizzate (come si vede sotto).

Date un’occhiata alla nostra Guida all’ottimizzazione delle immagini per saperne di più su come far apparire le vostre immagini nella ricerca.

Consigliamo anche di guardare il Search Central Lightning Talk di John Mueller di Google, che offre un sacco di consigli utili per l’ottimizzazione delle immagini:

I clienti di Kinsta possono trarre vantaggio dal CDN gratuito dalle alte prestazioni di Kinsta alimentato dalla rete globale di Cloudflare con 200+ PoPs.

53. Non Indicizzare le Pagine con Allegati Immagine

Ogni volta che caricate un’immagine in WordPress e la inserite in un articolo o in una pagina, create anche una pagina di allegato separata su cui risiede l’immagine. Se non prestate attenzione, Google potrebbe effettivamente iniziare a indicizzare queste pagine, e poiché non hanno alcun valore, può essere uno spreco di budget di crawl.

Per esempio, se qualcuno fa clic su una pagina con un’immagine nei risultati di ricerca, tutto quello che vedrà sarà l’immagine, non il contenuto del post. Questo molto probabilmente lo porterà ad andarsene immediatamente, facendo aumentare la vostra frequenza di rimbalzo.

Se notate questo comportamento sul vostro sito WordPress, il plugin Yoast SEO ha un’opzione di reindirizzamento per risolvere il problema. Basta navigare in SEO > Aspetto della ricerca, e fare clic sulla scheda Media:

yoast attachment redirects
L’impostazione per reindirizzare gli allegati di Yoast SEO.

Ora portate su Sì l’interruttore nell’opzione ‘Reindirizzare gli URL degli allegati all’allegato stesso’.

Social e Video

54. Rivendicare i Profili Social

È utile rivendicare tutti i vostri profili dei social media il prima possibile. In genere, le aziende dovrebbero farlo immediatamente dopo il lancio del loro sito web. La maggior parte dei backlink dai profili dei social media sono nofollow, il che significa che non aiuteranno la vostra SEO, ma possono comunque inviarvi molto traffico.

Un altro grande vantaggio di questa strategia è che le pagine dei profili dei social media possono spesso classificarsi molto bene nelle SERP. Questo può essere una cosa enorme per il branding, in quanto vi permette di avere più controllo sui primi risultati di ricerca che i vostri visitatori vedranno. Prendiamo Kinsta per esempio.

Se cercate su Google “Kinsta”, potete vedere che i nostri profili Twitter, Facebook, LinkedIn e Youtube sono tutti in prima pagina. Se siete molto attivi su Twitter, potete anche qualificarvi per un risultato di ricerca speciale con i vostri 3 tweet più recenti, come si vede nella SERP del marchio Kinsta. Usare i profili dei social media può essere una vittoria istantanea per il vostro marchio, e richiede pochissimo sforzo.

SERP del marchio Kinsta
SERP del marchio Kinsta

Potete usare uno strumento gratuito come Namechk per vedere quali nomi sono disponibili su tutti i social network. Assicuratevi di rivendicare tutti i vostri social oggi. Come nota a margine, date un’occhiata a questa guida se avete ancora bisogno di un piccolo aiuto per trovare un nome per il vostro blog.

55. Utilizzare i Social Signal

I “Social signal” riguardano l’attività online relativa al vostro brand che non avviene sul vostro sito WordPress. Questo include tweet, condivisioni, upvotes e altri indicatori simili della qualità del vostro brand.

I segnali social influenzano la SEO di WordPress? La risposta, purtroppo, non è bianca o nera. Tuttavia, abbiamo visto in prima persona che possono influenzare temporaneamente le vostre classifiche nelle SERP, sulla base delle nostre esperienze con Reddit e Y Combinator per esempio.

In passato, abbiamo visto post di tendenza su questi siti iniziare immediatamente a posizionarsi sulla prima pagina di Google. Dopo che non sono più di tendenza, le classifiche di questi post tendono a fluttuare e alla fine si assestano laddove sono effettivamente in grado di classificarsi più a lungo termine.

A cosa è dovuto? La nostra teoria è che la combinazione della quantità di traffico di massa e dei segnali social fa sì che Google consideri questi post come molto rilevanti, quindi li fa salire nelle SERP. Molti specialisti SEO ne dibattono, ma noi abbiamo l’abbiamo visto accadere in prima persona un bel po’ di volte.

Qui sotto c’è un esempio di qualcosa che abbiamo scritto con un volume di parole chiave decente che è salito alle stelle nelle SERP il giorno dopo; sembra essere perché siamo stati in grado di guadagnare un sacco di traffico social:

Segnali social di traffico
Segnali social di traffico

Il risultato che ci portiamo a casa è che le condivisioni, i segnali social e il maggior traffico influenzano molto probabilmente le vostre classifiche, in un modo o nell’altro. Creare un buzz intorno a un pezzo di contenuto aiuta a portarlo di fronte a più persone, cosa che spesso porta anche a più link, dato che altri fanno riferimento al vostro contenuto dai loro contenuti. Quindi consigliamo di approfittare dei social media il più possibile.

Vuoi migliorare la SEO del tuo sito? Inizia con questa guida dettagliata e preparati a vedere le tue classifiche salire alle stelle. 😱 Clicca per twittare

56. Specificare il Markup Social

Il plugin Yoast SEO permette anche di aggiungere il markup social. Questo aiuta Google a collegarli al vostro sito web, che viene usato per alimentare il knowledge panel del vostro brand. Basta elencare i vostri profili di social media per associarli al vostro sito web usando i dati strutturati.

Le impostazioni di Yoast SEO Social
Le impostazioni di Yoast SEO Social

Tag Open Graph

Potreste aver visto le miniature su Facebook o Twitter quando condividete un post del vostro blog dal vostro sito WordPress. Queste sono generate automaticamente usando i tag Open Graph (OG). Proprio come i tag title e le meta descrizioni, i tag OG sono usati per fornire informazioni sul contenuto condiviso sulle piattaforme di social media.

Qui sotto c’è un esempio di un articolo del blog di Kinsta che viene condiviso su Facebook:

Tag Open Graph in Facebook
Tag Open Graph in Facebook

Fortunatamente, Yoast viene di nuovo in soccorso. Consigliamo di andare nelle opzioni social in Yoast SEO e riempire tutti i campi disponibili.

Potete anche cambiare impostazioni come la miniatura predefinita che appare quando il vostro sito è condiviso (l’og:image), e il tipo di miniatura utilizzato da Twitter:

Cambiare il tipo di scheda di default di Twitter con Yoast SEO
Cambiare il tipo di scheda di default di Twitter con Yoast SEO

Questo è un esempio del codice che viene aggiunto automaticamente per voi dal plugin Yoast SEO. Sto usando questo nostro articolo sulla SEO:

<meta property="og:locale" content="en_US" />
<meta property="og:type" content="article" />
<meta property="og:title" content="What Does SEO Stand For? (+ 7 Beginner's Tips for Ranking a Site)" />
<meta property="og:description" content="Search Engine Optimization is one of the most powerful ways to attract new users. But what does SEO stand For? Learn more in our in-depth guide!" />
<meta property="og:url" content="https://kinsta.com/blog/what-does-seo-stand-for/" />
<meta property="og:site_name" content="Kinsta Managed WordPress Hosting" />
<meta property="article:publisher" content="https://www.facebook.com/kinstahosting" />
<meta property="article:tag" content="seo" />
<meta property="article:tag" content="WordPress" />
<meta property="article:section" content="Business Growth Strategies" />
<meta property="article:published_time" content="2019-07-01T07:40:12+00:00" />
<meta property="article:modified_time" content="2020-03-04T17:00:23+00:00" />
<meta property="og:updated_time" content="2020-03-04T17:00:23+00:00" />
<meta property="og:image" content="https://kinsta.com/wp-content/uploads/2019/07/what-does-seo-stand-for.png" />
<meta property="og:image:secure_url" content="https://kinsta.com/wp-content/uploads/2019/07/what-does-seo-stand-for.png" />
<meta property="og:image:width" content="1460" />
<meta property="og:image:height" content="730" />
<meta name="twitter:card" content="summary_large_image" />
<meta name="twitter:description" content="Search Engine Optimization is one of the most powerful ways to attract new users. But what does SEO stand For? Learn more in our in-depth guide!" />
<meta name="twitter:title" content="What Does SEO Stand For? (+ 7 Beginner's Tips for Ranking a Site)" />
<meta name="twitter:site" content="@kinsta" />
<meta name="twitter:image" content="https://kinsta.com/wp-content/uploads/2019/07/what-does-seo-stand-for.png" />
<meta name="twitter:creator" content="@matteoduo" />

Facebook e Google usano i tag OG per estrarre le informazioni, mentre Twitter usa le proprie metainformazioni, note come Twitter Cards. Potete dare un’occhiata a questa guida se avete bisogno di rigenerare le miniature.

57. Sfruttare i Video

Dividiamo questo suggerimento in due parti:

  1. Adattare i contenuti in formato video e includere i video correlati nel contenuto
  2. Ottimizzare la visibilità dei video usando dati strutturati, per farli emergere meglio nella ricerca video

1. Adattare il Contenuto Scritto alle Risorse Video

YouTube è una piattaforma di proprietà di Google che ha avuto un’impennata negli ultimi anni, salendo fino a prendere il secondo posto tra i I 100 Siti Web più Visitati per Volume di Ricerca. Questo significa che aggiungere versioni video dei tuoi contenuti vi aiuterà a raggiungere nuovi visitatori attraverso un nuovo canale.

Se ci pensate, alle persone piace consumare i contenuti in modo diverso.

Alcuni sono felici di leggere lunghi articoli di blog, mentre altre preferiscono guardare contenuti video. Se offrite ai vostri utenti entrambe le opzioni, come facciamo sul nostro blog e sul canale YouTube di Kinsta, potete rivolgersi a un pubblico più ampio.

La crescita del canale di Kinsta nel 2021
La crescita del canale di Kinsta nel 2021

L’ottimizzazione dei video per YouTube (SEO per YouTube) è tutta un’altra disciplina che potete esplorare nella nostra guida alla SEO di YouTube.

2. Ottimizzare i Video per la Ricerca Video

La scheda Video in Google permette di cercare contenuti video. Mentre Google è abbastanza bravo a estrarre i video dalle pagine web, potete incoraggiarlo a includere i vostri video (o quelli di terzi ma che avete incorporato nelle vostre pagine), fornendo più contesto con lo schema VideoObject.

Lo schema VideoObject si usa per fornire a Google più dettagli sui vostri video, compresi il titolo, la descrizione e l’immagine di anteprima.

Abbiamo scoperto che i video che includiamo, insieme ai dati strutturati, hanno spesso un buon rendimento nei risultati video di Google, in particolare per le parole chiave per le quali siamo anche ben posizionati in Google Search.

SEO Locale

58. Usare Tecniche di SEO Locale

La SEO locale è molto importante, soprattutto per le piccole imprese. Ci sarebbe molto di più da dire di quanto possiamo coprire in questo articolo. Un consiglio veloce è che dovreste registrare immediatamente il vostro sito con Google Business Profile e Bing Places.

Questi sono entrambi completamente gratuiti e vi aiuteranno a comparire nelle SERP per le ricerche specifiche della località. Per esempio, qui sotto abbiamo cercato “ristorante italiano” a New York:

Esempio di risultati di una ricerca locale su Google per "ristorante italiano"
Esempio di risultati di una ricerca locale su Google per “ristorante italiano”

Bing ora vi permette di usare le vostre informazioni di Google My Business per creare un account Bing Places, facendovi risparmiare un sacco di tempo e semplificando di tanto la cosa.

Date un’occhiata a questa guida approfondita sulla SEO locale da parte del team di TheSiteEdge. È un ottimo modo per iniziare e posizionarsi davanti alla concorrenza locale.

59. Tradurre il Sito Web

Aggiungere altre lingue al vostro sito può essere un enorme punto di svolta quando per la SEO di WordPress e per il traffico. Neil Patel lo ha sperimentato e ha visto un aumento del 47% del traffico dopo aver tradotto il suo sito in 82 lingue.

Naturalmente, questo non funzionerà per tutti e il successo dipende dal vostro business e dalla posizione geografica. Tuttavia, è sicuramente qualcosa a cui pensare.

Da Kinsta, abbiamo tradotto il nostro sito in 9 lingue e abbiamo visto un aumento del 107% del traffico organico nell’ultimo anno grazie a questo:

La home page di Kinsta in spagnolo
La home page di Kinsta in spagnolo.

Implementando altre lingue sul vostro sito WordPress, Google non vi penalizzerà per i contenuti duplicati, ma è importante che abbiate i tag hreflang e canonical corretti.

Nell’esempio qui sotto, i tag evidenziano l’URL della versione inglese della pagina, ma mostrano anche che c’è una versione spagnola. Questo aiuta i motori di ricerca a capire quale versione di una pagina è la più appropriata per i loro utenti, in base alle impostazioni della lingua del browser dell’utente. Noterete anche l’attributo hreflang “x-default”, che mostra quale versione dovrebbe essere usata nel caso in cui non sia disponibile una versione tradotta nella lingua dell’utente.

Versione Inglese

<link rel="canonical" href="https://kinsta.com" />
<link rel="alternate" href="https://kinsta.com" hreflang="x-default" />
<link rel="alternate" href="https://kinsta.com/es" hreflang="es" />

Versione Spagnola

<link rel="canonical" href="https://kinsta.com/es" />
<link rel="alternate" href="https://kinsta.com" hreflang="x-default" />
<link rel="alternate" href="https://kinsta.com/es" hreflang="es" />

Ci sono plugin che potete usare per tradurre i vostri contenuti e servizi di traduzione per WordPress come Weglot.

Ricordate, nessuno strumento di traduzione automatica potrà mai battere l’avere una persona reale che traduca per voi. Raccomandiamo di assumere una persona madrelingua o di usare un servizio di traduzione professionale.

Tracking

60. Tener d’Occhio Google Analytics

Il modo migliore per sapere come funziona la vostra SEO WordPress nel tempo è quello di impostare un account gratuito con Google Analytics. Se avete bisogno di aiuto, seguite questa guida dettagliata all’integrazione.

Una delle primissime cose che dovreste fare è collegare il vostro account di Google Analytics con il vostro account di Google Search Console. Sotto le impostazioni di proprietà per il vostro dominio, fate su Impostazioni Search Console e verrete guidati nella procedura di collegamento:

Collegare Google Analytics e Google Search Console
Collegare Google Analytics e Google Search Console

Questo aggiungerà un’ulteriore sezione al vostro account di Google Analytics, che vi permetterà di vedere le query di ricerca, le vostre migliori pagine di destinazione e altro ancora:

Controllare i dati di Search Console in GA
Controllare i dati di Search Console in GA

Un’altra sezione a cui prestare attenzione è Canali sotto Panoramica > Acquisizione, che evidenzierà i canali che dirigono il traffico al vostro sito, compresa la ricerca organica:

Dati di ricerca organica in Google Analytics
Dati di ricerca organica in Google Analytics

Quando fate clic sul rapporto “Ricerca organica”, vedrete informazioni dettagliate sul traffico che proviene da Google, Bing, Yahoo e altri motori di ricerca. Notando quale percentuale dei vostri visitatori arriva attraverso questi canali avrete un’idea abbastanza buona di quanto siano stati efficaci i vostri sforzi SEO.

61. Tracciare le Classifiche delle Parole Chiave

Anche il monitoraggio delle classifiche delle parole chiave è importante. Questo vi permette di monitorare i progressi delle vostre parole chiave di riferimento nelle campagne SEO. Se spendete del tempo a ottimizzare i vostri articoli, allora dovete anche monitorare i loro progressi a lungo termine.

Un’ottima strategia con cui abbiamo avuto successo è quella di monitorare le parole chiave che appaiono in cima alla seconda pagina dei risultati di Google. Spendete un po’ di tempo per aggiungere contenuti e immagini, costruendo backlink e altre strategie che abbiamo menzionato in questo articolo. Questo dovrebbe aiutare a spingere questi articoli in prima pagina.

Google Search Console è ottimo per capire per quali parole chiave il vostro sito web è già classificato, quindi andate al rapporto dei risultati di ricerca.

Rapporto sulle query di Google Search Console
Rapporto sulle query di Google Search Console

Un altro ottimo strumento per monitorare le classifiche in qualsiasi paese su diversi dispositivi è AccuRanker. Vi consigliamo vivamente di utilizzare AccuRanker perché è un ottimo strumento, con un team di sviluppo fantastico:

Monitoraggio delle posizioni delle parole chiave in AccuRanker
Monitoraggio delle posizioni delle parole chiave in AccuRanker

Questo vi aiuterà a tenere d’occhio il rendimento delle vostre parole chiave nel tempo.

La SEO può fare il bello o il cattivo tempo sul tuo sito web... 😬 ma in questa guida approfondita trovi tutto il necessario per ottimizzare i tuoi contenuti e far crescere il traffico organico del 250% (sul serio!) 🚀 Clicca per twittare

Riepilogo

La SEO è fondamentale per il successo di qualsiasi azienda, e tutto inizia dalla scelta del provider di hosting giusto.

Abbiamo condiviso un sacco di strategie SEO WordPress che abbiamo usato per ottenere risultati reali. Implementando il maggior numero di queste sul vostro sito, siamo sicuri al 100% che sarete in grado di aumentare il vostro traffico organico e il ranking SEO.

La SEO è una gara continua sotto molti punti di vista. Ecco perché seguire i consigli sulla SEO può aiutarvi a preparare il vostro business al successo.

Avete domande sulla SEO di WordPress? Scrivetele nella sezione commenti qui sotto!


FAQs

Cosa È la SEO?

SEO, abbreviazione di Search Engine Optimization, si riferisce a un insieme di strategie e tattiche che si concentrano sul guidare più traffico dai motori di ricerca attraverso un posizionamento più alto nelle SERP (Search Engine Result Pages).

WordPress è Buono per la SEO?

WordPress è flessibile, non solo come CMS ma anche grazie ai plugin. I plugin aprono infinite possibilità per aggiungere funzioni avanzate ai siti web. A differenza di molti altri CMS e site builder, WordPress non deve garantire ogni possibile funzione, ma può lasciare a terzi la creazione di plugin, che si specializzano in qualsiasi caratteristica. Questo apre anche la concorrenza, il che significa che si possono avere diverse soluzioni nella scelta del plugin da utilizzare.

Per questo motivo, ci sono molti eccellenti plugin SEO che può aiutarvi a raggiungere tutto ciò che vi occorre per ottimizzare completamente il vostro sito web.

Cosa È la SEO On-Page?

SEO On-Page si riferisce alle ottimizzazioni di un sito web di cui si ha il controllo. Questo include cose come l’ottimizzazione dei tag dei titoli, meta descrizioni, tag di intestazione e collegamenti interni.

Cosa È la SEO Off-Page?

SEO Off-Page si riferisce alle ottimizzazioni che possono essere effettuate su altri siti web per aiutare un altro sito a migliorare la propria SEO. Questo riguarda cose come i segnali dei social media e i link da altri siti web.

Cosa È la SEO Tecnica?

La SEO tecnica si riferisce alle ottimizzazioni che aiutano i crawler a scansionare e indicizzare le pagine web in modo più efficiente. Questo include cose come la velocità della pagina, le sitemaps XML e la canonicalizzazione.

Cosa È la SEO Locale?

SEO Locale si riferisce alle ottimizzazioni che aiutano un sito web a guadagnare visibilità nei risultati di ricerca locali. Questo riguarda l’aggiunta di un Google Business Profile e la creazione di contenuti rilevanti per una posizione specifica.

Cosa È l’UX Design?

Lo User Experience Design si riferisce al miglioramento del modo in cui gli utenti interagiscono e navigano in un sito web, considerando ciò che vogliono ottenere e assicurandosi che le operazioni necessarie per raggiungere gli obiettivi siano le più semplici possibili. Questo riguarda il test dei percorsi degli utenti per verificare che il percorso verso la conversione sia diretto e senza passaggi inutili.


Tieni tutte le tue applicazioni, database e Siti WordPress online e sotto lo stesso tetto. La nostra piattaforma cloud ad alte prestazioni è ricca di funzionalità e include:

  • Semplici configurazione e gestione dalla dashboard di MyKinsta
  • Supporto esperto 24/7
  • I migliori hardware e network di Google Cloud Platform, con la potenza di Kubernetes per offrire la massima scalabilità
  • Integrazione di Cloudflare di livello enterprise per offrire velocità e sicurezza
  • Copertura globale del pubblico con 35 data center e 275 PoP in tutto il mondo

Inizia con una prova gratuita del nostro Hosting di Applicazioni o Hosting di Database. Scopri i nostri piani o contattaci per trovare la soluzione più adatta a te.